Polizeiregiment "Bozen": differenze tra le versioni

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Il Polizeiregiment "Bozen" era un reparto della [[Ordnungspolizei]] (polizia d'ordinanza)<ref>{{cita web|http://www.lexikon-der-wehrmacht.de/Zusatz/SS/Ordnungspolizei-R.htm|Zur Geschichte der Ordnungspolizei|sito=lexikon-der-wehrmacht.de|lingua=de|15 marzo 2014}}</ref><ref>''[http://www.rom.diplo.de/contentblob/3762348/Daten/2924364/Rapporto_hiko.pdf Rapporto della Commissione storica italo-tedesca insediata dai Ministri degli Affari Esteri della Repubblica Italiana e della Repubblica Federale di Germania il 28 marzo 2009]'', luglio 2012, pp. 30 e 110.</ref>, subordinata come tutte le forze di polizia del Reich al comando delle [[SS]] sin dal 17 giugno 1936, allorché [[Heinrich Himmler]], già [[Reichsführer-SS|capo delle SS]], fu nominato anche capo della polizia, suddivisa in Ordnungspolizei (al comando di [[Kurt Daluege]]) e [[Sicherheitspolizei]] (polizia di sicurezza, al comando di [[Reinhard Heydrich]])<ref>[[Franz Leopold Neumann]], ''Behemoth. Struttura e pratica del nazionalsocialismo'', Milano, Mondadori, 2004, p. 79.</ref>.
 
Generalmente trascurato dalla storiografia sull'attentato di via Rasella, per annidecenni il "Bozen" è stato oggetto di descrizioni inesatte e contraddittorie, venendo spesso identificato erroneamente come un reparto di SS formato da volontari, tanto che la frase «Transitava per via Rasella un plotone di SS» è stata – come ha notato lo storico [[Lorenzo Baratter]], autore di varie pubblicazioni sui reggimenti di polizia altoatesini – «ricopiata dal 1944 ad oggi con la stessa, sorprendente, caparbietà degli antichi amanuensi»<ref>{{cita|Baratter 2005|p. 206|harv=s}}.</ref>. Nel comunicato con cui il [[Comitato di Liberazione Nazionale]] denunciò l'eccidio delle Fosse Ardeatine era scritto che a via Rasella il nemico «aveva perso trentadue dei suoi SS»<ref>{{cita|Katz 2009|p. 312|harv=s}}.</ref>.
 
Il giornalista statunitense [[Robert Katz]], nel suo ''Morte a Roma'' (prima edizione 1967), citando appunti presi durante un'intervista al gappista [[Mario Fiorentini]] del 27 marzo 1965, scrive: «Sulle [[mostrina|mostrine]] delle loro uniformi grigie e sul fronte dei loro elmetti, come Fiorentini può vedere, portano la doppia saetta, simbolo delle SS»<ref>«On the lapels of their gray uniforms and on the front of their helmets, as Fiorentini could see, they bore the double lightning bolt, symbol of the ''SS''». Cfr. {{cita|Raiber 2008|p. 212, nota 4 relativa a p. 41|harv=s}}.</ref>. In merito, lo storico statunitense Richard Raiber ha commentato: «Tutto ciò era immaginario. Avrebbe dovuto essere noto ai partigiani – se non a Katz – che i poliziotti, fossero SS o meno, non portavano le ''[[Simboli runici adottati dalle SS|Sigrunen]]'' sulla mostrina destra delle loro divise, un distintivo riservato solo a membri delle [[Waffen-SS]] al di sotto del grado di colonnello delle SS (''SS-[[Standartenführer]]''), mentre la "doppia saetta" era raffigurata sul lato destro, e non sul fronte, degli elmetti indossati dai membri delle SS»<ref>«All of this was imaginary: It must have been know to the partisans–if not to Katz–that no policeman, whether or not SS, wore ''Sigrunen'' on the right collars of their uniforms, a custom reserved exclusively for members of the ''Waffen-SS'' below the rank of ''SS'' Colonel (''SS-Standartenführer''), while the "double lightning flashes" were painted of the right temporal aspects, not the fronts, of helmets worn by members of the SS». Cfr. {{cita|Raiber 2008|p. 212, nota 4 relativa a p. 41|harv=s}}.</ref>. Richard Raiber<ref>{{cita|Raiber 2008|p. 212, nota 4 relativa a p. 41|harv=s}}.</ref> e Joachim Staron<ref>{{cita|Staron 2002|p. 38|harv=s}}.</ref> hanno inoltre rilevato che una delle fonti utilizzate da Katz<ref>Elizabeth Wiskemann, ''The Rome-Berlin Axis. A Study of the Relations between Hitler and Mussolini'', Londra, 1949, p. 333 (nell'edizione 1966, p. 390).</ref> afferma che il battaglione aveva la reputazione di essere «notoriamente crudele» senza citare documenti a sostegno.