Arbëreshë: differenze tra le versioni

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}}
Gli '''''arbëreshë'''''<ref>[http://books.google.it/books?id=bOpPLYkf9RIC&pg=PA12 Franca Pinto Minerva, ''L'alfabeto dell'esclusione: educazione, diversità culturale, emarginazione'', Edizioni Dedalo, Bari 1980, p. 12.]</ref> ([[Associazione fonetica internazionale|IPA]]: [[Alfabeto fonetico internazionale|<nowiki>[</nowiki>ar'bəreʃ<nowiki>]</nowiki>]]), detti anche '''albanesi d'Italia'''<ref name=mapparb/><ref name=Albitalia>[http://sides.uniud.it/tl_files/sides/papers/4_Giura.pdf Note sugli albanesi d'Italia nel Mezzogiorno] di Vincenzo Giura</ref>, '''italo-albanesi'''<ref>Francesco Altimari, Leonardo Maria Savoia, ''I dialetti italo-albanesi: studi linguistici e storico-culturali sulle comunità arbëreshe'', Bulzoni, Roma 1994.</ref>, erroneamente '''greco-albanesi'''<ref>[http://books.google.it/books?id=kHx2DcmptJYC&pg=PA375 Giuseppe Maria Viscardi, ''Tra Europa e Indie di quaggiù: chiesa, religiosità e cultura popolare nel Mezzogiorno, secoli XV-XIX'', Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 2005, p. 375.]</ref> oed '''arbereschi'''<ref>[http://books.google.it/books?id=JDNt5XfjTxIC&pg=PA53 Marika McAdam, ''Balcani occidentali'', Guide EDT/Lonely Planet, edizione II, Torino 2009, p. 53.]</ref><ref>Paul Duncan, John Ferro Sims, ''Discovering the hill towns of Italy'', Editore C. Potter, 1990, p. 44.</ref>, sono una minoranza [[Etnia|etno]]-[[Isola linguistica|linguistica]] storicamente stanziata in [[Italia meridionale]] ed [[Italia insulare|insulare]]<ref name=minoranzalb/>.
 
Provenienti dall'[[Albania]] e dalle [[Arvaniti|comunità albanofone]] della [[Grecia]]<ref>[http://books.google.it/books?id=pfo2MHiS2XsC&pg=RA1-PA179A#v=onepage&q=Epiro%20Peloponneso&f=false Antonio Piromalli, ''La letteratura calabrese'', Pellegrini Editore, Cosenza 1996, p. 179.]</ref>, si stabilirono in [[Italia]] tra il [[XV secolo|XV]] e il [[XVIII secolo]], in seguito alla morte dell'eroe nazionale albanese [[Giorgio Castriota Skanderbeg]] e alla progressiva conquista dell'[[Albania]] e, in generale, di tutti i territori dell'[[Impero Bizantino]] da parte dei [[Impero ottomano|turchi ottomani]]<ref name=pianalb>{{cita web|url=http://www.pianalbanesi.it/hora.htm|titolo=Storia e cultura > Storia generale (pop-up)|editore=www.pianalbanesi.it|accesso=21 aprile 2010}}</ref>. La loro cultura è determinata da elementi caratterizzanti, che si rilevano nella [[Lingua arbëreshë|lingua]], nella [[Liturgia bizantina|religione]], nei costumi, nelle tradizioni, nell'arte iconografica, nella gastronomia, ancora oggi gelosamente conservate, con la consapevolezza di appartenere a uno specifico [[gruppo etnico]]<ref name=Albitalia/>.
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La gran parte delle cinquanta<ref>{{cita web|url=http://www.nuovasibaritide.it/index.php/cultura-e-religione/5-arberia/818-arbereshe-nel-cosentino-ben-27-comunita|autore=Pasquale De Marco|titolo=Arbëreshë, nel cosentino ben 27 comunità|editore=Nuova Sibaritide, quotidiano on line|accesso=21 aprile 2010}}</ref> comunità arbëreshë conservano tuttora il [[rito bizantino|rito greco-bizantino]]. Esse fanno capo a due [[Eparchia|eparchie]]: quella di [[Eparchia di Lungro|Lungro]] per gli arbëreshë dell'Italia continentale, e quella di [[Eparchia di Piana degli Albanesi|Piana degli Albanesi]] per gli [[arbëreshë di Sicilia]]<ref>{{cita web|url=http://www.jemi.it/la-chiesa-italo-albanese|titolo=La Chiesa Italo-Albanese: aspetti generali|editore=www.jemi.it|accesso=21 aprile 2010}}</ref>. La Chiesa italo-albanese, quindi le sorelle Eparchie bizantine, sono la realtà religioso-culturale fondanti e più importanti per il mantenimento dei connotati religiosi, etnici, linguistici, culturali nonché identitari della minoranza albanese in Italia.
 
Gli arbëreshë parlano l'''[[lingua arbëreshë|arbërisht]]'', un'antica variante dell'albanese-del [[tosco (albanese)|tosco]], dialetto parlato nell'[[Albania|Albania meridionale]], facente parte del gruppo delle [[lingue indoeuropee]]. La lingua albanese in Italia è tutelata dalla legge n. 482 in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche<ref>{{Cita web|url=http://www.camera.it/parlam/leggi/99482l.htm|titolo=Legge 15 dicembre 1999, n. 482 "Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche"|accesso=15 dicembre 1999}}</ref>.
 
Si stima che gli arbëreshë siano circa 100.000<ref name=popolazione /><ref>Una fonte del 1976 riporta, tuttavia, una popolazione complessiva, inclusi coloro che non parlano più la lingua arbëresh, di 250.000 persone. Cfr. Meic Stephens, ''Linguistic Minorities in Eastern Europe'', 1976.</ref>. Gli arbëreshë costituiscono una delle più importanti e numerose minoranze etno-linguistiche d'Italia. Per definire la loro "nazione" sparsa usano il termine ''[[Arberia]]''<ref>Cfr., per esempio, {{cita web|url=http://www.terrelibere.org/porta-dotranto-incontri-di-mari-luoghi-e-civilt|titolo= Porta d'Otranto: incontri di mare, luoghi e civiltà|autore=Marina Mazzoni|data=giugno 2000|accesso=21 aprile 2010|editore= www.terrelibere.org}} e {{cita web|titolo=La memoria arbereshe in Carmine Abate|autore= Nicola Scalici|url=http://lospecchiodicarta.unipa.it/abate/albanese.htm|editore="Lo specchio di Carta", Università degli Studi di Palermo|accesso=21 aprile 2010}}</ref><ref>L'''Arberia'' è la denominazione dell'area geografica degli insediamenti albanesi in Italia; ma fino al [[XV secolo]] tale termine era diffuso per indicare i territori dell'attuale Albania, ora chiamata dagli albanesi d'Albania ''Shqipëria''.</ref>.