Mulini ad acqua sul fiume Olona: differenze tra le versioni
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A cavallo tra il XVIII ed il XIX secolo questa situazione cominciò a mutare. I livellari ed i conduttori, grazie al denaro accumulato negli anni e con il passare delle generazioni, furono in grado di acquistare i mulini dai padroni storici<ref name="Cita|Macchione, 1998|pag. 127"/>.
=== I mulini, gli artigiani e l'industria ===
[[File:Cotonificio Cantoni Legnano.JPG|thumb|Sulla sinistra, le facciate ristrutturate dei capannoni dell'ex-[[cotonificio Cantoni]] a [[Legnano]]. Sono l'unica parte superstite del complesso produttivo]]
I mulini del fiume Olona non venivano utilizzati solamente per macinare i [[Cereale|cereali]], ma anche per produrre [[olio di semi]], per pilare il [[Oryza sativa|riso]] e per far muovere i macchinari degli [[Artigiano|artigiani]]. Le [[Ruota idraulica|ruote]] installate lungo l'Olona facevano infatti funzionare i [[Maglio|magli]] per la lavorazione del [[rame]] e del [[ferro]], le [[Segheria|segherie]] (sia di [[marmo]] che di [[Legno|legname]]), e gli strumenti degli artigiani [[Tessitura|tessili]]<ref name="Cita|Macchione, 1998|pag. 41">{{Cita|Macchione, 1998|pag. 41}}.</ref>. Lungo le sponde del fiume, le stoffe di [[Canapa (tessile)|canapa]] e [[Lino (fibra)|lino]] venivano macerate, mentre quelle di [[lana]] erano sottoposte a lavaggio. A causa dei depositi che decantavano sul fondo, le attività connesse alla lavorazione del lino e della canapa vennero in seguito vietate<ref name="Cita|Macchione, 1998|pag. 41"/>.
I mulini sono stati protagonisti della prima fase della rivoluzione industriale che ha coinvolto la [[valle Olona]] nel [[XIX secolo]]. Infatti, molte attività preindustriali che sorsero nella Valle Olona, e che furono i nuclei dei futuri e moderni stabilimenti industriali, vennero impiantate lungo le rive del fiume per permettere la movimentazione degli impianti grazie allo sfruttamento della forza motrice delle acque. Questa forza motrice venne originata grazie alla modifica e all'ampliamento dei mulini destinati originariamente alla macinazione dei prodotti agricoli. L'industrializzazione delle sponde dell'Olona fu quindi graduale, con gli imprenditori che preferirono sfruttare gli impianti idraulici degli antichi mulini piuttosto che impiantarne di nuovi<ref name="Cita|Macchione, 1998|pag. 123">{{Cita|Macchione, 1998|pag. 123}}.</ref>. In altre parole, l'industria nasceva come metamorfosi di parte degli antichi mulini, che si trasformarono dapprima in protoindustrie e poi in attività [[Industria|industriali]] vere e proprie<ref name="Cita|Macchione, 1998|pag. 123"/>. Come conseguenza, la maggior concentrazione di attività preindustriali si ebbe in corrispondenza dei tratti del fiume dove era maggiore la presenza di impianti molinatori<ref name="Cita|Macchione, 1998|pag. 123"/>.▼
▲I mulini sono stati protagonisti della prima fase della rivoluzione industriale che ha coinvolto la [[valle Olona]] nel [[XIX secolo]]. Dopo il 1820, i mulini iniziarono ad essere utilizzati per far muovere i macchinari delle prime fabbriche sorte lungo le sponde del fiume<ref name="tesi">{{cita web|cognome=|nome=|url=http://web.archive.org/web/20060517040420/www.legnano.org/reteciv/cantoni/Tesi.htm|titolo=Tesi di Patrizia Miramonti sull'ex area Cantoni|accesso=1° settembre 2014|editore=legnano.org}}</ref><ref name="Cita|Macchione, 1998|pag. 122">{{Cita|Macchione, 1998|pag. 122}}.</ref>. Durante lo sviluppo industriale del XIX e XX secolo, molti mulini entrarono a far parte degli stabilimenti industriali che stavano sorgendo lungo l'Olona<ref name="Cita|D'Ilario, 1984|pag. 200">{{Cita|D'Ilario, 1984|pag. 200}}.</ref>. Infatti, molte attività preindustriali che sorsero nella Valle Olona, e che furono i nuclei dei futuri e moderni stabilimenti industriali, vennero impiantate lungo le rive del fiume per permettere la movimentazione degli impianti grazie allo sfruttamento della forza motrice delle acque. Questa forza motrice venne originata grazie alla modifica e all'ampliamento dei mulini destinati originariamente alla macinazione dei prodotti agricoli. L'industrializzazione delle sponde dell'Olona fu quindi graduale, con gli imprenditori che preferirono sfruttare gli impianti idraulici degli antichi mulini piuttosto che impiantarne di nuovi<ref name="Cita|Macchione, 1998|pag. 123">{{Cita|Macchione, 1998|pag. 123}}.</ref>. In altre parole, l'industria nasceva come metamorfosi di parte degli antichi mulini, che si trasformarono dapprima in [[Protoindustria|protoindustrie]] e poi in attività [[Industria|industriali]] vere e proprie<ref name="Cita|Macchione, 1998|pag. 123"/>. Come conseguenza, la maggior concentrazione di attività preindustriali si ebbe in corrispondenza dei tratti del fiume dove era maggiore la presenza di impianti molinatori<ref name="Cita|Macchione, 1998|pag. 123"/>.
[[File:Stabilimento-tessitura-dell'acqua.JPG|thumb|upright=0.8|left|Il cotonificio Dell'Acqua a Legnano, sorto lungo l'[[Olona]].]]
L'avvento dell'industria è stata la conseguenza naturale di un processo che, nel tempo, ha visto il fiume svolgere la funzione di perno delle attività economiche. Lo spirito d'iniziativa e la presenza dei mulini hanno innescato un fenomeno industriale di grandissimo rilievo. Molti pionieri dell'industria fecero della zona uno dei più importanti centri industriali tessili italiani del [[XIX secolo]], inglobando, all'interno delle loro fabbriche, diversi mulini. All'inizio del XIX secolo, alle pale mosse dall'acqua, furono collegate delle grandi cinghie che muovevano telai tessili, macchine utensili, magli e persino gli impianti di una fabbrica per la birra. Nel corso del XIX secolo gli imprenditori fecero a gara per accaparrarsi gli antichi mulini<ref name="Cita|Macchione, 1998|pag. 124">{{Cita|Macchione, 1998|pag. 124}}.</ref>. Molti mugnai rifiutarono le offerte, ma altri cedettero le loro attività alle nascenti industrie<ref name="Cita|Macchione, 1998|pag. 124"/>.
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Nel 1881 i mulini censiti furono 55 ed alcuni di essi avevano cambiato la loro attività iniziale. A [[Induno Olona]] alcuni mulini azionavano una macina e un torchio per olio, una conceria per le pelli e un torcitoio per la seta. Nella zona di [[Varese]], i mulini erano quattordici ed per tre di questi erano associate due cartiere e un torcitoio per la seta. Lungo il corso del fiume nella [[valle Olona]], l'ingegner Mazzocchi notò nei mulini molti torchi per l'olio, cartiere e numerose filature, tessiture e tintorie. Ad esempio, a [[Legnano]], su 11 mulini censiti, in quattro si continuava nella tradizionale macinatura del grano (nello specifico, nei mulini della Gabinella, del Contess, del Castello e Melzi), mentre negli altri la funzione era cambiata, essendo stati inglobati negli stabilimenti industriali.
Molti di essi furono in seguito abbandonati o demoliti dalle industrie per poter permettere l'installazione delle più moderne ed efficienti [[Turbina idraulica|turbine idrauliche]]<ref name="tesi"/><ref name="Cita|Macchione, 1998|pag. 324">{{Cita|Macchione, 1998|pag. 324}}.</ref>. Lo scopo dell'acquisizione dei mulini e della successiva installazione di ruote idrauliche era quello di far muovere i macchinari delle [[Industria tessile|industrie tessili]], [[Industria meccanica|meccaniche]], [[Industria conciaria|conciarie]], [[Industria cartaria|cartarie]], oltre che gli impianti delle [[Tintoria|tintorie]], delle [[Decolorante|sbianche]] e delle [[Centrale idroelettrica|centrali idroelettriche]]<ref name="Cita|Macchione, 1998|pag. 41"/>. Per quanto riguarda queste ultime, nel 1920, lungo l'Olona, erano operative due centrali idroelettriche<ref name="Cita|Macchione, 1998|pag. 41"/>. Anche dieci aziende sorte lungo l'Olona possedevano delle piccole centrali idroelettriche a servizio degli stabilimenti<ref name="Cita|Macchione, 1998|pag. 41"/>.
Poi, con la comparsa dei [[Motore a vapore|motori a vapore]] e di [[Motore elettrico|quelli elettrici]] a cavallo tra il XIX ed il XX secolo, l'energia per far muovere i macchinari non proveniva più solamente dall'Olona e quindi le ruote idrauliche furono gradualmente abbandonate<ref name="tesi"/>. A Legnano furono demoliti, dalle grandi industrie cotoniere, i sette mulini della città per permettere l'installazione delle più moderne ed efficienti ruote idrauliche. Nel [[Primo dopoguerra|
=== I mulini nel XXI secolo ===
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