Discussione:Titani: differenze tra le versioni
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:Io ho riportato cosa scrive Robert Graves nel testo segnato in nota, a pagina 21, per la precisione; in effetti non va bene metterlo nel paragrafo relativo alla teogonia di Esiodo. O si cambia il titolo del paragrafo, ma non mi pare il caso, o aggiungo un nuovo paragrafo: "elenchi di Titani secondo altri miti", tra l'altro in questo articolo non vengono segnalati altri Titani, come ad esempio quelli della seconda generazione (come Prometeo, Epimeteo, ecc...)--[[Utente:-kayac-|-kayac-]] ([[Discussioni utente:-kayac-|msg]]) 19:55, 27 set 2014 (CEST)
:: L'ho ritolto per discuterne. Allora:
#[[Robert Graves]] ''stato un poeta, saggista e romanziere britannico'', ha scritto moltissimo in termini di poemi e romanzi. Non è un grecista, uno storico delle religioni, insomma non è un accademico o uno specialista della materia, ma "solo" un parecchio famoso appassionato della materia. Il taglio che lui dà alla sua opera, ''Greek Mythus'' del 1955, da te citata nella traduzione italiana, lo riscontri proprio al punto 1.1. di pagina 22 quando spiega che in quel periodo arcaico «la donna dominava l'uomo sua vittima sgomenta». Diciamo che quello che sostiene lì e in altri parti del suo libro non trovano alcun riscontro nelle tesi accademiche, rieccheggiando in modo enfatico, in quel punto, ad esempio, le ipotesi di [[Johann Jakob Bachofen]], queste riprese ma solo in parte e con tutt'altra struttura e levatura da [[Marija Gimmbutas]]. Insomma un romanziere appassionato che non credo possa essere particolarmente utile strumento per queste voci.
# Il "mito pelasgico della creazione" è quindi un tema caro al nostro romanziere che il nostro supporta con le fonti prime di cui alla nota n.2, mentre il passo da te riassunto è supportato da Graves con le fonti prime di cui alla nota n.3. Ecco, però, che in nessun testo di rilievo, intendo accademico di settore, vedrai citata in bibliografia l'opera di Graves.
# Per quanto mi riguarda non gli dai rilievo nella voce, ma se decidiamo di darglielo occorre contestualizzarlo di modo che il lettore sappia di cosa effettivamente stiamo parlando. Una soluzione potrebbe essere questa:
{{q|Il romanziere e saggista britannico [[Robert Graves]], nella sua opera ''Greek Mythus'' (1955) nel quadro della sua teoria inerente a un "mito pelasgico della creazione" ritiene che in questo mito la Dea di tutte le cose, Eurinome, creò sette potenze planetarie ponendo a capo di esse un Titano e una Titanessa: Iperione e Teia al Sole, Atlante e Febe alla Luna, Crio e Dione a Marte, Ceo e Meti a Mercurio, Eurimedonte e Temi a Giove, Crono e Rea a Saturno<ref> Robert Graves, I miti greci, Longanesi, 1983, pag. 21</ref>}}
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Fammi sapere se a te va bene. Ciao e grazie per l'attenzione! --[[Utente:Xinstalker|Xinstalker]] ([[Discussioni utente:Xinstalker|msg]]) 09:49, 28 set 2014 (CEST)
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