Parco nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu: differenze tra le versioni
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Il '''Parco nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu''' è stato istituito con [[Decreto del presidente della Repubblica]] del 30 marzo [[1998]] e pubblicato nella [[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana|Gazzetta Ufficiale]] del 14 maggio [[1998]], numero 110<ref name=DPR>{{cita web|url= http://www.isprambiente.it/site/_files/Normativa_parchi/PN_gennargentu/DPR_30-03-1998_ISPRA.pdf|titolo= Testo integrale D.P.R. 30 marzo 1998|accesso=
Si estende su una superficie di 73.935 [[Ettaro|ettari]], compresa tra il [[golfo di Orosei]] ed il [[massiccio del Gennargentu]]<ref name=ElencoUfficiale>{{cita web|url= http://www.gazzettaufficiale.it/do/gazzetta/downloadPdf?dataPubblicazioneGazzetta=20100531&numeroGazzetta=125&tipoSerie=SG&tipoSupplemento=SO&numeroSupplemento=115&estensione=pdf&edizione=0|titolo= Elenco ufficiale delle aree protette - VI Aggiornamento - 2010 (G.U. 125 del 31 maggio 2010)|accesso= 22
==Storia==
L'istituzione di un [[parco nazionale]] che comprendesse l'area del Gennargentu e del Golfo di Orosei era prevista dall'articolo 34 della [[Legge quadro]] sulle aree protette (la legge 6 dicembre [[1991]], numero 394)<ref>{{cita web|url= http://www.minambiente.it/opencms/export/sites/default/archivio/normativa/legge_06_12_1991_394.pdf|titolo= Legge 6 dicembre 1991, n. 394 - Legge quadro sulle aree protette|accesso= 11
Le popolazioni delle aree interessate dal Parco hanno manifestato la loro contrarietà all'istituzione dell'[[Area naturale protetta|area protetta]] in quanto alcuni dei [[Comuni d'Italia|comuni]] compresi nel suo perimetro avrebbero avuto una buona parte del loro territorio sottoposto a tutela. Inoltre i vincoli sulle attività produttive apparivano incerti, così come l'ammontare dei finanziamenti previsti per le attività compatibili con il progetto del Parco. Altro punto di critica era costituito dalla scarsa rappresentanza che le popolazioni locali avrebbero avuto nel Consiglio Direttivo del Parco, con cinque componenti su un totale di dodici, ed il mancato coinvolgimento delle stesse comunità nella fase decisionale che avrebbe portato alla perimetrazione del Parco<ref>{{cita pubblicazione|autore= Rossella Diana|coautori= Elisabetta Serra; Elisabetta Strazzera|anno= 1998|titolo= Politiche non sostenibili per lo sviluppo sostenibile. Il caso del Parco del Gennargentu|rivista= Working Paper. CRENoS
Nel [[2008]], con la sentenza numero 626 emessa dal [[Tribunale Amministrativo Regionale]] della Sardegna, è stato dichiarato improcedibile il ricorso per l'annullamento del decreto istitutivo del Parco nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu, intentato da alcuni dei comuni compresi nel perimetro dell'area protetta. Tale decisione è stata presa in seguito alle modifiche introdotte dalla legge numero 266/2005, che prevedono l'applicazione delle misure di tutela disposte dal decreto istitutivo del Parco, solamente previa intesa tra lo Stato e la regione Sardegna<ref>{{cita web|url= http://www.camera.it/parlam/leggi/05266l.htm|titolo= Testo integrale della Legge 23 dicembre 2005, n. 266|accesso=
==Territorio==
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L'area del [[Massiccio del Gennargentu|Gennargentu]] è caratterizzata da [[Roccia|rocce]] di natura [[scisto]]sa originatesi nel [[Paleozoico]], durante gli sconvolgimenti tettonici che provocarono l'[[orogenesi ercinica]]. Vi si trovano le [[Vetta|cime montuose]] più elevate dell'isola, che raggiungono la massima quota con i 1.834 metri di [[Punta La Marmora]]. Alcune delle vette più elevate del complesso montuoso sono il [[Bruncu Spina]] (1.828 metri), [[Punta Florisa]] (1.822 metri), [[Punta Paolina]] (1.792 metri), [[Punta Erba Irdes]] (1.703 metri), il Bruncu Allasu (1.701 metri), Monte Iscudu (1.676 metri) ed il [[Monte Spada]] (1.595 metri)<ref>{{Cita|Ignazio Camarda (1988)|p.269|Biotopi}}</ref>.
La regione del [[Supramonte]] si sviluppa in una serie di [[Altopiano|altopiani]] [[Carsismo|carsici]] formati da [[Calcare|rocce calcaree]] risalenti al [[Mesozoico]]. L'altopiano è circondato da una serie di [[Montagna|cime montuose]] la cui altitudine massima è raggiunta dal [[Monte Corrasi]], con i suoi 1.463 metri<ref>{{cita web|url= http://www.sardegnaturismo.it/index.php?xsl=5&s=3231&v=2&c=3003&c1=&t=1|titolo= Supramonte di Oliena sul sito SardegnaTurismo|accesso=
===Clima===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Fonni}}
Il [[clima]] dell'area del Parco Nazionale è di [[Clima mediterraneo|tipo mediterraneo]], con [[Precipitazione (meteorologia)|precipitazioni]] [[Pioggia|piovose]] concentrate prevalentemente nei mesi [[Autunno|autunnali]], [[Inverno|invernali]] e [[Primavera|primaverili]]. Le zone montane più elevate sono invece caratterizzate da un clima mediterraneo freddo, che ha contribuito al mantenimento di una tipica [[vegetazione]] d'alta montagna<ref>{{cita libro|cognome= Pinna|nome= Mario|titolo= Il clima della Sardegna|anno= 1954|editore= Libreria Goliardica|città= Pisa|
Di seguito è riportata la tabella climatica della stazione meteorologica di Fonni relativa al periodo [[1971]]-[[2000]] e riportante i dati pubblicati nell'Atlante Climatico d'Italia, curato dal [[Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare]]<ref>{{cita web|url= http://www.meteoam.it/modules/AtlanteClim2/pdf/(538)Fonni.pdf|titolo= Tabella climatica dall'Atlante Climatico 1971-2000 del Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare|accesso= 15
{{ClimaAnnuale
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Nelle zone montane più elevate del Gennargentu si è conservata una [[flora]] relitta di [[Cenozoico|origine terziaria]] che ha nei suoi più tipici rappresentanti [[Specie (tassonomia)|specie]] come il tasso (''[[Taxus baccata]]''), l'agrifoglio (''[[Ilex aquifolium]]''), il pioppo tremulo (''[[Populus tremula]]'') ed il noce bianco (''[[Juglans regia]]''), che formano dei residui di foresta lungo le pendici delle [[Montagna|montagne]]. Una formazione vegetale caratteristica delle [[Valle|valli]] montane del Gennargentu sono le [[Foresta a galleria|foreste a galleria]] dominate dagli ontani neri (''[[Alnus glutinosa]]''), che vegetano lungo le rive dei [[Torrente|torrenti]] vallivi. Tra le altre specie si trovano il ribes del Limbara (''[[Ribes sandalioticum]]''), l'elleboro di Corsica (''[[Helleborus argustifolius]]''), la rosa di montagna (''[[Paeonia mascula]]''), il ranno alpino (''[[Rhamnus alpina]]''), la digitale rossa (''[[Digitalis purpurea]]''), la genziana maggiore (''[[Gentiana lutea]]''), la dafne spatolata (''[[Daphne oleoides]]''), la scrofularia alata (''[[Scrophularia umbrosa]]'') ed il ranunculo a foglie di platano (''[[Ranunculus platanifolius]]''). Nell'area si trovano anche numerose [[Endemismo|specie endemiche]] come l'eufrasia del Gennargentu (''[[Euprhasia genargentea]]''), la festuca di Moris (''[[Festuca morisiana]]''), il cardo microcefalo (''[[Lamyropsis microcephala]]''), lo spillone di Sardegna (''[[Armeria sardoa]]''), l'astragalo del Gennargentu (''[[Astragalus genargenteus]]''), la carlina sardo-corsa (''[[Carlina macrocephala]]''), il ranunculo a foglie di cimbalaria (''[[Ranunculus cymbalarifolius]]''), l'aquilegia di Sardegna (''[[Aquilegia nugorensis]]''), la peonia sardo-corsa (''[[Paeonia corsica]]''), l'euforbia irlandese (''[[Euphorbia hyberna]]''), l'ellera terrestre di Sardegna (''[[Glechoma sardoa]]''), la crespolina maggiore (''[[Santolina insularis]]'') e la viola sardo-corsa (''[[Viola corsica]]''). Nelle aree culminali delle montagne dominano invece gli [[Arbusto|arbusti nani]] o piccole piante dal portamento prostrato come il ginepro nano (''[[Juniperus nana]]''), il prugnolo prostrato (''[[Prunus prostrata]]''), il crespino dell'Etna (''[[Berberis aetnensis]]'') e la rosa dei Serafini (''[[Rosa seraphini]]'')<ref>{{Cita|Ignazio Camarda (1993)|pp.272-283|Biotopi}}</ref>.
A quote più basse si trovano [[Bosco|boschi]] misti di roverella (''[[Quercus pubescens]]''), acero minore (''[[Acer monspessulanum]]''), castagno (''[[Castanea sativa]]'') e leccio (''[[Quercus ilex]]'') che, un tempo, coprivano le falde delle montagne fin quasi alla cima<ref name=SardegnaForeste>{{cita web|url= http://www.sardegnaambiente.it/j/v/152?s=7058&v=2&c=7190&t=1|titolo= Area del Golfo di Orosei - Gennargentu|accesso=
Gli [[Altopiano|altopiani]] e le alture del Supramonte sono invece dominate dalle foreste di leccio, come nel caso della lecceta di ''"Sas Baddes"'', inclusa entro il perimetro della [[foresta demaniale di Montes]], una tra le ultime [[Foresta primaria|foreste primarie]] ancora presenti in [[Europa]]<ref>{{cita web|url= http://www.sardegnaambiente.it/j/v/1189?v=2&c=7216&s=11661|titolo= Foresta demaniale di Montes|accesso=
==Fauna==
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Tra i [[mammiferi]] sono presenti la crocidura rossiccia (''[[Crocidura russula]]''), il mustiolo (''[[Suncus etruscus]]''), la lepre sarda (''[[Lepus capensis]]''), il quercino (''[[Eliomys quercinus]]''), il ghiro (''[[Glis glis]]''), il topo selvatico (''[[Apodemus sylvaticus]]''), il ratto nero (''[[Rattus rattus]]''), il topolino domestico (''[[Mus musculus]]''), la volpe sarda (''[[Vulpes vulpes ichnusae]]''), la martora (''[[Martes martes]]''), la donnola (''[[Mustela nivalis]]''), il gatto selvatico sardo (''[[Felis lybica sarda]]''), il cinghiale (''[[Sus scrofa]]'') ed il muflone (''[[Ovis musimon]]'')<ref>{{Cita|Ignazio Camarda (1993)|pp.147-151|Montagne}}</ref>. Il cervo sardo (''[[Cervus elaphus corsicanus]]'') ed il daino (''[[Dama dama]]'') sono stati, invece, reintrodotti<ref name=SardegnaForeste/>.
Le caratteristiche [[Geomorfologia|geomorfologiche]] ed ambientali del Supramonte rendono la regione molto importante dal punto di vista della presenza di [[Chiroptera|chirotteri]]. Uno studio ha condotto al censimento delle specie presenti nel territorio, evidenziando la presenza del rinolofo maggiore (''[[Rhinolophus ferrumequinum]]''), del rinolofo minore (''[[Rhinolophus hipposideros]]''), del rinolofo di Mehely (''[[Rhinolophus mehelyi]]''), del miniottero (''[[Miniopterus schreibersii]]''), del vespertilio maghrebino (''[[Myotis punicus]]''), del vespertilio di Capaccini (''[[Myotis capaccinii]]''), del vespertilio smarginato (''[[Myotis emarginatus]]''), del pipistrello nano (''[[Pipistrellus pipistrellus]]''), del pipistrello albolimbato (''[[Pipistrellus kuhlii]]''), del pipistrello di Savi (''[[Hypsugo savii]]''), della nottola di Leisler (''[[Nyctalus leisleri]]''), dell'orecchione sardo (''[[Plecotus sardus]]'') e del molosso di Cestoni (''[[Tadarida teniotis]]'')<ref>{{cita web|url= http://www.sardegnaambiente.it/index.php?xsl=612&s=89153&v=2&c=4801&idsito=18|titolo= Censiti i pipistrelli del Supramonte|accesso=
Nell'area del golfo di Orosei era presente la foca monaca (''[[Monachus monachus]]''), che si riproduceva nelle numerose grotte presenti lungo la [[costa]]. Attualmente la specie è considerata estinta<ref name=IUCN3>{{IUCN|summ=13653|autore=Aguilar, A. & Lowry, L. 2008|titolo=Monachus monachus}}</ref>.
===Uccelli===
Tra gli [[Aves|uccelli]] che, un tempo, popolavano le vette delle montagne vi erano anche il gipeto (''[[Gypaetus barbatus]]'') e l'avvoltoio monaco (''[[Aegypius monachus]]''), ora estinti. In particolare, per quanto riguarda il gipeto, è stato avviato un progetto di reintroduzione nelle aree del Supramonte, del Gennargentu e del [[Monte Albo]]<ref>{{cita web|url= http://www.sardegnaambiente.it/j/v/152?s=9930&v=2&c=1564&t=1|titolo= Reintroduzione del Gipeto in Sardegna|accesso=
Tra i rapaci si possono avvistare l'astore (''[[Accipiter gentilis]]''), lo sparviere (''[[Accipiter nisus]]''), la poiana (''[[Buteo buteo]]''), l'aquila reale (''[[Aquila chrysaetos]]''), il gheppio (''[[Falco tinnunculus]]'') ed il falco pellegrino (''[[Falco peregrinus]]''). Altri uccelli molto comuni sono la pernice sarda (''[[Alectoris barbara]]''), la quaglia (''[[Coturnix coturnix]]''), il piccione selvatico (''[[Columba livia]]''), il colombaccio (''[[Columba palumbus]]''), il cuculo (''[[Cuculus canorus]]''), il barbagianni (''[[Tyto alba]]''), l'assiolo (''[[Otus scops]]''), la civetta (''[[Athene noctua]]''), il succiacapre (''[[Caprimulgus europaeus]]''), il rondone (''[[Apus apus]]''), il rondone maggiore (''[[Apus melba]]''), il gruccione (''[[Merops apiaster]]''), l'upupa (''[[Upupa epops]]''), il picchio rosso maggiore (''[[Picoides major]]'') ed il picchio rosso minore (''[[Picoides minor]]'')<ref>{{Cita|Ignazio Camarda (1993)|pp.134-141|Montagne}}</ref>. Tra i passeriformi sono comuni la tottavilla (''[[Lullula arborea]]''), l'allodola (''[[Alauda arvensis]]''), la rondine montana (''[[Ptyonoprogne rupestris]]''), il balestruccio (''[[Delichon urbica]]''), il calandro (''[[Anthus campestris]]''), lo spioncello (''[[Anthus spinoletta]]''), la ballerina gialla (''[[Motacilla cinerea]]''), il merlo acquaiolo (''[[Cinclus cinclus]]''), lo scricciolo (''[[Troglodytes troglodytes]]''), il pettirosso (''[[Erithacus rubecola]]''), l'usignolo (''[[Luscinia megarhynchos]]''), il saltimpalo (''[[Saxicola torquata]]''), il culbianco (''[[Oenanthe oenanthe]]''), il codirossone (''[[Monticola saxatilis]]''), il passero solitario (''[[Monticola solitarius]]''), il merlo (''[[Turdus merula]]''), la tordela (''[[Turdus viscivorus]]''), la magnanina (''[[Sylvia undata]]'') e la magnanina sarda (''[[Sylvia sarda]]''), la sterpazzola di Sardegna (''[[Sylvia conspicillata]]'') e la sterpazzolina (''[[Sylvia cantillans]]''), la capinera (''[[Sylvia atricapilla]]''), il fiorrancino (''[[Regulus ignicapillus]]''), il pigliamosche (''[[Muscicapa striata]]''), la cincia mora (''[[Parus ater]]''), la cinciarella (''[[Parus caeruleus]]''), la cinciallegra (''[[Parus major]]'') e l'averla piccola (''[[Lanius collurio]]''). Tra i [[Corvidae|corvidi]] vanno citati la ghiandaia (''[[Garrulus glandarius]]''), il gracchio corallino (''[[Pyrrhocorax pyrrhocorax]]''), la taccola (''[[Coloeus monedula]]''), la cornacchia grigia (''[[Corvus cornix]]'') ed il corvo imperiale (''[[Corvus corax]]''). Altri passeriformi molto comuni sono lo storno nero (''[[Sturnus unicolor]]''), la passera sarda (''[[Passer hispaniolensis]]''), la passera mattugia (''[[Passer montanus]]''), la passera lagia (''[[Petronia petronia]]''), il fringuello (''[[Fringilla coelebs]]''), il venturone (''[[Serinus citrinella]]''), il verdone (''[[Carduelis chloris]]''), il cardellino (''[[Carduelis carduelis]]''), il fanello (''[[Carduelis cannabina]]''), il frosone (''[[Coccothraustes coccothraustes]]''), lo zigolo nero (''[[Emberiza cirlus]]'') e lo strillozzo (''[[Emberiza calandra]]'')<ref>{{Cita|Ignazio Camarda (1993)|pp.142-147|Montagne}}</ref>.
Lungo le [[Costa|coste]] e nelle [[Zona umida|zone umide]] del golfo di Orosei nidificano, si riproducono e sono [[Uccelli migratori|di passo]] numerose specie di uccelli marini ed acquatici. Nelle zone umide vi sono il falco di palude (''[[Circus aeruginosus]]''), il martin pescatore (''[[Alcedo atthis]]''), la garzetta (''[[Egretta garzetta]]''), il codone comune (''[[Anas acuta]]''), il germano reale (''[[Anas platyrhynchos]]''), la folaga (''[[Fulica atra]]''), il beccaccino (''[[Gallinago gallinago]]'') e la beccaccia (''[[Scolopax rusticola]]''). Tra le falesie vivono uccelli marini come la berta maggiore (''[[Calonectris diomedea]]''), il marangone dal ciuffo (''[[Phalacrocorax aristotelis]]''), l'uccello delle tempeste europeo (''[[Hydrobates pelagicus]]''), il gabbiano corso (''[[Ichthyaetus audouinii]]''), il fraticello (''[[Sternula albifrons]]'') e la sterna comune (''[[Sterna hirundo]]'')<ref>{{cita web|url= ftp://ftp.scn.minambiente.it/Cartografie/Natura2000/schede_e_mappe/Sardegna/SIC_schede/ITB020014.pdf|titolo= Scheda della ZPS ITB020014 Golfo di Orosei sul sito del Ministero dell'Ambiente|accesso=
===Pesci===
Tra i [[Pesce|pesci]] d'acqua dolce presenti nelle acque dei [[Fiume|fiumi]] e dei [[Torrente|torrenti]] di montagna va citata la trota sarda, (''[[Salmo cettii]]''). La specie è inserita nella lista rossa [[IUCN]] come [[Stato di conservazione (biologia)|prossima alla minaccia]]<ref>{{IUCN|summ=135528|autore=Freyhof, J. & Kottelat, M. (2008)|titolo=Salmo cettii}}</ref>. Un progetto collaborativo tra l'[[Ente foreste della Sardegna]] e l'[[Università degli Studi di Cagliari]] prevede il ripopolamento e la reintroduzione della specie nei corsi d'acqua dell'[[Sardegna|Isola]]. A questo scopo è stato individuato quale sito per il ripopolamento il ''Rio Ermolinus'', nella [[foresta demaniale di Montarbu]]<ref>{{cita web|url= http://www.sardegnaambiente.it/j/v/152?s=82986&v=2&c=1563&t=1|titolo= Il progetto trota macrostigma|accesso=
==Punti di interesse==
[[Immagine:Baunei Pedra Longa.jpg|thumb|upright=1.2|La ''Perda Longa'', lungo le coste di Baunei.]]
Nel territorio del Parco Nazionale si trovano alcuni [[Monumento naturale|monumenti naturali]], istituiti dalla [[Sardegna|Regione Sardegna]] con diversi provvedimenti legislativi<ref>{{cita web|url= http://www.sardegnaambiente.it/j/v/171?n=10&s=3&v=7&ftt=1&ftb=1&fte=1&c=7191&k=Gennargentu|titolo= Monumenti naturali nel Parco del Gennargentu|accesso=
* [[Monumento naturale Perda 'e Liana]]
* [[Monumento naturale Perda Longa di Baunei]]
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* [[Monumento naturale Sorgente di Su Gologone]]
Oltre ai monumenti naturali l'area comprende anche le foreste demaniali di ''[[Foresta demaniale di Montarbu|Montarbu]]''<ref>{{cita web|url= http://www.sardegnaambiente.it/j/v/1189?v=2&c=7216&s=8717|titolo= Foresta demaniale di Montarbu|accesso=
Tra le attrattive del territorio vi sono la [[gola di Gorroppu]], voragine scavata nella roccia calcarea dalle acque del ''Rio Flumineddu'' e le cui pareti si innalzano per oltre 400 [[metri]]<ref>{{cita web|url= http://www.sardegnaambiente.it/j/v/875?s=3&v=9&c=6708&idp=20&ids=16|titolo= Su Gorroppu|accesso=
Tra i [[Sito archeologico|siti archeologici]] particolarmente interessante è il [[villaggio di Tiscali]], situato all'interno di una [[dolina carsica]] al confine tra il [[Supramonte di Dorgali]] e il [[Supramonte di Oliena]]<ref>{{cita web|url= http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=20719&v=2&c=2565&c1=2617&t=1|titolo= Dorgali, villaggio di Tiscali|accesso=
==Accessi==
L'area del Parco Nazionale può essere raggiunta percorrendo la [[Strada statale 128 Centrale Sarda]] (SS 128), la [[Strada statale 125 Orientale Sarda|Strada statale 125]] oppure la [[Strada statale 389 di Buddusò e del Correboi|Strada statale 389]]. Provenendo dalla direzione di [[Cagliari]] oppure di [[Sassari]] si può percorrere la [[Strada statale 131 Carlo Felice|Strada statale 131]] fino allo [[svincolo]] che immette nella [[Strada statale 131 Diramazione Centrale Nuorese|Strada statale 131 d.c.n.]]. Arrivati a [[Nuoro]] si può seguire la Strada statale 389<ref>{{cita web|url= http://www.sardegnaterritorio.it/webgis//sardegnamappe/mappa.html?r=4&start=cagliari&end=parco%20nazionale%20del%20golfo%20di%20orosei%20-%20gennargentu&routePreference=Fastest&baselayer=Stradale|titolo= Indicazioni stradali su SardegnaMappe|accesso=
==Attività==
[[Immagine:S'Arena sentiero T-721.JPG|thumb|upright=1.2|Cartello indicatore lungo il sentiero ''T-721'', che conduce al Bruncu Spina ed all'Arcu Gennargentu.]]
Nell'area del Parco Nazionale è possibile praticare l'[[escursionismo]], percorrendo alcuni dei [[Sentiero|sentieri]] realizzati dall'[[Ente Foreste della Sardegna]] in varie parti dell'Isola. I sentieri sono dotati di un sistema di segnali che contraddistinguono i vari itinerari<ref>{{cita web|url= http://www.sardegnaambiente.it/foreste/foreste_parchi/sentieri.html|titolo= I sentieri della Sardegna|accesso= 21
I sentieri percorribili sono i seguenti:
* ''Urzulei Fennau - Sentiero San Giorgio B-501'' - Questo sentiero escursionistico può essere percorso in [[motocicletta]], a piedi, a [[cavallo]] oppure in [[bicicletta]] e si sviluppa per una lunghezza di 11 chilometri, superando un dislivello di 415 metri. Può essere percorso in tre ore<ref>{{cita web|url= http://www.sardegnaambiente.it/j/v/874?s=3&v=9&c=6708&ids=12|titolo= Urzulei Fennau - Sentiero San Giorgio B-501|accesso=
* ''Sa Portiscra - Cala Luna B-181'' - Il sentiero si presenta particolarmente impegnativo, per via della sua lunghezza (22 chilometri) e per il grande dislivello (1.050 metri). Si percorre il canyon di ''Codula di Luna'', fino al raggiungimento della [[spiaggia]] di Cala Luna. Il tempo di percorrenza è stimato in otto ore<ref>{{cita web|url= http://www.sardegnaambiente.it/j/v/874?s=3&v=9&c=6708&ids=14|titolo= Sa Portiscra - Cala Luna B-181|accesso=
* ''Sedda ar Baccas - Gorroppu B-502'' - Si tratta di un percorso escursionistico esperto per il quale è necessaria l'adeguata attrezzatura. Si sviluppa per una lunghezza di 12 chilometri, superando un dislivello di 200 metri, fino a raggiungere la ''[[Gola di Gorroppu]]''. Il tempo di percorrenza è di tre ore<ref>{{cita web|url= http://www.sardegnaambiente.it/j/v/874?s=3&v=9&c=6708&ids=16|titolo= Sedda ar Baccas - Gorroppu B-502|accesso=
* ''Girgini T-700'' - Si tratta di un sentiero turistico lungo il quale sono ubicati punti di ristoro e aree di sosta. È percorribile in [[fuoristrada]], [[motocicletta]], a piedi, a [[cavallo]] oppure in [[bicicletta]]. Si sviluppa per una lunghezza di 6,7 [[chilometro|km]] e con un [[dislivello]] di 125 [[metro|metri]]. Il tempo di percorrenza medio è stimato in due ore<ref>{{cita web|url= http://www.sardegnaambiente.it/j/v/874?s=3&v=9&c=6709&ids=18|titolo= Sentiero Girgini T-700|accesso=
* ''Gennargentu T-721'' - Percorrendo questo sentiero è possibile giungere fino alla [[Punta La Marmora]], seguendo il ''Sentiero Italia'' con il quale si interseca. Lungo il sentiero si trovano delle aree di sosta e dei punti di ristoro, nonché un rifugio montano. La lunghezza del percorso è di 5,3 km per un dislivello di 149 metri, percorribili mediamente in un'ora e mezzo<ref>{{cita web|url= http://www.sardegnaambiente.it/j/v/874?s=3&v=9&c=6709&ids=19|titolo= Sentiero Gennargentu T-721|accesso=
* ''Is Meriagus T-723'' - Il sentiero è percorribile con vari mezzi (fuoristrada, motocicletta, a piedi, a cavallo oppure in bicicletta) e si sviluppa per una lunghezza di 8 chilometri. Il dislivello è di 265 metri ed il tempo di percorrenza stimato è di due ore e mezza. lungo il tragitto si trovano delle aree di sosta e dei punti di ristoro<ref>{{cita web|url= http://www.sardegnaambiente.it/j/v/874?s=3&v=9&c=6709&ids=21|titolo= Sentiero Is Meriagus T-723|accesso=
* ''Arcu Artilai - Bruncu Spina T-721A'' - Il percorso conduce al Bruncu Spina, fino alla quota 1.829. Si sviluppa per circa 800 metri, con un dislivello di 168 metri, percorribile in circa trenta minuti. Lungo il tragitto si trovano aree di sosta, punti di ristoro ed un rifugio montano<ref>{{cita web|url= http://www.sardegnaambiente.it/j/v/874?s=3&v=9&c=6709&ids=23|titolo= Sentiero Arcu Artilai - Bruncu Spina T-721A|accesso=
* ''Girgini - Rifugio La Marmora T-722'' - Il sentiero conduce ai ruderi del Rifugio Lamarmora. Lungo il percorso sono sistemate alcune aree di sosta. Il tragitto è lungo 8,2 chilometri su un dislivello di 644 metri. Il tempo di percorrenza è stimato in due ore e cinquanta minuti<ref>{{cita web|url= http://www.sardegnaambiente.it/j/v/874?s=3&v=9&c=6709&ids=25|titolo= Sentiero Girgini - Rifugio La Marmora T-722|accesso=
* ''Muggianeddu T-501'' - Il sentiero ha inizio dall'abitato di [[Tonara]] e si sviluppa per una lunghezza di 9,7 chilometri, superando un dislivello di 530 metri. Il tempo di percorrenza previsto è di tre ore e quaranta minuti. Lungo il percorso si trovano alcune aree di sosta e dei punti di ristoro<ref>{{cita web|url= http://www.sardegnaambiente.it/j/v/874?s=3&v=9&c=6709&ids=27|titolo= Sentiero Muggianeddu T-501|accesso=
* ''Perdas Artas T-501A'' - Lungo il percorso si trovano diversi punti panoramici. Il sentiero si estende per 1,1 chilometri, su un dislivello di 124 metri. Può essere percorso in fuoristrada, a cavallo, a piedi o in bicicletta e lungo il tragitto si trovano delle aree di sosta e [[campeggio]] e dei punti di ristoro<ref>{{cita web|url= http://www.sardegnaambiente.it/j/v/874?s=3&v=9&c=6709&ids=28|titolo= Sentiero Perdas Artas T-501A|accesso=
* ''Muggianeddu - Bauerì T-502'' - Il sentiero ha inizio dall'abitato di Tonara e può essere percorso in fuoristrada, in motocicletta, a cavallo, a piedi o in bicicletta. Si sviluppa per 12,6 chilometri, su un dislivello di 659 metri. Lungo il percorso si trovano diverse aree di sosta e dei punti di ristoro<ref>{{cita web|url= http://www.sardegnaambiente.it/j/v/874?s=3&v=9&c=6709&ids=29|titolo= Sentiero Muggianeddu - Bauerì T-502|accesso=
* ''Sentiero Sorberine B-531'' - È un sentiero escursionistico esperto che si sviluppa per una lunghezza di 13 chilometri, superando un dislivello di 900 metri. Il tempo di percorrenza stimato è di otto ore<ref>{{cita web|url= http://www.sardegnaambiente.it/j/v/874?s=3&v=9&c=6710&ids=48|titolo= Sentiero Sorberine B-531|accesso=
* ''Sentiero dei Carbonai: Coa'e Serra - Thiu Predu Orrubiu B-532'' - È un sentiero escursionistico esperto che si sviluppa per una lunghezza di 8,2 chilometri, superando un dislivello di 400 metri. Il tempo di percorrenza stimato è di due ore e quaranta minuti<ref>{{cita web|url= http://www.sardegnaambiente.it/j/v/874?s=3&v=9&c=6710&ids=50|titolo= Sentiero dei Carbonai: Coa'e Serra - Thiu Predu Orrubiu B-532|accesso=
* ''Sentiero dei Carbonai: Paule Munduge B-532A'' - È un sentiero escursionistico esperto che si sviluppa per una lunghezza di 5,3 chilometri, superando un dislivello di 475 metri. Il tempo di percorrenza stimato è di due ore e quaranta minuti. Lungo il tragitto si trovano dei punti di ristoro<ref>{{cita web|url= http://www.sardegnaambiente.it/j/v/874?s=3&v=9&c=6710&ids=78|titolo= Sentiero dei Carbonai: Paule Munduge B-532A|accesso=
==Strutture ricettive==
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==Bibliografia==
* {{cita libro|cognome= |nome= |titolo= Parco del Gennargentu 1:100.000|anno= 2001|editore= Belletti editore|città= Misano Adriatico|
* {{cita libro|cognome= Morandini|nome= Mirta|coautori= Salvatore Cuccuru|titolo= Cascate e gole in Sardegna|url= http://www.sardegnadigitallibrary.it/documenti/17_81_20080410180042.pdf|formato= PDF|anno= 1999|editore= GEOS|città= Cagliari|
* {{cita libro|cognome= |nome
* {{cita libro|curatore= Ignazio Camarda|titolo= Montagne di Sardegna|url= http://www.sardegnaambiente.it/j/v/152?s=26112&v=2&c=1557&t=1|anno= 1993|editore= Carlo Delfino|città= Sassari|
* {{cita libro|cognome= |nome
* {{cita libro|curatore= Ignazio Camarda; Andrea Cossu|titolo= Biotopi di Sardegna. Guida a dodici aree di rilevante interesse botanico|anno= 1988|editore= Carlo Delfino Editore|città= Sassari|
==Voci correlate==
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