Massacro di Amritsar: differenze tra le versioni

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Il 18 marzo 1919 nell'intero subcontinente vi furono proteste e manifestazioni di massa guidate dal [[Partito del Congresso Indiano|Partito del Congresso]] contro il [[Rowlatt Act]], legge che consentiva incarcerazioni arbitrarie di dissidenti senza alcun processo.
 
Dopo la [[Primaprima guerra mondiale]] stava aumentando l'insoddisfazione fra gli indiani. Questi avevano partecipato al conflitto senza però trarre alcun vantaggio dai loro sacrifici, sottostando a uno stato meno liberale di quello di altri [[dominion]] come [[Canada]] e [[Australia]].
 
Mentre i membri istruiti della classe media del Congresso mettevano in pratica i metodi pacifici propugnati da [[Mohandas Gandhi]], chiamati [[satyagraha]], molti dei manifestanti non lo facevano.
 
Il primo giorno delle marce, il 6 aprile, pacifiche dimostrazioni politiche volsero rapidamente alla violenza. Gli assassinii di numerosi amministratori britannici, attacchi incendiari a banche inglesi, uffici governativi e proprietà private indussero il governatore inglese del Punjab, [[Sirsir Michael O'Dwyer]], a dichiarare la [[legge marziale]].
 
== Il raduno ==
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Dato che non esistevano nel parco altre uscite oltre a quella già ingombrata dai soldati, la gente tentò disperatamente di scappare arrampicandosi sui muri e alcuni si gettarono in un pozzo per sfuggire ai proiettili.
 
Il tiro continuò sino all'esaurimento delle munizioni, in pochi minuti vi furono ''"almeno 379 morti e oltre 1200 feriti''"<ref>Dato riportato nel seguente video: http://it.youtube.com/watch?v=BwH7Q1cOncI&feature=related</ref>; le truppe si ritirarono senza fornire alcuna assistenza medica ai feriti. Ci saranno in totale 1516 tra morti e feriti con 1650 proiettili sparati<ref>Dato riportato a pag 170 di: Moduli di Storia. 3 Il Novecento. Edizioni Bruno Mondadori 1998.</ref>.
 
[[File:Massacre memorial in Amritsar.jpg|thumb|upright=0.9|Il monumento alle vittime del massacro.]]
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Alcuni, come i dirigenti religiosi [[sikh]] di Amritsar, che offrirono una medaglia a Dyer, o la stessa [[Annie Besant]], appoggiarono l'operato di Dyer, temendo l'estendersi all'India di una rivoluzione sociale. Altri invece ritennero giunto il momento di passare a movimenti di massa politici e sindacali per imporre al governo coloniale un reale mutamento di rotta. Per il movimento nazionalista indiano, e per quello gandhiano in particolare, il massacro di Amritsar segnò un cruciale punto di svolta.
 
Dyer venne sottoposto a procedimento disciplinare da una Commissionecommissione appositamente costituita dal Governogoverno Britannicobritannico in India, ma non vennero presi provvedimenti ufficiali nei suoi confronti anche se l'ufficiale venne costretto a rassegnare le proprie dimissioni direttamente da una lettera del Viceré.
 
== Monumento ==