Cavasagra: differenze tra le versioni

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Esistono molti resoconti storici che descrivono il "grave fatto" avvenuto a Cavasagra sabato 30 novembre 1907. Verso la mezzanotte la villa Persico ora Frova, al suono della campana a martello, fu assalita da contadini infuriati che divelsero i cancelli, atterrarono le statue del giardino, devastarono le serre e le adiacenze e per ultimo appiccarono il fuoco alla scuderia e fienile. Era la notte di Sant'Andrea e la descrizione riporta le parole del Sindaco dell'epoca, in una sua relazione. L'interrogativo era se si trattava di un movimento spontaneo di protesta di contadini esasperati dai metodi del padrone, oppure una sommossa provocata ad arte da "mestatori" guidati da interessi politici o particolari.
 
Il padrone era Antonio Frova, ex [[guardaboschi]] bergamasco, il quale aveva acquistato pochi anni prima, nel 1903, la tenuta e la villa della contessa Persico. Già il cambio di proprietario aveva suscitato molte preoccupazioni negli affittuari, che dal nuovo padrone "non possono ripromettersi se non un forte aumento sui fitti", come si legge in un documento della locale f[[Fabbriceria|abbriceriafabbriceria]]. L'aumento arriva puntuale negli anni seguenti, dopo che Frova ha introdotto alcune migliorie, bonifiche di terreni, una diversa rotazione delle colture ed ha riempito le stalle di bestiame. Non è più la tradizionale gestione paternalistica dei vecchi nobili; di essa forse rimane soltanto la pretesa di "ubbidienza assoluta" e di onoranze ed obbligazioni (carriaggi, lavori a 60-80 centesimi al giorno), sempre meno tollerate dai contadini. Solo il padrone, poi, può provvedere all’acquisto di [[concimi chimici]] ed all’assicurazione del frumento contro i danni della grandine, naturalmente a spese degli affittuari. Delle loro condizioni economiche si preoccupa fino ad un certo punto, si limita a raccomandare "la massima pulizia nelle case, nei cortili e nelle stalle"; ma se in caso di rimostranze fa rispondere dal suo legale: "Emigrate in America!"
 
I cambiamenti introdotti, che nei primi anni portano più che altro nuovi oneri per i contadini, il diverso tipo di rapporti con il padrone, di cui pure si riconosce la competenza, suscitano malumori e proteste. Spuntano scritte sui muri e volano sassate contro la villa, [[vitis|viti]] e [[Morus (botanica)|gelsi]] vengono tagliati di notte. Poco dopo l’ultimo aumento dei fitti, nel San Martino del 1907, scatta l’assalto alla villa. C’è subito un forte dispiegamento di forza pubblica. "Entro poche ore Cavasagra era in una sorta di stato d'assedio: pompieri per spegnere l'incendio, cinquanta carabinieri, uno squadrone del 4* Genova Cavalleria e 300 soldati".<ref>Grande guerra e ribellione contadina, Paolo Gaspari, Istituto editoriale Veneto Friulano, 1996</ref>
 
Una sessantina di contadini vengono arrestati, ma le indagini non approdano a risultati concreti e qualche mese dopo gli indiziati sono tutti scarcerati. Grazie soprattutto all’intervento del Vescovo, del suo Cancelliere don Brugnoli, e del Parroco, don Luigi Perizzolo. Il Tribunale dichiara il "non luogo a procedere per non privata vita". Frova ottiene la solidarietà e l’appoggio della gerarchia ecclesiastica, delle autorità e degli organi di stampa, concordi nel riprovare pubblicamente i fatti.
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* Giovanni Camillotto (1859-1915), studioso di lettere e musica, docente al Seminario di Treviso
* Giovanni Battista Foscolo, Ciabellano di SMIRA, Cavalliere dell'Ordine Pontificio del Cristo, I.R. Capitano del Porto (?-Cavasagra 1958)
* Floriana de Marchi, fondatrice del movimento dei [[Cenacoli Serafici]], la cui casa natale è meta di pellegrinaggio (Cavasagra ? - Latina 2004)<ref>http://dimarzio.info/it/docum/finish/30-religioni-in-italia/72-famiglia-cenacoli-[[serafici.html]]</ref>
 
==Note==