Lockheed C-5 Galaxy: differenze tra le versioni
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|Note = dati riferiti alla versione C-5B
|Ref = USAF fact sheet,<ref>{{cita web|url=http://www.af.mil/information/factsheets/factsheet.asp?id=84|titolo= C-5 Galaxy fact sheet|editore=US Air Force|accesso=13
}}
Il '''Lockheed C-5 Galaxy''' è un quadrimotore [[turboventola]] [[aereo da trasporto|da trasporto strategico]] ad [[ala (aeronautica)|ala alta]] prodotto dall'azienda [[Stati Uniti d'America|statunitense]] [[Lockheed Corporation]].
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== Storia ==
=== Sviluppo ===
Nel 1961, diverse aziende aeronautiche statunitensi iniziarono a studiare l'opportunità di realizzare un progetto di velivolo da trasporto pesante a getto in grado di sostituire il [[Douglas C-133 Cargomaster]] ed integrare nel servizio il [[Lockheed C-141 Starlifter]]. Oltre alle prestazioni globalmente più elevate la [[United States Army]] espresse la necessità di poter usufruire di un aereo da trasporto tattico che potesse disporre di uno scompartimento di carico di maggiori dimensioni interne di quello del C-141, quest'ultimo oramai troppo piccolo per trasportare numerosi equipaggiamenti di nuovo tipo. I vari studi portarono al progetto "CX-4", ma nel 1962 la proposta di un esamotore venne rifiutata in quanto non si riteneva fosse significativamente più evoluto del C-141.<ref name="C-5_history">{{cita web|autore=John Pike|url=http://www.globalsecurity.org/military/systems/aircraft/c-5-history.htm|titolo=C-5 History|accesso=13
Dalla fine del 1963, il nuovo progetto di massima venne ridesignato CX-X ed equipaggiato con quattro motori invece dei sei presenti nel progetto originale. Il CX-X aveva un peso carico di 550 000 lb (249 000 kg), la possibilità di trasportare al massimo un carico pari a 180 000 lb (81 600 kg) ed in grado di raggiungere una velocità di Mach 0,75 (500 mph, 805 km/h). Le dimensioni del compartimento merci erano state portate a 17,2 ft (5,24 m) di larghezza per 13,5 ft (4,11 m) di altezza e 100 ft (30,5 m) di lunghezza, e questo spazio era dotato di portelloni di accesso sia posteriori che anteriori.<ref name="C-5_history"/> Al fine di poter raggiungere la spinta e l'autonomia necessaria all'utilizzo di soli quattro motori fu necessario avviare la progettazione di un nuovo motore che fosse dotato di una considerevole efficienza.
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=== La produzione in serie ===
Il primo C-5A Galaxy (numero 66-8303) uscì dallo stabilimento della Lockheed-Georgia Company (GELAC) di [[Marietta (Georgia)|Marietta]], in [[Georgia (USA)|Georgia]], il 2 marzo 1968 ed il 20 giugno successivo venne portato in volo per la prima volta, con il call-sign "eight-three-oh-three heavy" (8303H), dando inizio alla serie di test preliminari per verificare l'affidabilità complessiva in condizioni di volo.
Gli incrementi di costo e i problemi tecnici del C-5A furono oggetto di una investigazione congressuale nel 1968 e nel 1969<ref>{{cita news|url=http://news.google.com/newspapers?id=KhsqAAAAIBAJ&sjid=ISgEAAAAIBAJ&pg=6360,5240655&dq=c5a+overrun&hl=en|titolo=Plane costs suppressed, Colonel says|pubblicazione=Milwaukee Journal|giorno=30|mese=aprile|anno=1969|accesso=13
Al completamento della serie di prove il primo C-5A venne trasferito al Transitional Training Unit presso la [[Altus Air Force Base]], in [[Oklahoma]], nel dicembre 1969. Lockheed poi consegnò il primo Galaxy con capacità operative al [[437th Airlift Wing]], basato presso la [[Charleston Air Force Base]], in [[South Carolina]], nel giugno 1970. A causa dei costi di sviluppo più elevati del previsto, nel giugno del 1970 ci furono contatti tra il governo e la struttura militare per dividere le perdite che Lockheed stava subendo.<ref>{{cita news|url=http://news.google.co.uk/newspapers?id=ojAVAAAAIBAJ&sjid=TfgDAAAAIBAJ&pg=4628,4038459&dq=c-5+cargo&hl=en|titolo=General asks U.S. to share Lockheed loss|pubblicazione=Spokane Daily Chronicle|giorno=29|mese=giugno|anno=1970|accesso=13
[[File:C-5 Galaxy.jpg|thumb|left|Il quarto C-5A Galaxy ''66-8306'' negli anni ottanta, nello schema mimetico ''European One''.]]
Nei primi [[anni 1970|anni settanta]], il C-5 venne proposto alla [[NASA]] come velivolo adatto a ricoprire il ruolo di [[Shuttle Carrier Aircraft]] per trasportare lo [[Space Shuttle]] al [[Kennedy Space Center]], ma gli venne preferito il [[Boeing 747]] grazie anche alla sua configurazione ad ala bassa.<ref>{{cita news|cognome=Miles|nome=Marvin|url=http://pqasb.pqarchiver.com/latimes/access/603137242.html?dids=603137242:603137242&FMT=ABS&FMTS=ABS:AI&type=historic&date=Jun+19%2C+1974&author=&pub=Los+Angeles+Times&desc=Jumbo+Jet+Will+Ferry+Space+Shuttle+Piggyback+Across+U.S.&pqatl=google|titolo=Jumbo Jet will ferry Space Shuttle Piggyback across U.S.|pubblicazione=Los Angeles Times|giorno=19|mese=giugno|anno=1974|accesso=13
Durante le prove statiche e di affaticamento si verificarono delle fessurazioni nelle ali prima del completamento dei cicli dei test. Di conseguenza a tutti i C-5A fu imposto una riduzione all'80% del carico massimo previsto dalle specifiche progettuali e per limitare il valore del carico alare furono introdotti degli accorgimenti tecnici supplementari.<ref>{{cita|Norton|pp. 31-36}}.</ref> Dal 1980, le capacità di carico durante le normali missioni in ambito non bellico furono limitare alle 50 000 lb (23 000 kg). Per ripristinare la piena capacità di carico utile e la vita operativa, nel 1976 venne avviato un programma di sostituzione delle ali in 76 esemplari di C-5A. Dopo il progetto ed test effettuati sulla nuova ala i C-5A vennero aggiornati al nuovo standard tra il 1980 ed il 1987.<ref name="Norton_p53">{{cita|Norton|pp. 53-56}}.</ref>
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Il primo C-5B venne consegnato alla Altus Air Force Base nel gennaio 1986. Nell'aprile 1989, l'ultimo dei 50 C-5B venne aggiunto ai 77 C-5A già in carico nella struttura da trasporto tattico dell'USAF. Il C-5B includeva tutte le migliorie introdotte nel C-5A oltre a numerose modifiche atte a migliorare l'affidabilità e la facilità di manutenzione.<ref>{{cita|Norton|pp. 56-58}}.</ref>
Nel 1998, venne varato un programma destinato a recuperare le piene capacità operative del C-5 e dotandolo di profondi aggiornamenti, affiancando così il [[C-17 Globemaster III]] senza dover gravare il bilancio della difesa statunitense per l'acquisto di nuovi velivoli. Benché nell'agosto 2009 fosse ancora oggetto di discussioni al Congresso sulla sua effettiva efficacia<ref>{{cita news|autore=|url=http://www.defenseindustrydaily.com/saving-the-galaxy-the-c-5-amprerp-program-03938/|titolo=Saving the Galaxy: The C-5 AMP/RERP Program|giorno=29|mese=luglio|anno=2010|pubblicazione=Defense Industry Daily|accesso=13
Il programma, diviso in due fasi, si compone con l'iniziale Avionics Modernization Program (AMP), con la finalità di aggiornare l'[[avionica]] dei C-5 introducendo un [[glass cockpit]], un nuovo equipaggiamento di navigazione ed un nuovo [[pilota automatico]].<ref name="USAFafaJune2007">{{cita pubblicazione|cognome = Schanz |nome = Marc V.|titolo = Life with the C-5 |rivista = Air Force Magazine |volume = 90 |numero = 6 |pagine= 59–60 |url = http://www.airforce-magazine.com/MagazineArchive/Pages/2007/June%202007/0607c5.aspx |id = ISSN: 0730-6784}}</ref> Un secondo programma, detto Reliability Enhancement and Re-engining Program (RERP), è invece finalizzato ad aggiornare l'impianto propulsivo ed aumentarne l'efficienza e l'affidabilità riequipaggiando i velivoli con nuovi motori in grado di dare un incremento di spinta.
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[[File:Galaxy Antarctica.jpg|thumb|Il personale mentre scarica un C-5 Galaxy sulla superficie ghiacciata del [[Williams Field]], nei pressi della [[stazione McMurdo]], [[Antartide]] nel 1989.]]
Il C-5 è il velivolo più grande che abbia mai operato in [[Antartide|territorio antartico]]. Il [[Williams Field]], un [[aeroporto]] situato presso la [[stazione McMurdo]], è in grado di gestire le operazioni dei C-5 ed il primo di questi aerei atterrò sulla sue superficie nel 1989.<ref>{{cita web|autore=|url=http://www.nsf.gov/od/lpa/news/02/pr0214.htm|titolo=Runway Project Clears the Way for Improved Antarctic Airlift|accesso=13
A partire dal 2005 l'USAF ha iniziato a ritirare i C-5A dal servizio operativo.
Il primo di 14 esemplari, il numero 69-0004, venne inviato al [[Warner Robins Air Logistics Center]] (WR-ALC) per essere esaminato ed in seguito smantellato. Le valutazioni ricavate dai test sono servite per valutare l'integrità strutturale del velivolo e per determinare la vita operativa residua della flotta restante. I successivi 13 C-5A vennero inviati al [[309th Aerospace Maintenance and Regeneration Group|Aerospace Maintenance and Regeneration Group]] (AMARG) dell'USAF il primo dei quali, il numero 66-8306, subì il medesimo iter di quello inviato al WR-ALC mentre i restanti 12 esemplari vennero fatti oggetto di un programma di test non distruttivi finalizzati alla verifica delle soglie di affaticamento massimo e di corrosione.<ref>{{cita web|autore=Chris Slack|url=http://www.amarcexperience.com/AMARCArticleC5Galaxy.asp|titolo=Lockheed C-5 Galaxy|accesso=13
== Descrizione tecnica ==
[[File:C-5 CH-46.jpg|thumb|left|upright|La sezione anteriore della fusoliera del C-5 Galaxy sollevata per consentire lo stivaggio di carichi ingombranti, in questo caso 3 elicotteri [[Boeing CH-46 Sea Knight]].]]
Il C-5 è un velivolo da trasporto dall'aspetto imponente, simile al predecessore [[Lockheed C-141 Starlifter]], ma dalle dimensioni maggiori, caratterizzato principalmente dall'ala alta con un angolo di freccia positivo di 25 gradi, dall'impianto motore basato su 4 [[turbofan]] (o [[turboventola]]) [[General Electric TF39|TF39]] alloggiati in altrettante gondole motore montate su piloni subalari e dalla coda dotata di impennaggio a T. All'interno dell'ala sono alloggiati 12 serbatoi di carburante e lo stesso velivolo è equipaggiato per il rifornimento in volo. Possiede inoltre dei portelloni di accesso sia a prua che a poppa per permettere il passaggio di mezzi per la fase di carico e scarico del carico<ref name="Design">{{cita web|url=http://www.globalsecurity.org/military/systems/aircraft/c-5-design.htm|titolo=C-5 design|editore=Globalsecurity.org|accesso=13
Il suo compartimento di carico misura 121 ft (37 m) di lunghezza, 13,5 ft (4,1 m) di altezza, 19 ft (5,8 m) di larghezza per un totale di 31 000 cu ft (880 m3), le dimensioni sono tali da contenere fino a 36 contenitori standard 463L, oppure un misto di materiali su [[pallet]] e veicoli. L’apertura dei portelloni d’accesso anteriore e posteriore è tale da sfruttare completamente la larghezza ed altezza della stiva e le rampe di carico sono di larghezza pari al piano della stiva e permettono di imbarcare una doppia fila di veicoli.<ref name="Design"/>
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== Bibliografia ==
* {{en}}{{cita libro|cognome=Norton|nome=Bill|titolo=Lockheed Martin C-5 Galaxy|editore=Specialty Press|anno=2003|ISBN=
* {{en}}{{cita libro|cognome=Irving|nome=Clive|titolo=Wide Body: The Triumph of the 747|città=New York|editore=W. Morrow|anno=1993|ISBN=
* {{en}}{{cita libro|cognome=Lippincott|nome=Richard|titolo=C-5 Galaxy in Action|editore=Squadron/Signal Publications|anno=2006|ISBN=
* {{en}}{{cita libro|cognome=Reed|nome=Chris|titolo=Lockheed C-5 Galaxy|editore=Schiffer Publishing|anno=2000|ISBN=
== Velivoli comparabili ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{en}}{{cita web|autore=Greg Goebel|url=http://www.airvectors.net/avc5.html|titolo=The Lockheed C-141 Starlifter & C-5 Galaxy|accesso=19
* {{en}}{{cita web|url=http://www.militaryfactory.com/aircraft/detail.asp?aircraft_id=35|titolo=Lockheed C-5 Galaxy|accesso=13
* {{en}}{{cita web|autore=Maksim Starostin|url=http://www.aviastar.org/air/usa/lok_galaxy.php|titolo=Lockheed C-5 Galaxy|accesso=13
new ray c-5 galaxy-in arrivo dal 2011
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