Mauro Checcoli: differenze tra le versioni

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|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , vincitore di due medaglie d'oro nell'[[equitazione]] ai [[Giochi olimpici]] di {{OE||1964}}. Laureato in ingegneria, dopo la carriera sportiva, ha intrapreso l'attività idi progettista architettonico
}}
 
==Percorso di Studistudi e Ricerchericerche==
Laureato nel 1972 in Ingegneria Civilecivile Edileedile presso l’[[Università degli Studi di Bologna]]. Premio [[CONI]] per la tesi di laurea. Ricercatore nell’Istituto di Urbanistica della Facoltà di Ingegneria dal 1972 al 1983.
Premio CONI nel concorso “Il sole negli impianti sportivi” nel 1984. Responsabile di Corsi Universitari di specializzazione in impianti sportivi. Autore di pubblicazioni tecniche nel settore.
 
==Attività Sportivasportiva==
Inizia a praticare equitazione a 11 anni, nel 1954, presso il G.E.SE. di Bologna, di cui ha la tessera da oltre sessant’anni. Contemporaneamente, negli anni giovanili, pratica scherma, atletica (è stato campione regionale giovanile di salto in lungo) e pallacanestro (Moto Morini Bologna, arrivando anche alla [[Serie A1A (pallacanestro maschile)|serie A]]). A diciannove anni viene selezionato per la squadra nazionale di [[Concorso completo|Completo]] e sotto la guida del Marchese Mangilli partecipa alle [[TokyoGiochi 1964della XVIII Olimpiade|Olimpiadi di Tokyo 1964]] su Surbean e vincevincendo la medaglia d’oro individuale e, con [[Paolo Angioni]], [[Giuseppe Ravano]] e [[Alessandro Argenton]], anche quella a squadre. CampioneNel italiano1966 nelè 1966campione italiano.
Partecipa anche alle [[Giochi della XIX Olimpiade|Olimpiadi del Messico nel ’68]], ma non termina la gara a causa di un uragano tropicale che stravolge la regolarità della gara. Si prepara anche per [[Giochi della XX Olimpiade|Monaco 1972]], ma perde Rosario, cavallo assai competitivo, poche settimane prima per un incidente di scuderia; il compagno di squadra Alessandro Argenton vince l’argento individuale con Woodland, che era stato terzo dietro a Rosario, montato da Mauro Checcoli all’ultima gara internazionale in Svizzera. Torna, ancora con Mangilli, alle Olimpiadi nel 1984 con Spey Cast Boy; dopo il cross è 5° individuale; commette un errore rocambolesco all’ultimo ostacolo della terza gara ed è settimo assoluto, mancando per un soffio un’altra medaglia dopo venti anni dalla prima.
Ultima gara importante sono i Campionati Europei a Burghley (Gran Bretagna) nel 1985 ed è il migliore degli Italianiitaliani in gara, decimo, sempre con Spey Cast Boy.
 
==Attività Dirigenzialidirigenziali==
Presidente del CONI provinciale di Bologna dal 1978 al 1988 e attualmente membro del Consiglio Nazionale del CONI.
È stato Presidente della [[Federazione Italiana Sport Equestri]] (F.I.S.E.) dal 1988 al 1996; Commissario straordinario della Federazione Italiana Medici Sportivi nel 1997 a seguito dello scandalo antidoping.
Attualmente è anche Presidente dell’[[Accademia olimpica|Accademia Olimpica Nazionale Italiana]], Vicepresidente della Fondazione Onesti di Roma, Presidente della Fondazione Insieme Vita, Presidente dell’Associazione per il Microcredito Micro-Bò e di altre istituzioni di volontariato.
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==Attività professionale e imprenditoriale==
Progettista di Architettura e Urbanistica in Italia ed all’Estero, particolarmente nelle opere pubbliche quali scuole, servizi sociali ed impianti sportivi.
Di particolare rilievo, fra i progetti realizzati dallo Studio: il l'[[Unipol Arena]] (Exex Palamalaguti) a Casalecchio, la Biblioteca della FAO a Roma, il restauro dell’Abbazia Cistercense di San Giusto a Tuscania, il Palazzo dei Congressi di Cento, il Bocciodromo Federale di Roma, la nuova sede della Camera di Commercio a Bologna e vari altri importanti impianti sportivi, quali piscine, palasport ed impianti ippici. Insieme a Richard Meier e Piero Sartogo ha progettato la nuova Facoltà di Ingegneria a Bologna e il Piano Urbano di Bertalia-Lazzaretto a Bologna; sempre con Sartogo Architetti, la nuova Winery dei Marchesi Frescobaldi in Toscana.
Di recente, con lo Studio ARCO ha vinto il Concorso Internazionale per la progettazione del Museo Ebraico Italiano a Ferrara, insieme con Scape S.p.A., Michael Gruber e Kulapat Yantrasast.