Eusebeia: differenze tra le versioni
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Progressivamente, nel più ampio mondo ellenistico della [[koiné]], Eusebeia
Nella [[Mitologia Greca]], il concetto di Eusebeia è antropomorfizzato, con il [[Demone]](Ευσέβεια) della pietà, della lealtà, del dovere e del rispetto filiale. Secondo una fonte, suo marito è Nomos (Legge), e la loro figlia è [[Dike]], la dea della giustizia e dell'equo giudizio. In altre narrazioni, Dike è la figlia del dio [[Zeus]] e/o la dea [[Temi]] (Legge Divina).<ref name="theoi">"[http://www.theoi.com/Daimon/Eusebia.html Eusebia: Greek goddess or spirit of piety, duty & filial respect]." ''[http://www.theoi.com/ Theoi Greek Mythology].'' ed. by Aaron J. Atsma. Accessed on 2007-12-11.</ref>
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Gli Inni Orfici chiamano Ευσέβεια(Eusebeia) «μέγα όνειαρ» (= grande beneficio). Il filosofo Empedocle domanda alla Musa di inviargli un carro di Pietà. Il Tempio della Divinità era a Plovdiv in Siria. Su delle monete di rame di Alessandria, è rappresentata la Pietà romana sotto forma di una donna che porta un velo.
L'imperatore indiano [[Ashoka]]
Il termine Ευσέβεια ricorre anche nove volte nel Nuovo Testamento: 1 Timoteo 4,7; 1 Timoteo 4,8; 1 Timoteo 6,3; 1 Timoteo 6,5; 1 Timoteo 6,6; 1 Timoteo 6,11; Tito 1,1; 2 Pietro 1,3; 2 Pietro 1,6.
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