Battaglia di Talamone: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 35:
Dopo l'espansione romana nel territorio gallo-piceno fino a Rimini e [[Ravenna]], le popolazioni celtiche stanziate in Italia ancora non soggette alla repubblica occupavano il territorio compreso tra Ravenna e le [[Alpi]]. A sud del [[Po]] si trovavano i Boi e gli Anari a occidente e i Longoni a oriente, mentre a nord del fiume vivevano a oriente i Veneti, popolazioni di probabile origine illirica, e a occidente i Cenomani e gli Insubri, la popolazione celtica italica più numerosa e potente collegata con le tribù galliche transalpine<ref>T. Mommsen, ''Storia di Roma antica'', vol. I, tomo 2, p. 685.</ref>. Le popolazioni galliche avvertivano ormai la crescente pressione espansionistica romana; la colonizzazione del territorio dei Senoni sembrava preludere ad un attacco diretto di Roma; inoltre la repubblica stava agendo per minare la coesione tra le popolazioni celtiche dell'Italia settentrionale; vennero conclusi accordi di colleganza con i Veneti e con i Cenomani, tradizionalmente ostili agli Insubri<ref>G. Della Monaca, ''Talamone 225 a.C., la battaglia dimenticata'', p. 119.</ref>.
Le popolazioni celtiche italiche inoltre erano sollecitate segretamente dai Cartaginesi a passare all'offensiva contro Roma; Cartagine non aveva rinunciato a contendere alla repubblica il predominio mediterraneo e, mentre il condottiero cartaginese [[Asdrubale Maior|Asdrubale]] estendeva il dominio spagnolo, si cercò di eccitare la determinazione aggressiva dei galli, promettendo anche aiuti concreti in caso di nuova guerra contro la potenza latina<ref>G. Della Monaca, ''Talamone 225 a.C., la battaglia dimenticata'', p. 120.</ref>. Fenomeni migratori di
==Forze in campo==
|