Isaac Newton: differenze tra le versioni

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=== La mela e la gravità ===
Si racconta che Newton nel 1666, l'''annus mirabilis'', fosse seduto sotto un [[malus domestica|melo]] nella sua tenuta a Woolsthorpe quando una [[mela]] gli cadde sulla testa. Ciò, sempre secondo la leggenda diffusa da [[Voltaire]], lo fece pensare alla gravitazione e al perché la [[Luna]] non cadesse sulla terra come la mela. Cominciò a pensare dunque a una [[forza]] che diminuisse con l'inverso del quadrato della distanza, come l'intensità della [[luce]]. Newton però non tenne conto delle [[pianeti|perturbazioni planetarie]] e di conseguenza i suoi calcoli sul moto della Luna non erano corretti. Deluso smise quindi di pensare alla [[gravitazione]].
 
Nel [[1679]], Newton ritornò alle sue idee sulla gravità, sulla [[meccanica classica]], e sugli effetti di queste sulla determinazione delle [[orbita|orbite]] dei [[pianeta|pianeti]] e sulle [[leggi di Keplero]]. Consultò su questo [[Robert Hooke]] e [[John Flamsteed|Flamsteed]] astronomo reale. Newton avrebbe probabilmente tenuto per sé le sue scoperte se [[Edmund Halley]] non gli avesse chiesto la risposta di un problema meccanico. Newton gli mostrò il suo [[manoscritto]] intitolato ''De Motu Corporum'' (1684) che conteneva le tre [[leggi del moto]]. Halley convinse Newton a pubblicare quelle carte ed egli, inserendo il manoscritto in un'opera più ampia, diede alle stampe i ''[[Philosophiae Naturalis Principia Mathematica]]'' (Principi matematici della filosofia naturale) comunemente chiamati ''Principia''.