Marcellino Roda: differenze tra le versioni
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Nacque da Stefano Giuseppe, un giardiniere al servizio di [[Savoia-Carignano|Casa Savoia-Carignano]] presso i giardini del parco del [[Castello Reale di Racconigi|Castello di Racconigi]], e da Maria Giuseppina Derossi prima moglie di quello.<ref>{{cita|Mirella Macera, Monica Naretto|voce ''Roda Stefano Giuseppe'', p. 121|Cazzato, 2009}}</ref><br />
All'epoca il castello viveva un periodo di fioritura perché dimora prediletta di [[Carlo Alberto di Savoia]] che, asceso al trono, la designò "Villa Reale" nell'agosto del 1832, volle un programma di ampliamenti e trasformazioni radicali dell'intero complesso e vi mantenne la corte per lungo tempo.<ref>{{cita libro|nome=Egidio|cognome=Lambert|titolo=Grande Dizionario Enciclopedico|anno=1971|editore=UTET|volume=XV|edizione=3|capitolo=
La formazione di Marcellino fu sempre sostenuta dalla casa reale, la quale investi su di lui sia per la considerazione verso il padre che in riconoscimento dell'impegno e dell'abilità suoi propri e in accordo con l'intento del sovrano di circondarsi di dirigenti e tecnici di alta professionalità e di formazione internazionale. Marcellino iniziò studiando [[botanica]] per tre anni a Torino. Nel 1831 cominciò a lavorare a Racconigi come "garzone di giardino". Nel giugno del 1836 fu nominato "giardiniere del Reale Giardino a fiori nella città di Racconigi", in sostituzione del padre da poco scomparso e sempre sotto la direzione del Kurten. Dalla primavera del 1840 all'estate del 1841, insieme al fratello minore Giuseppe, frequentò l'[[Accademia di Brera]] per formarsi nel disegno e nell'arte del paesaggio. Dall'autunno del 1841 all'estate del 1843 i due fratelli poterono compiere un grand tour d'istruzione teorico-pratica in vari paesi d'Europa per studiare sul campo le forme, le tecniche e le tecnologie utilizzate all'estero nell'arte dei giardini. In quel viaggio essi soggiornarono in Veneto, in Austria, in Germania, in Olanda, in Inghilterra ed in Francia.<ref>{{cita|Mirella Macera, Monica Naretto|voce ''Roda Marcellino'', pp. 118-119|Cazzato, 2009}}</ref><br />
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