Caproni: differenze tra le versioni

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Tra i velivoli prodotti in serie in questo periodo dalla ditta i più significativa sono i monoplani ad ala alta da trasporto e bombardamento della famiglia: [[Caproni Ca.101|Ca.101]]-[[Caproni Ca.111|Ca.111]]-[[Caproni Ca.133|Ca.133]]. Questi trimotori e monomotori furono largamente impiegati nelle colonie, in particolare durante la [[guerra d'Etiopia]], e rimasero in servizio per compiti secondari anche durante al seconda guerra mondiale. Trovarono anche un discreto successo nell'esportazione
 
Gli Trenta rappresentarono anche l'apice della tecnologia aeronautica italiana in termini di conquista di primati, raid e trasvolate. Sebbene siano note soprattutto le gesta degli [[Idrovolante#Idrocorsa|idrocorsa]] [[Aermacchi|Macchi]], e dei [[SIAI-Marchetti|Savoia-Marchetti]] [[Savoia-Marchetti S.55|S.55]] e [[Savoia-Marchetti S.M.79|S.M.79]], anche gli aerei Caproni furono impiegati in record e trasvolate: il biplano [[Caproni Ca.161|Ca.161]] detiene ancor oggi il primato di altezza per aerei con [[Motore a combustione interna|motore a pistoni]], con 17.176 [[metro|m]]. Un Ca.101 fu invece impiegato in due raid, un [[Milano]]-[[Mosca (Russia)|Mosca]] e uno in [[Africa]].
 
Nella seconda metà degli Trenta il gruppo Caproni si arricchì dell'esperienza di due noti progettisti: [[Giovanni Pegna]] (dalla [[Piaggio Aero Industries|Piaggio]] alla [[Reggiane]]), [[Cesare Pallavicino]] (dalla [[Società Italiana Ernesto Breda per Costruzioni Meccaniche|Breda]] alla Caproni Bergamasca) e [[Raffaele Conflenti]], già direttore tecnico della [[SIAI-Marchetti|Società Idrovolanti Alta Italia]], della [[Chantiers Aéro-Maritimes de la Seine|Chantiers Aéro-Maritimes de la Seine (CAMS)]] e della [[CRDA CANT|Cantieri Riuniti dell'Adriatico (CRDA)]].
 
==== Il gruppo Caproni ====
Il gruppo Caproni negli Trenta arrivò ad includere più di 20 società. L'attività di queste ditte era principalmente nel settore aeronautico: produzione dei velivoli Caproni, produzione su licenza (in particolare di velivoli [[SIAI-Marchetti|Savoia-Marchetti]]), sviluppo di progetti in maniera autonoma. Grazie alla [[Isotta Fraschini]] acquisita nel 1932, ed alla [[Motori marini Carraro]], l'azienda estese la sua attività anche al settore dei motori ed a quello navale.
Il gruppo Caproni aveva aziende collegate anche all’estero: [[USA|Stati Uniti]], [[Belgio]], [[Bulgaria]] e [[Perù]].
 
===== Le consociate =====
*'''Cantieri Aeronautici Bergamaschi (CAB) – Caproni Bergamasca''':
I velivoli realizzati e sviluppati da questa consociata sono quelli della serie 300. Tra questi, quello di maggior successo fu la serie di bimotori progetta da [[Cesare Pallavicino]], [[Caproni Ca.309|Ca.309]], [[Caproni Ca.310|Ca.310]], [[Caproni Ca.311|Ca.311]], [[Caproni Ca.313|Ca.313]] e [[Caproni Ca.314|Ca.314]]. La serie di velivoli trovò ampio sbocco all’estero. Prima dei bimotori la ditta si era cimentata nell'assaltatore [[Caproni A.P.1]] (il cui codice interno della Caproni era Ca.301) che rispondeva alle specifiche della Regia Aeronautica stilate negli anni 1930: incursioni a bassa quota con un carico di caduta in grado di distruggere edifici e concentramenti di truppe e mezzi. Inoltre, dato che doveva poter operare senza scorta della caccia, doveva essere in grado di difendersi con l’armamento di bordo.
[[File:Ap1p.jpg|thumb|Un [[Caproni A.P.1]] prodotto per il Paraguay]]