Neurosociologia: differenze tra le versioni
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=== Neurosociologia e neuroscienze ===
La neurosociologia prende principalmente spunto dai lavori di [[Michael Gazzaniga]], pioniere degli studi sul cervello sociale e sulle applicazioni delle neuroscienze in ambito sociale, economico e giuridico, e dalle neuroscienze sociali, un nuovo campo di ricerca nato dalla collaborazione tra [[John T. Cacioppo]] e [[Gary G. Berntson]], professori e ricercatori alla [[Ohio State University]] i quali, nei primi anni ’90 del secolo scorso, si dedicarono alla comprensione di come le forze sociali influenzavano la fisiologia e di come quest’ultima influenzasse le prime. Dalle loro ricerche emerse che gli ambienti sociali influenzavano il [[cervello]] e le funzioni biologiche neuroendocrine, metaboliche ed immunitarie di cui il cervello è l’organo di regolazione (Cacioppo e Bernston, 2011). Un'altra scoperta che ha influenzato notevolmente la neurosociologia è stata quella dei [[neuroni specchio]] (sistema mirror), fatta nel 1992 dei neuroscienziati dell’Università di Parma guidati dal Prof. [[Giacomo Rizzolatti]]. Essi scoprirono l’esistenza di cellule motorie del cervello che si attivano sia durante l’esecuzione di movimenti finalizzati, sia osservando simili movimenti eseguiti da altri individui. La prima scoperta sul “cervello sociale” fu fatta nell’ambito di una ricerca sulla [[corteccia premotoria]], attuata per mezzo della collocazione di elettrodi nella [[Corteccia frontale|corteccia frontale inferiore]] di un macaco, al fine di studiare i neuroni specializzati nel controllo dei movimenti della mano. Nel 1995, Giacomo Rizzolatti e la sua equipe, dimostrarono, per la prima volta, la presenza nell’uomo di un sistema di neuroni molto simile a quello della scimmia. Il sistema dei neuroni venne battezzato con il nome di “neuroni specchio” o “sistema mirror”. La scoperta del sistema mirror
== Ambito di studio ==
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