Isn't It a Pity: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m typo
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: decenni secondo il manuale di stile e modifiche minori
Riga 59:
=== Composizione e analisi del testo e della musica ===
 
''Isn't It a Pity'' rappresenta una delle composizioni più vecchie del triplo LP: risale infatti al [[1966]]<ref group=N>[[AllMusic]] riporta ''rumors'' secondo i quali ''Isn't It a Pity'' venne composta due anni dopo.</ref>, ma [[John Lennon]] mise il suo veto per la pubblicazione a nome dei [[Beatles]]<ref name="BB"/>. Molte tracce di ''[[All Things Must Pass]]'' vennero scritte quando il chitarrista era ancora un membro dei ''Fab Four'', ma nel periodo tra il [[1968]] ed il [[1969]]<ref name="HB103">{{Cita|Hervé Bourhis|pag. 103}}</ref>; inoltre, tra la fine degli [[Anni Settanta1970|anni settanta]] e l'inizio degli [[Anni '801980|anni ottanta]] [[George Harrison]] fece riemergere altri due pezzi scartati dalla ''band'' per la pubblicazione sul ''[[White Album]]'': ''[[Not Guilty (brano musicale)|Not Guilty]]'' su ''[[George Harrison (album)|George Harrison]]'' ([[1979]])<ref>{{Cita|Hervé Bourhis|pag. 130}}</ref> e ''[[Circles (George Harrison)|Circles]]'' su ''[[Gone Troppo]]'' ([[1982]])<ref>{{Cita|Hervé Bourhis|pag. 137}}</ref>. Anche altri due brani, ''Woman Don't You Cry for Me'' e ''Beautiful Girl'', apparsi su ''[[Thirty-Three & 1/3]]'' ([[1976]]), risalgono alle ultimissime settimane di vita del complesso, ma non si hanno notizie che George le abbia "presentate" agli altri tre<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.jpgr.co.uk/k56319.html|titolo=Thirty Three and 1/3|editore=''JPGR''|accesso=6 agosto 2014|autore=Graham Calkin}}</ref>.
 
Il testo di ''Isn't It a Pity'' è diviso in due metà. La prima, con alcuni passaggi che ricordano ''[[The End (The Beatles)|The End]]'' di [[Paul McCartney]], mostra il chitarrista rammaricarsi per il dolore che le persone si causano l'un l'altra. L'altra metà presenta un concetto simile a ''[[Within You Without You]]'', pubblicata su ''[[Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band]]'' ([[1967]]), ovvero delle persone che non capiscono la diversità umana. Le parti vocali, rassegnate ma distaccate, rendono Harrison neutrale da un giudizio; lo stesso avviene su ''Within You Without You''. Le emozioni, soprattutto nella ''Version One'', sono però riprodotte dalla musica, con il lungo assolo di [[chitarra slide|chitarra ''slide'']] e le parti orchestrali. In seguito, George disse che la canzone è un'osservazione di quello che è la società ed anche lui stesso, ovvero che si prende qualcosa che poi non si restituisce; ha inoltre affermato che sembravano storie di amore adolescenziali, ed ha ricordato di quando aveva un contratto con la [[Warner Bros. Records]], scrisse ''Blood from a Clone'' riguardo le indagini degli elementi di un disco di successo, le quali avevano fatto venire fuori che bisognava parlare di storie amore adolescenziali. Ridacchiando, disse che aveva scritto ''Isn't It a Pity'' volendo puntare su quell'argomento. La prima versione, con la sua durata di 7 minuti ed una lunga coda, fa comparare questa traccia con ''[[Hey Jude]]''<ref group=N>Questo paragone è stato compiuto anche da [[George Harrison|Harrison]] stesso.</ref>; tra i due brani c'è comunque una grandissima differenza, poiché il primo presenta il ''[[Wall of Sound]]'' di [[Phil Spector]], ed il secondo una produzione cristallina firmata [[George Martin]]. La ''Version Two'', più breve di circa due minuti, non ricorda molto le abituali produzioni spectoriane, ed è musicalmente molto meno emotiva<ref name="BB"/>.
Riga 67:
Il ''demo'' di ''Isn't It a Pity'' ebbe una strana pubblicazione: assente dalla ristampa, comprendente molte ''bonus tracks'' e altri piccoli cambiamenti, di ''All Things Must Pass''<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.jpgr.co.uk/stch639b.html|titolo=All Things Must Pass|editore=''JPGR''|accesso=6 agosto 2014|autore=Graham Calkin}}</ref>, non è apparso nemmeno su ''bootlegs'' come ''Songs for Patti'' ([[1993]])<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.jpgr.co.uk/ge648137.html|titolo=Songs for Patti|editore=''JPGR''|accesso=6 agosto 2014|autore=Graham Calkin}}</ref>, ''Beware of ABKO!'' ([[1998]])<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.jpgr.co.uk/str001.html|titolo=George Harrison - Beware of ABKO!|editore=''JPGR''|accesso=6 agosto 2014|autore=Graham Calkin}}</ref> o ''A True Legend'' ([[1999]])<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.jpgr.co.uk/str007.html|titolo=George Harrison - A True Legend|editore=''JPGR''|accesso=6 agosto 2014|autore=Graham Calkin}}</ref> e sul ''demo album'' ''[[Early Takes: Volume 1]]'' ([[2012]])<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.allmusic.com/album/early-takes-vol-1-mw0002332516|titolo=Early Takes, Vol. 1|editore=''[[AllMusic]]''|accesso=6 agosto 2014|autore=[[Stephen Thomas Erlewine]]}}</ref>. Non incluso sulla versione su cd della raccolta ''[[Let It Roll: Songs by George Harrison|Let It Roll]]''<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.jpgr.co.uk/p9650192.html|titolo=Let It Roll|editore=''JPGR''|accesso=6 agosto 2014|autore=Graham Calkin}}</ref>, ma come ''bonus track'' della versione iTunes<ref>{{cita web|lingua=en|url=https://itunes.apple.com/it/album/let-it-roll-songs-george-harrison/id721271514|titolo=Let It Roll - Songs of George Harrison (Remastered)|editore=''[[iTunes]]''|accesso=6 agosto 2014}}</ref>.
 
Alcuni membri dei [[Beatles]], ugualmente, durante le caotiche ''[[Let It Be (album The Beatles)#Storia#Le sessioni di registrazione|Get Back sessions]]'' del gennaio [[1969]], interpretarono ''Isn't It a Pity''<ref>{{Cita|Hervé Bourhis|pag. 88 - 90}}</ref> in due occasioni: il 25 ed il 26<ref name="BB"/>. Nella prima data, in cui non era presente [[Billy Preston]], vennero soprattutto provate tre canzoni non destinate al ''[[Rooftop Concert]]'', ovvero ''[[Two of Us]]'', ''[[Let It Be (album The Beatles)|Let It Be]]'' e ''[[For You Blue]]''; quest'ultima forma un trittico di composizioni harrisoniane assieme a ''Isn't It a Pity'' e l'inedito ''Window, Window''<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.beatlesbible.com/1969/01/25/get-back-let-it-be-sessions-day-14/|titolo=25 January 1969: Get Back/Let It Be sessions: day 14|editore=''The Beatles Bible''|accesso=6 agosto 2014}}</ref>, che venne registrata ma scartata anche per ''All Things Must Pass''<ref name="JPGR1">{{cita web|lingua=en|url=http://www.jpgr.co.uk/stch639.html|titolo=All Things Must Pass|editore=''JPGR''|accesso=6 agosto 2014|autore=Graham Calkin}}</ref>. L'indomani, Harrison e [[Ringo Starr]] furono i primi ad arrivare, e, in attesa di Preston, Lennon e sua moglie [[Yoko Ono]], e [[Paul McCartney]], il quale venne accompagnato dalla allora compagna [[Linda Eastman]] e dalla sua figlia adottiva Heather<ref group=N>Mentre la coppia John & Yoko veniva sempre assieme negli studi di registrazione, la comparsa della famiglia McCartney non era solita.</ref>, il primo fece ascoltare all'amico ''Isn't It a Pity'', ''Window, Window'' e ''[[Let It Down]]''<ref name="BB2">{{cita web|lingua=en|url=http://www.beatlesbible.com/1969/01/26/get-back-let-it-be-sessions-day-15/|titolo=26 January 1969: Get Back/Let It Be sessions: day 15|editore=''Pepperland''|accesso=6 agosto 2014}}</ref>, anch'essa apparsa su ''All Things Must Pass''<ref name="JPGR1"/>, e lo aiutò a progredire con la sua composizione di ''[[Octopus's Garden]]''<ref name="BB2"/><ref group=N>Sebbene la collaborazione Harrison-Starkey sul brano sia anche documentata in una scena del film ''[[Let It Be - Un giorno con i Beatles|Let It Be]]'' ([[1970]]), nella pubblicazione della traccia su ''[[Abbey Road (album)|Abbey Road]]'' ([[1969]]) è accreditata al solo batterista; lo stesso destino ebbero originariamente due ''hit'' di Ringo, ''[[It Don't Come Easy]]'' e ''[[Back Off Boogaloo]]'', ma, a partire dagli [[Anni '901990|anni novanta]] i crediti vennero modificati. L'unico pezzo accreditato ai due sin dall'inizio è ''[[Photograph (Ringo Starr)|Photograph]]'', apparso sull'album ''[[Ringo (album)|Ringo]]'' ([[1973]])</ref>; arrivati gli altri tre musicisti, la ''band'' si focalizzò su ''[[The Long and Winding Road]]'' e nuovamente ''Let It Be'', senza rinunciare ad abbandonarsi a ''jam-sessions'', a ''cover'' di vecchi pezzi ''[[rock 'n' roll]]'' degli [[Anni '501950|anni cinquanta]], come ''[[Great Balls of Fire]]'' di [[Jerry Lee Lewis]], e a qualche composizione inedita<ref name="BB2"/>. In queste ''sessions'', Harrison dichiarò che volveva offrire questa canzone a [[Frank Sinatra]]<ref name="BB"/>.
 
=== Registrazione ===
Riga 127:
Probabile ''line-up'':
 
* [[George Harrison]]: [[canto (musica)|voce]], [[chitarra]]
* [[Eric Clapton]]: [[canto (musica)|cori]], chitarra
* Andy Fairweather-Low: cori, chitarra