Renzo De Felice: differenze tra le versioni
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== Valutazioni critiche dell'opera di De Felice ==
{{P|Paragrafo "a tesi". Oltre a ciò, ad una prima sommaria verifica, il pensiero di alcuni autori citati qui come "critici" appare diverso e più articolato: essi hanno anche in vario modo lodato l'opera di De Felice, o l'hanno citato addirittura a sostegno o ad approfondimento dei propri scritti.|Storia|ottobre 2011}}
De Felice ha creato una vera e propria scuola storiografica: oltre a [[Emilio Gentile]], diversi allievi ne hanno proseguito gli studi, (molti raccolti intorno alla rivista ''Nuova storia contemporanea'') da [[Giuseppe Parlato]] a [[Francesco Perfetti]], a [[Giovanni Sabbatucci]]. Al di fuori della sua scuola, la sua opera è stata oggetto anche di critiche da parte di storici accademici. Tra i critici [[Giorgio Rochat]] ha evidenziato la scarsa attenzione prestata ai problemi fondamentali della politica militare del Duce; l'autore afferma che: «De Felice non aveva alcun interesse per le forze armate, dimenticate nei primi cinque volumi della sua biografia di Mussolini malgrado le responsabilità di costui nella politica militare» e che «lo scarso interesse di De Felice per le questioni militari lo porta anche nell'ultimo volume della biografia a scelte discutibili»<ref>{{cita libro|Giorgio|Rochat|wkautore=Giorgio Rochat|Le guerre italiane. 1935-1943|2005|Einaudi|Torino|
È stata criticata inoltre l'assenza di una analisi della politica bellica di Mussolini in Etiopia e delle sue decisioni sull'impiego dei gas; a tale proposito [[Angelo Del Boca]] ha scritto: «A nostro avviso De Felice non ha messo sufficientemente in risalto la gravità dell'aggressione a uno stato sovrano e i metodi spietati che hanno caratterizzato la campagna [...] per fare un solo esempio De Felice liquida la questione dell'impiego sistematico degli aggressivi chimici, forse il peggior crimine che si può imputare al fascismo, con una sola riga.»<ref>A. Del Boca in AA.VV.. ''La storia negata'', pp. 12-16.</ref>.
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Riguardo l'interpretazione da parte di De Felice della politica estera intrapresa da [[Dino Grandi]], lo storico britannico MacGregor Knox scrive di: «singolare interpretazione della diplomazia e della strategia fascista» e di «ancor più bizzarra adorazione per l'ambiguo collaboratore e rivale Dino Grandi»<ref>MacGregor Knox, ''Alleati di Hitler'', p. 199.</ref>, mentre lo storico australiano R.J.B Bosworth parla di «ricomparsa di Grandi nel 1988 in veste di ''eroe'' dell'interpretazione revisionista del regime data da Renzo De Felice»<ref>R.J.B.Bosworth, ''L'Italia di Mussolini'', p. 520.</ref>. Sempre riguardo l'interpretazione di De Felice della politica estera fascista, Teodoro Sala condivide il concetto di una "continuità" del fascismo rispetto al periodo liberale ma scrive anche che «si insiste in modo francamente artificioso sulla prevalenza che il fascismo avrebbe dato, fino alla metà degli anni trenta, a una politica degli interessi nazionali contrapposta a quella successiva fondata più sugli interessi ideologici»<ref>T.Sala, ''Il fascismo italiano e gli Slavi del sud'', p. 220.</ref>.
Lo storico tedesco [[Lutz Klinkhammer]], pur citando varie volte De Felice e apprezzandone alcuni lavori, scrive anche di «impressionante trascuratezza riguardo alle fonti tedesche, cosa che per l'interpretazione del periodo bellico porta necessariamente ad uno stravolgimento della prospettiva»<ref>{{cita libro|Lutz|Klinkhammer|L'occupazione tedesca in Italia|2007|Bollati Boringhieri|Torino|
Infine è stata criticata la tesi defeliciana di una sostanziale equivalenza morale delle due parti in lotta. Ancora Bosworth: «la tesi revisionista diventa inaccettabile quando storici e memorialisti accampano un'equivalenza morale tra le due parti in lotta»<ref>R.J.B.Bosworth, ''L'Italia di Mussolini'', p. 522.</ref>.
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==Bibliografia==
*{{cita libro|Giovanni|Aliberti|coautori=Giuseppe Parlato|Renzo De Felice. Il lavoro dello storico tra ricerca e didattica|1999|LED Edizioni Universitarie|Milano|
*{{cita libro|Pasquale|Chessa|wkautore=Pasquale Chessa|coautori= Francesco Villari|Interpretazioni su Renzo De Felice|2002|Baldini & Castoldi| Milano|
*{{cita libro|Giuseppe|D'Angelo|Renzo De Felice. Bibliografia 1953-2002|2002|Edizioni del Paguro|Salerno|
*{{cita libro|Emilio|Gentile|wkautore=Emilio Gentile|Renzo De Felice. Lo storico e il personaggio|2003|Laterza|Roma-Bari|
*{{cita libro|||curatore=Luigi Goglia, Renato Moro, Fiorenza Fiorentino|Renzo De Felice. Studi e testimonianze|2002|Edizioni di Storia e Letteratura|Roma|
:*{{cita libro|Emilio|Gentile|L'umiltà di uno storico del Novecento. Profilo di Renzo De Felice: il personaggio, il professore, lo storico|
:*{{cita libro|Elena|Aga Rossi|wkautore=Elena Aga Rossi|Fascismo e antifascismo nell'opera di Renzo De Felice|
*{{cita libro|Paolo|Simoncelli|wkautore=Paolo Simoncelli|Renzo De Felice. La formazione intellettuale|2001|Le Lettere|Firenze|
*{{cita libro|Vittorio|Vidotto|Guida allo studio della storia contemporanea|2004|Laterza|Roma-Bari|
==Voci correlate==
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