Discussione:Tortura: differenze tra le versioni

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(Traduzione dal sito dell' ONU: Comitato ONU contro la tortura - Monitorare la prevenzione della tortura e di altri trattamenti crudeli, inumani o degradanti
Il Comitato contro la tortura (CAT) è l'organismo di 10 esperti indipendenti che controlla l'attuazione della Convenzione contro la tortura e altri trattamenti crudeli, inumani o degradanti trattamenti o punizioni dai suoi Stati parti.<br>
Tutti gli Stati hanno l'obbligo di presentare relazioni periodiche alla commissione per le modalità di attuazione dei diritti. Stati membri devono riferire inizialmente un anno dopo l'adesione alla Convenzione e successivamente ogni quattro anni. Il Comitato esamina ogni rapporto e affronta le sue preoccupazioni e raccomandazioni per lo Stato parte sotto forma di "osservazioni conclusive".<br>
Oltre alla procedura di comunicazione, la convenzione prevede altre tre meccanismi attraverso i quali il Comitato svolge le sue funzioni di controllo: il Comitato può, in determinate circostanze, in considerazione reclami individuali o comunicazioni provenienti da individui sostenendo che i loro diritti sanciti dalla Convenzione siano stati violati, si impegnano indagini , e considerano le denunce interstatali .<br>
Il Protocollo Opzionale alla Convenzione, entrata in vigore nel giugno 2006, crea il Sottocomitato per la prevenzione della tortura (SPT). L'SPT ha il mandato di visitare i luoghi in cui le persone sono private della libertà negli Stati aderenti. Ai sensi del Protocollo opzionale, gli Stati parti istituiscono un meccanismo di prevenzione nazionali indipendenti per la prevenzione della tortura a livello nazionale che ha anche il compito di ispezionare i luoghi di detenzione.<br>
Il CAT si riunisce a Ginevra e normalmente tiene due sessioni all'anno, comprensivi di una sessione di quattro settimane in aprile / maggio e un'altra sessione di quattro settimana di novembre.<br>
Il Comitato pubblica anche la sua interpretazione del contenuto delle disposizioni della Convenzione, noti come osservazioni generali sulle questioni tematiche).<br>
 
Riferimento: Diritti umani delle Nazioni Unite, pagina paese - Italia: http://www.ohchr.org/EN/countries/ENACARegion/Pages/ITIndex.aspx
- See more at: http://www.ohchr.org/EN/NewsEvents/Pages/DisplayNews.aspx?NewsID=14853&LangID=E#sthash.4ol8eTxT.dpuf <br>
 
Non ho trovato la relazione in originale, ma solo un riassunto in inglese sul sito dell' ONU, perché sembra che le relazioni in originale vengano cancellate dopo due mesi, lasciando solo un riassunto, di cui do una traduzione approssimativa della prima parte (la relazione, oltre che delle carceri e della preferibilità di lasciare liberi i condannati piuttosto che incarcerarli nelle condizioni italiane, si occupa più ampiamente delle condizione dei CIE-centri identificazione ed espulsione, ove - in condizioni per certi aspetti peggiori di quelle delle carceri, per altri aspetti migliore - vengono trattenuti gli stranieri extracomunitari in attesa di espulsione, alcuni dei quali hanno commesso reati, ma altri no):
(traduzione da: http://www.ohchr.org/en/NewsEvents/Pages/NewsSearch.aspx?NTID=PRS - prima parte)<br>
Italia / detenzione arbitraria: "l'organo di esperti delle Nazioni Unite chiede un'azione per porre fine all'iper-incarcerazione(eccesso di incarcerazione-sovraffollamento delle carceri) e per proteggere i diritti dei migranti"<br>
 
GINEVRA / ROMA (11 luglio 2014) - Il gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla detenzione arbitraria ha esortato oggi il Governo d'Italia a prendere misure straordinarie, come le misure alternative alla detenzione, alla fine iper-incarcerazione(eccesso di incarcerazione-sovraffollamento delle carceri) e per tutelare i diritti dei migranti.<br>
"Rilasciare (i detenuti) è il rimedio quando le norme minime non possono essere soddisfatte in altro modo", ha detto l'esperto di diritti umani, Mads Andenas, che dirige il gruppo di lavoro, al termine di una visita di tre giorni in Italia per un controllo sull'attuazione delle raccomandazioni rilasciato dopo la visita 2008 del gruppo di lavoro.<br>
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