United States Navy: differenze tra le versioni
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|+ '''Marina mercantile giapponese durante la seconda guerra mondiale''' (tonnellate)<ref name="parillo1993">{{Cita libro
| editore = Naval Institute Press
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| cognome = Parillo
| nome = Mark
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|}
I sommergibili della United States Navy furono responsabili della perdita del 55% dei mercantili giapponesi<ref name = "Graham">{{Cita libro| autore = Euan Graham| titolo = Japan's sea lane security, 1940-2004: a matter of life and death?| url = http://books.google.com/?id=EaiT_nSgsMcC| anno = 2006| editore = Routledge|
Verso il Giappone la U.S. Navy adottò fin dall'inizio una [[guerra sottomarina indiscriminata]] senza che ciò fosse stato concordato con il governo che aveva pubblicamente e ripetutamente criticato i tedeschi. In particolare proprio la guerra sottomarina, dal punta di vista ufficiale, indusse gli USA ad entrare in guerra a fianco degli alleati sia nelle prima che nella seconda guerra mondiale.<ref name="holwitt">{{Cita libro
| editore = Texas A&M University Press
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| cognome = Holwitt
| nome = Joel Ira
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}}</ref> Il [[trattato navale di Londra]], al quale gli U.S.A. aderirono.<ref name="holwitt"/> richiedeva che i sommergibili si attenessero alle cosiddette [[prize rules]] (conosciute anche come "cruiser rules"). Non veniva proibito di armare i mercantili,<ref name="holwitt"/> o di segnalare all'ammiragliato eventuali contatti con i sottomarini ma ciò ne faceva ''de facto'' navi ausiliarie della flotta e le privava automaticamente della protezione suddetta.<ref name="donitz">{{Cita libro
| editore = Da Capo Press
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| cognome = Doenitz
| nome = Karl
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}}</ref> Queste regole facevano delle limitazioni alla guerra sottomarina lettera morta.<ref name="holwitt"/> I sommergibili della U.S. Navy effettuarono, tra l'altro, missioni di ricerca e scoperta, salvataggio e operazioni a supporto della guerriglia e delle incursioni da parte delle forze speciali.<ref>{{Cita libro
| editore = Naval Institute Press
|
| cognome = Blair
| nome = Clay
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All'inizio del [[2008]] la U.S. Navy ha riattivato la Quarta Flotta come responsabile delle operazioni nell'area controllata dal Southern Command, che consiste nelle forze USA gravitanti sull'[[America centrale]] e [[America meridionale|meridionale]].<ref>[http://www.navy.mil/search/display.asp?story_id=36606 "Navy Reestablishes U.S. Fourth Fleet"], U.S. Navy, 24 April 2008.</ref>.
Fonti di informazione del 2011 riferiscono che in collegamento con la smobilitazione della Seconda Flotta, Fleet Forces Command avrebbe preso in carico i compiti operativi della Seconda Flotta dal 30 settembre 2011.<ref>http://www.wvec.com/news/military/Navys-Fleet-Forces-Command-taking-over-Second-Fleet-duties-124880344.html</ref> Questo significava effettivamente che la [[Task Force 20]] (TF 20), sotto il vicecomandante della flotta, prendeva in carico questa missione. Alla Task Force 20 è succeduta la [[Task Force 80]] dal 1 ottobre 2012, con TF-80 sotto il comando del direttore del Maritime Headquarters, Fleet Forces Command.<ref>{{
Ogni flotta ha la sua AOR (Area Of Responsibility - area di responsabilità) per cui una nave che entri nell'area di responsabilità di una flotta viene gestita da quella flotta. ogni flotta ha assegnate delle navi in permanenza, ad eccezione della Quarta Flotta con base a [[Mayport]] (piccola comunità nei pressi di [[Jacksonville]]), [[ Florida]], che comunque controlla quelle che vengono a transitare nella sua AOR.
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