Marcellino Roda: differenze tra le versioni
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Qui dal 1843, dopo la scomparsa del Kurten, Marcellino e Giuseppe si trovarono immersi nel programma generale di ampliamenti e innovazioni del complesso del castello voluto dal sovrano.
Le attività principali dei due fratelli venivano svolte nell'area della '''Margaria''', situata nell'angolo nord occidentale del parco, dove i lavori di rinnovamento procedevano già dal 1835. Il complesso agricolo era composto, oltre che dai terreni, da una grande cascina rinnovata in stile gotico-romantico e dotata di abitazioni per le maestranze, una cappella, locali per il riposo della regina (
In qualità di capo giardiniere Marcellino, assistito dal fratello, continuò l'ampliamento del parco secondo i progetti del Kurten. Dapprima fu completata la rete di canali che si diramava dal lago centrale. Tra il 1846 ed il 1847 il parco fu ripopolato e furono creati nuovi boschetti. Marcellino ideò i nuovi
Marcellino e Giuseppe collaboravano con gli architetti e gli artisti incaricati delle nuove opere del complesso del castello in modo propositivo, valutando e proponendo affinché le costruzioni relative al parco risultassero efficienti per gli scopi botanici ai quali erano destinate. Fin dall'inizio applicarono le conoscenze teoriche e pratiche acquisite nei soggiorni all'estero, mostrando la loro predisposizione alla sperimentazione ed alla decorazione. Sperimentavano nuove soluzioni tecnologiche. Come proprio nella serra gotica, che fu il risultato di studi sulle serre e sui loro sistemi di riscaldamento avviati già prima del grand tour in Europa. Essa apriva al parco reale la possibilità di coltivare adeguatamente nuove [[Specie aliena|specie alloctone]]. Sperimentavano un gran numero di nuove coltivazioni e forme decorative.<ref>{{cita|Mirella Macera, Monica Naretto|voce ''Roda Marcellino'', p. 119|Cazzato, 2009}}</ref> La serra ed i giardini a fiori e a frutta videro sbocciare tante nuove specie di fiori rari e frutti esotici, divenendo il vanto del parco e acquistando fama a livello europeo.<ref>{{cita|MiBAC|p. 1}}</ref>
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