Nudo artistico: differenze tra le versioni

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Le prime riflessioni teoriche sul nudo hanno avuto luogo proprio durante l'epoca rinascimentale: il ''[[De pictura]]'' (1435), trattato sulla pittura di [[Leon Battista Alberti]] ritiene che lo studio del nudo sia stato la base di tutta la procedura della pittura accademica, affermando che la pittura del nudo ha inizio dallo scheletro; si aggiungono quindi i muscoli per ricoprire il corpo di carne, di modo che ne rimanga visibile il posizionamento: "Si può obiettare che un pittore non dovrebbe rappresentare ciò che non si vede, ma questa procedura è analoga a disegnare un nudo e poi coprirlo con i vestiti."
[[File:Giorgio Vasari - The Studio of the Painter - WGA24309.jpg|thumb|left|''Lo studio del pittore'' (1563), di [[Giorgio Vasari]]; Casa Vasari a [[Firenze]].]]
Questa pratica accademica è giunta quasi fino ai giorni nostri, assieme allo studio del 'naturale', verificabile agli inizi del [[XV secolo]] nei [[disegni di Pisanello]], primo autore di cui si siano conservati schizzi di questo tipo. La [[prospettiva]] e il nudo sono stati i due principali fattori strutturali della composizione pittorica rinascimentale e a partire dalla seconda metà del '400 era un test comune per l'apprendimento di qualsiasi aspirante artista, come si nota anche dalle opere conservate nei lavori di [[Filippino Lippi]], [[ Domenico Ghirlandaio]], e dei fratelli [[Antonio del Pollaiolo]] e [[Piero del Pollaiolo]]; ed è anche ben documentato nelle ''[[Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori]]'' (1550) di [[Giorgio Vasari]]<ref>Clark, 1996, pp=338-340</ref>.
 
Il nudo rinascimentale ha basato lo studio del corpo umano per l'insegnamento accademico dell'arte fin quasi al [[XX secolo]]. Una componente inscindibile del nudo è l'[[erotismo]] che emana, elemento ineluttabile in quanto la visione del corpo umano nudo genera di per sé attrazione, desiderio, appetito sessuale. Il difficile compito di definire il nudo artistico al confine tra erotismo e idealismo, sensuale e spirituale, ha portato sia artisti che filosofi a proporre diverse teorie per giustificare l'esistenza di questi differenti campi.
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[[Platone]] nel ''[[Simposio (Platone)|Simposio]]'' parla di due distinte nature appartenenti alla dea [[Afrodite]], una mondana ed un'altra celeste; la prima rappresenta l'attrazione materiale legata alla carne e ai sensi, il desiderio e la sensualità; la seconda invece significherebbe la bellezza spirituale, legata alla bontà e alle virtù immateriali, espressione
dell'anima e dell'intelletto.<br /> Questo concetto era in vigore durante il [[Medioevo]] ed è stato ripreso dal
[[neoplatonismo]], diventando la formula del nudo classicista ed accademico, com'è perfettamente esemplificato nella tavola ''[[Amor sacro e Amor profano]]'' di [[Tiziano Vecellio]]. In tempi più recenti è stata riformulata in termini simili da [[Friedrich Nietzsche]], che in ''[[La Nascita della Tragedia]] (dallo spirito della musicaMusica)'' (1872) distingue tra [[spirito apollineo]] e [[spirito dionisiaco]], cioè tra equilibrio mentale e disintegrazione orgiastica<ref>Calvo Serraller, 2005, p=59</ref>.
 
== Nudo sgradevole ==