Lin Shu: differenze tra le versioni

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{{O|scrittori|mese=agosto 2014}}
{{Avvisounicode}}
{{Bio
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Lo stesso Lin descrisse, nella prefazione del traduttore di ''[[La bottega dell'antiquario]]'' di [[Charles Dickens|Dickens]] (letteralmente ''Biografia della figlia filiale e del figlio paziente'', 孝女耐兒傳), le modalità delle sue traduzioni:
 
{{qCitazione|Non conosco nessuna lingua straniera. Non posso certo passare per traduttore, se non con l'aiuto di diversi gentiluomini che interpretano i testi per me. Loro li interpretano, io scrivo quello che loro hanno interpretato. Loro si fermano, io metto giù la penna. Con il lavoro di appena quattro ore si possono produrre 6.000 parole. Sono fortunato che le mie traduzioni rozze e piene di errori siano gentilmente accettate dagli eruditi. (予不審西文,其勉強廁身于譯界者,恃二三君子,為余口述其詞,余耳受而手追之,聲已筆止,日區四小時,得文字六千言。其間疵謬百出,乃蒙海內名公,不鄙穢其徑率而收之,此予之大幸也。)}}
 
Nonostante il successo di critica, le traduzioni di Lin furono pressappoco dimenticate fino al 1963, anno in cui lo scrittore [[Qian Zhongshu]] pubblicò un saggio dal titolo ''Le traduzioni di Lin Shu'' (林紓的翻譯). Nel 1981 la casa editrice Commercial Press (商務印書, ''Shāngwù yìnshūguǎn''), l'editore originale delle traduzioni di Lin, ripubblicò dieci delle sue interpretazioni in [[cinese semplificato]] e con la punteggiatura moderna.
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Il [[sinologia|sinologo]] [[Gran Bretagna|britannico]] [[Arthur Waley]] fu uno studioso di Lin Shu:
 
{{qCitazione|Rendere Dickens in cinese classico potrebbe sembrare, a giudicare dalle apparenze, un'impresa grottesca. Ma i risultati non sono affatto grotteschi. Dickens diventa, inevitabilmente, uno scrittore piuttosto diverso e, secondo me, migliore. L'eccessiva elaborazione, le esagerazioni e la loquacità sfrenata spariscono. Lo humor c'è ancora, ma è tramutato da uno stile preciso ed economico; Lin Shu rende con calma ed efficienza ogni punto che Dickens esagera per esuberanza incontrollata.}}
 
Durante il movimento culturale della ''Nuova Cultura'', Lin Shu fu calunniato e ridicolizzato come difensore del [[cinese classico]]. Nonostante questo, egli non si oppose mai all'uso della lingua cinese vernacolare (anzi scrisse diverse poesie in questo stile), ma non si trovò mai d'accordo sulla proposta della totale abolizione del [[cinese classico|cinese letterario]].