Storia dell'usura a Vicenza: differenze tra le versioni
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=== La giustificazione dell'usura e il superamento della condanna ===
Nel [[XIV secolo]] il denaro rappresentava un bisogno reale che doveva essere soddisfatto, in un'Europa che stava ormai era passata da un'economia rurale e di mera sussistenza a un'economia di scambio. Così anche da parte della Chiesa romana a poco a poco si trovarono giustificazioni che rendevano lecito, o quanto meno tolleravano, il prestito ad interesse. Piuttosto che all'insistenza su condanne formali, la diffusione della [[Dottrina cattolica|dottrina morale cattolica]] fu affidata alla predicazione dei nuovi [[Ordini mendicanti|ordini religiosi mendicanti]] sorti all'inizio del Duecento e che dipendevano direttamente dal papa, i [[francescani]] e i [[domenicani]].
A differenza dei [[monaci]] dell'[[alto medioevo]], questi nuovi ordini svolgevano la loro missione nelle [[città]], a contatto quindi con le concrete esigenze della popolazione, ma anche interpreti di una nuova sensibilità religiosa, che guardava più al peccatore, alla sua intenzione soggettiva e al suo contesto familiare e sociale, che non al peccato in sé: piuttosto che minacciare pubbliche sanzioni essi invitavano al pentimento e a compensare il peccato con opere di bene. Ne trassero un gran vantaggio i prestatori di denaro cristiani che, pur esercitando l'usura per tutta la vita, potevano liberarsi la coscienza mediante cospicui lasciti testamentari, generalmente in favore della Chiesa, non più condannati all'[[inferno]] ma a un più accettabile [[purgatorio]].
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