Massimo Vignelli: differenze tra le versioni

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== Vignelli Associates ==
 
 
File:Vignelli-1.jpg
[[File:Vignelli-1.jpg|thumb| Massimo Vignelli, ''Pianta della Metropolitana di New York'', 1972]]
 
Dopo cinque anni, Vignelli lascia Unimark e nel [[1971]], assieme alla moglie Lella, fonda a [[New York]] la [[Vignelli Associates]]. Da allora, attraverso la [[Vignelli Associates]], Vignelli ha lavorato ad una grande quantità di progetti per importanti industrie statunitensi (ad esempio [[Knoll]], cliente principale della Vignelli Associates, [[American Airlines]], [[IBM]]) ed europee (ad esempio Benetton, Ducati, Poltrona Frau, Artemide). Nel 1972 ha creato la [[mappa della metropolitana di New York]]<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=Michaerl Beirut|url=http://observatory.designobserver.com/feature/mr-vignellis-map/2647/|titolo=Mr. Vignelli's Map|editore=Designer Observer|data=14 settembre 2010|accesso=28 maggio 2014}}</ref><ref>{{Cita video|lingua=en|url=http://www.helveticafilm.com/vignellimap.html|titolo=Massimo Vignelli explains his 1972 NYC Subway Map|editore=HelveticaFilm.com|accesso=28 maggio 2014}}</ref><ref>{{Cita immagine|http://www.nycsubway.org/img/maps/system_1972.jpg|didascalia=Mappa della metropolitana di New York|fonteorigine=nycsubway.org|accesso=28 maggio 2014}}</ref> e ha collaborato con [[Bob Noorda]] per la realizzazione della segnaletica.<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Pagan kennedy|url=http://www.nytimes.com/2012/12/09/magazine/who-made-that-subway-signage.html?_r=0|titolo=Who Made That Subway Signage?|pubblicazione=[[New York Times]]|data=7 dicembre 2012|accesso=28 maggio 2014}}</ref>
 
{{citazione|(…) «La mappa – commenteranno Renato Giovannoli e Isabella Pezzini <ref>Renato Giovannoli, Isabella Pezzini, ''La rete profonda'', in: ''Il campo della grafica italiana'', a cura di Pierluigi Cerri, Milano, ''Rassegna'', Electa, 1981</ref> – è più vicina ad a una struttura formale (topologica) che a un’immagine del territorio. Costituita soltanto da punti e da linee non fa uso di criteri metrici, non richiede una coerenza della scala. Le direzioni sono ridotte a una rosa dei venti primitiva: due coppie di perpendicolari sovrapposte in modo da formare angoli di 45°. Questo sistema non ha più bisogno che di un’astratta toponomastica per i suoi punti e di una policromia distintiva per le sue linee». Abbastanza sconsolante è constatare, come fanno Giovannoli e Pezzini, che la pianta fu, nel 1980, sostituita con una di impianto tradizionale, più aderente al disegno urbano e all’andamento viario della città sovrastante, ma anche alle abitudini degli utenti. «L’esibizione non umanista della forma logica è uno scandalo che deve essere cancellato.»<ref>Andrea Rauch, "''Il rigore creativo di Massimo Vignelli'', in: ''Graphic Design'', Milano, Guide Cultura Mondadori, 2006, pp. 174-176</ref>}}
 
Dagli anni 80 agli anni 2000 Vignelli è stato coinvolto in progetti che spaziano dagli USA all'Europa, dal Sud America fino al Giappone, progetti di ogni tipo, da libri a packaging fino all'identità visuale di un'intera compagnia ferroviaria inglese e la segnaletica per le ferrovie Italiane. Nel 1989 ha curato totalmente l'immagine del [[TG2]] della Rai, dall'identità visuale fino agli studi e agli arredamenti presenti in essi.