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== Storia ==
La popolazione di Cogne ha origini dalle [[valli arpitane piemontesi]]. In epoche passate le relazioni economiche, commerciali e le vie di comunicazione non erano dirette verso la Valle d'Aosta, ma verso le suddette valli, raggiunti passando per [[mulattiera|mulattiere]] e colli di alta montagna come il colle del Rancio o il colle dell'Arietta.
===Seconda guerra mondiale===
Nel corso della guerra gli abitanti vennero esentati dal prestare servizio militare per permettere la continuità' dell'attività' della miniera di ferro. Dal 7 luglio 1944 al 22 novembre 1944, complice l'isolamento della vallata e il ritiro del presidio tedesco ad Aosta ottenuto da [[Franz Elter]] direttore della miniera, il paese divenne una repubblica partigiana, con un sindaco eletto: Francesco David, una sua radio libera e un giornale, formato da un unico fogli (intitolato prima ''Il Garibaldino'' e quindi ''il Il Patriota'' diretto da [[Giulio Einaudi]] arrivato a Cogne dalla Svizzera; negli ultimi giorni della repubblica dalla Francia vi arrivo' anche [[Sandro Pertini]]. La repubblica termino' il 2 novembre dopo un attacco tedesco, con l'appoggio di carri armati a cui le brigate partigiane non poterono opporsi. <ref>vedi p. 48-49 Barbara Tutino Elter, ''Il caso di Cogne: sindaco eletto un giornale e una radio libera'', in'' Patria Indipendente - Numero speciale - 70 Liberazione'' a cura di Gianfranco Pagliarulo, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, Settembre 2014</ref>
===Dopoguerra e chiusura della miniera===
Fino agli anni '70, Cogne è stata un importante centro minerario per l'estrazione del minerale di ferro, i cui filoni minerari principali erano sfruttati nelle miniere di Colonna, Liconi e Larsinaz, il minerale estratto (principalmente [[magnetite]]) veniva poi inviato all'[[Cogne (acciaieria)|acciaieria Cogne]] di [[Aosta]] per la lavorazione utilizzando una ferrovia a scartamento ridotto. La miniera venne definitivamente chiusa nel 1979.
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