Inceneritore: differenze tra le versioni
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→Le polveri: il calcolo + sensato mi pare quello sulla città, non sulla provincia. |
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====Le polveri====
Un inceneritore dotato delle più avanzate tecnologie di filtraggio e nelle migliori condizioni operative possibili produce almeno 30 grammi di polveri per ogni tonnellata di rifiuti. In condizioni normali questo valore raddoppia e può giungere anche fino a 180 grammi che è il massimo corrispondente ai limiti legge (dati TRM spa).<br/>
Gli inceneritori, e in generale qualsiasi processo di [[combustione]] di combustibili solidi e liquidi, rilasciano nell'aria [[polveri sottili]]. In genere più sono alte le temperature di combustione e più aumenta la frazione di particolato fine e ultrafine. Tali [[particolato|polveri sottili]] sono nocive a causa delle loro piccole dimensioni e del fatto che con sé portano materiali tossici e nocivi residui della combustione, come idrocarburi policiclici, policlorobifenili, benzene e diossine, pericolosi perché persistenti e accumulabili negli organismi viventi.▼
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L'OMS (Organizzazione Mondiale per la Sanità) ha ufficialmente affermato che è evidente e forte la correlazione fra esposizione alle polveri sottili e insorgenza di malattie cardiovascolari: all'aumentare della finezza delle poveri maggiore è il danno arrecato. Sono inoltre stati quantificati i livelli di concentrazione massimi "consigliati" per [[PM10|PM<sub>10</sub>]] e, dato che la sola misurazione del PM<sub>10</sub> si sta dimostrando poco adatta a garantire la salute umana, anche di PM<sub>2,5</sub>. Questi valori sono di 20 e 10 microgrammi/m³ rispettivamente.
Le direttive europee e la legge italiana fissano dei limiti per le polveri specificando la concentrazione di PM<sub>10</sub> secondo valori più permissivi di quanto consigliato dall'OMS, cioè 50 microgrammi/m³.
Nessun filtro esistente attualmente è in grado di bloccare
Ultimamente l'attenzione si sta spostando anche su particolato
▲Nessun filtro esistente attualmente è in grado di bloccare tali polveri inferiori al PM<sub>2,5</sub>, per cui un limite all'emissione di queste particelle non sarebbe concretamente applicabile se non vietando del tutto gli impianti in questione.
Dal punto di vista quantitativo,
▲Ultimamente l'attenzione si sta spostando anche su particolato ancora più fine (di dimensioni nanometriche) per il quale alcuni nuovi studi – per la verità principalmente legati a nanopolveri metalliche prodotte da ordigni militari – ipotizzano l'insorgenza del problema delle cosiddette [[nanopatologie]]. Al momento non c'è alcuna prova di un rapporto diretto tra esposizione a fumi di inceneritore e nanopatologie.
Considerando i limiti di emissione delle automobili (espressi dalle norme in grammi di polveri per km percorso), si scopre che per produrre 30 grammi di polveri, un'auto [[euro1]] deve percorrere 213 km, una [[euro2]] 375 km, una [[euro3]] 600 km ed una [[euro4]] 1200 km.</br>▼
Pertanto, tornando all'esempio di Brescia, le emissioni annue dell'inceneritore equivalgono a 450 milioni di km di un'auto euro3: in termini più realistici e calati sulla realtà urbana, l'inceneritore corrisponde a circa 100000 automobili che si spostino ogni giorno dalla periferia al centro della città e ritorno (6+6 km circa).<br>
▲Dal punto di vista quantitativo, considerato che la combustione di una tonnellata di rifiuti produce (con le migliori tecnologie e in situazioni ottimali) almeno 30 grammi di polveri al camino nonostante la depurazione (dati 2006 TRM s.p.a. {{citazione necessaria}}) è possibile calcolare che un inceneritore come quello di Brescia (bruciando 757.000 tonnellate di rifiuti l'anno<ref>[http://www.asm.it/gruppo/dati/ambiente.htm Dati statistici consolidati 2000-2005.]</ref>) produce in un anno, in condizioni ottimali, più di 22 tonnellate di polveri.
Un contributo certamente non tracurabile, considerato poi che le polveri emesse da un'automobile non contengono in genere metalli pesanti (mercurio, rame, zinco) ed altri componenti particolarmente nocivi (furani, diossine) presenti invece nei fumi di un inceneritore.
▲Considerando i limiti di emissione delle automobili (espressi dalle norme in grammi di polveri per km percorso), si scopre che per produrre 30 grammi di polveri, un'auto [[euro1]] deve percorrere 213 km, una [[euro2]] 375 km, una [[euro3]] 600 km ed una [[euro4]] 1200 km.</br>
Lo [[SCENHIR]] (Scientific Commitee on Emerging and Newly Identified Helath Risks), comitato scientifico UE che si occupa fra le altre cose anche di patologie dovute alle polveri sottili, considera i motori a gasolio i massimi responsabili della produzione di PM<sub>2,5</sub>: tutte le altre fonti sarebbero trascurabili, e gli inceneritori attualmente ne produrrebbero al massimo il 2% in quanto (evidentemente) meno diffusi dei motori diesel.<ref name=toz/>.
{{vedi anche|particolato|nanopolvere|nanopatologie}}
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