Nikolaj Ivanovič Ežov: differenze tra le versioni

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Completò soltanto gli studi elementari. Dal [[1909]] al [[1915]] lavorò come assistente di un sarto ed operaio in una fabbrica. Dal [[1915]] al [[1917]] militò nell'esercito [[Russia|russo]] [[zar]]ista. Si unì ai [[Bolscevismo|bolscevichi]] il 5 maggio [[1917]] a [[Vitebsk]], alcuni mesi prima della [[Rivoluzione d'ottobre]]. Durante la [[guerra civile russa]] ([[1919]]-[[1921]]) combatté nell'[[Armata Rossa]]. Dal febbraio [[1922]] entrò in [[politica]], principalmente come segretario di vari comitati regionali del [[Partito Comunista dell'Unione Sovietica]].
 
Nel [[1927]] fu trasferito al reparto di distribuzione e di contabilità del partito comunista in cui lavorò come istruttore e vice-capo del reparto. Dal [[1929]] al [[1930]] fu delegato del Commissariato del popolo per l'agricoltura. Nel mese di novembre del 1930 fu nominato capo di numerosi reparti del partito: del reparto degli affari speciali, del personale e quello dell' industria. Nel [[1934]] fu nominato membro del [[Comitato centrale]] del [[PCUS|partito comunista sovietico]]; nell'anno successivo divenne [[Segretario generale|segretario]] del Comitato centrale. Dal febbraio [[1935]] al marzo [[1939]] fu, inoltre, presidente della Commissione centrale per controllo del partito.
 
Ežov è stato identificato come fedele alleato e complice di [[Stalin]]; a prova di questo, nel [[1935]], scrisse che "l'opposizione politica si trasforma presto in [[violenza]] e [[terrorismo]]"; tale dichiarazione si trasformò nella base [[ideologia|ideologica]] dell'eliminazione degli oppositori politici durante le [[Grandi purghe]]. Ežov divenne capo del [[NKVD|Commissariato del popolo per gli affari interni]] (ovvero capo del NKVD) e membro del Comitato Esecutivo Centrale del [[Praesidium]] il 26 settembre [[1936]], dopo la deposizione di [[Genrikh Jagoda]].