Onofrio Tomaselli: differenze tra le versioni

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[[File:Onofrio Tomaselli foto.JPG|thumb|senza_cornice|destra|Onofrio Tomaselli in una fotografia degli anni Trenta.]]
{{F|pittori italiani|marzo 2014}}
[[File:Firma Tomaselli.jpg|right|miniatura|215px|Firma di Onofrio Tomaselli]]
{{Bio
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== Biografia ==
[[File:Onofrio Tomaselli foto.JPG|thumb|senza_cornice|destra|Onofrio Tomaselli in una fotografia degli anni Trenta.]]
===Da Bagheria a Palermo (1866-1880)===
Da Bagheria, dove nacque il 3 agosto del 1866 da Giacomo e da Salvadora Sciortino, si trasferì presto a Palermo. L'aver modificato il cognome da Tomasello in Tomaselli, tradiva forse l'inconscio desiderio di sottolineare il passaggio dall'ambiente strettamente paesano a quello cittadino, quasi a ribadire l'impegno a trovare nuovi orizzonti e nuove affermazioni.
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===I tirocini e le prime esperienze formative (1880-1886)===
A Palermo Tomaselli seguì il consueto ''iter'' che portava gli aspiranti artisti nelle botteghe dei maestri più vecchi ed affermati. Compì il suo primo tirocinio, tra il 1880 e il 1881, presso il pittore [[Pietro Volpes]], discepolo del Patania e del D’AntoniD'Antoni, in gioventù testa calda e antiborbonico che tenne studio insieme a [[Francesco Lo Jacono]] e ad altri artisti, fra cui lo scultore [[Nunzio Morello]], in alcuni locali dell’exdell'ex monastero della [[Chiesa della Martorana (Palermo)|Martorana]], dov’eradov'era ubicato anche l’Istitutol'Istituto di Belle Arti.<ref>U. Fleres, Ettore Ximenes, Bergamo 1928, p.19.</ref>
 
Dal 1884 al 1886, anno in cui sostenne gli esami finali, grazie ad una borsa di studio concessagli dal Comune di Palermo, il Tomaselli frequentò il corso di pittura figurativa, che concluse «con lode ed approvazione», con una medaglia d’argento «per gli studi di dipinti dal vero», ed un premio pecuniario per il «disegno di anatomia del cadavere».
In quello stesso 1886 sposò a [[Napoli]] Emilia Glaudi dei marchesi di [[Tagliavia]], e nell’annonell'anno successivo si presentò al concorso di Composizione di pittura bandito dall’dall'[[Accademia di belle arti di Napoli|Istituto di Belle Arti di Napoli]], ottenendo il premio di incoraggiamento ex aequo.
 
Fin dall’iniziodall'inizio, alla base del suo credo pittorico fu indubbiamente il [[Domenico Morelli (pittore)|Morelli]], che, a livello di insegnamento accademico, era stato il «nume tutelare» non solo della pittura meridionale, ma anche di quella isolana. La citazione con la quale egli asseriva che «l’artel'arte era di rappresentare figure e cose non viste, ma immaginate e vere ad un tempo», offre una chiave di lettura per comprendere il senso della pittura «dal vero» di Tomaselli. Del resto il principio di «verità» e il [[Realismo (pittura)|Realismo]] rappresentarono il momento unitario dell’dell'[[arte italiana]] della seconda metà dell’Ottocento e all’inizioall'inizio fu una ricerca comune degli artisti sulle premesse della rivoluzione della «[[Macchiaioli|macchia]]». Questo costituì il superamento delle divisioni e delle scuole regionali di pittura e allineò tutti, «presto o tardi, su un unico fronte la cui insegna era il "vero", nelle forme, nei temi e nelle "emozioni"»<ref>C. Maltese, Storia dell'Arte in Italia (1785-1943), Torino 1960, p. 169.</ref>. Anche le vicende della pittura siciliana nel suo graduale sviluppo dal [[Neoclassicismo]] al [[Realismo (pittura)|Realismo]], dal concetto di «bello» all’intuizione del «vero», rispecchiava la situazione generale dell’arte.
 
==L'arte e le opere di Tomaselli==
 
===Ritratti===
 
===Paesaggi===
 
===Affreschi===
 
===I Carusi e la denuncia sociale===
 
 
Nel [[1905]] Onofrio Tomaselli esegue ''[[I Carusi]]'', tela lo consegna alla storia della pittura [[sicilia]]na dei primi del [[XX secolo|Novecento]]. Un'opera intensa per soggetto e vasta per dimensioni preceduta da una serie di bozzetti fra cui ''Testa di caruso'', ''Sacco di zolfo'' ed altri.
 
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* Mostra del Ventaglio Patriottico, [[Palermo]], [[1915]].
* Mostra Permanente di Belle Arti, [[Palermo]], [[1921]].
* Mostra d’arted'arte a [[Villa Gallidoro]], [[Palermo]], [[1926]].
* Mostra personale al Circolo della Stampa di [[Palermo]], [[1935]].