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Il 29 settembre [[1646]] le truppe di [[pascià]] Hussein la cinsero d'assedio costringendola alla resa il 13 novembre [[1646]].
Gli [[Ottomani]] vi rimasero fino al [[1897]], anno in cui [[Creta]] fu costituita a [[stato]] autonomo sotto la giurisdizione formale della [[Sublime porta]]. I nuovi invasori alterarono alquanto il carattere rinascimentale di Rethymno: le chiese furono trasformate in [[Moschea|moschee]], si elevarono [[Minareto|minareti]], le antiche case dei patrizi veneziani furono adattate al gusto dei nuovi padroni.<br /> Nel [[1913]] Rethymno e tutta Creta fu annessa allo stato [[Grecia|greco]]. Nel [[1924]] in seguito al [[Trattato di Losanna (1923)|Trattato di Losanna]], [[Grecia]] e [[Turchia]] procedevano ad uno scambio di popolazioni e la consistente comunità turca della città fu sostituita da Greci dell'[[Asia minore]]. Durante la [[II guerra mondiale]] Rethymno, come altre città della costa settentrionale fu duramente bombardata dai [[Nazisti]] in previsione di un loro sbarco che avvenne nel maggio [[1941]] seguito dalla [[Battaglia di Creta]]. Gli anni del dopoguerra furono particolarmente duri per Rethymno. La corrente elettrica giunse solo nel [[1960]]. Solo il turismo, sviluppatosi continuamente a partire dal [[1970]], riuscì a sollevare le sorti di Rethymno.
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== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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