Federico de Comelli von Stuckenfeld: differenze tra le versioni
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Nel 1857 esce l’opuscolo stampato dalla tipografia Trombetti-Murero Delle tre linee di ferrovia studiate nel Friuli orientale che riunisce due interventi pubblicati sull’“Annotatore friulano”.
Probabilmente sino alla fine del 1861 è ancora a Gradisca: in calce ai suoi interventi sulla “Rivista Friulana” troviamo ancora la formula «Dalla riva destra dell’Isonzo».
La professione di ingegnere e in particolar modo i problemi con le autorità austriache lo portano a girare l’Italia. Difficile stabilire con esattezza gli spostamenti e la durata dei vari soggiorni. Nel 1862 esce a Torino sulla “Rivista Contemporanea” Il Friuli e il suo popolo, Pietro Zorutti e la contessa Caterina Percoto. Sempre nello stesso anno appare sul
Tra il 1867 e il 1874 si collocano un soggiorno napoletano e un viaggio in Belgio , di cui purtroppo non è possibile stabilire con precisione né gli anni né la durata. Con maggiore esattezza possiamo invece delimitare il periodo trascorso in Sicilia e più precisamente a Termini Imerese per la edificazione del porto. Le lettere da qui inviate ai figli abbracciano un arco di tempo che va dal 1874 al 1881 anno in cui muore la moglie Anna Galvani.
Le ultime notizie vedono Comelli dedicarsi dal 1885 al 1887 al progetto dell’acquedotto di [[Gorizia]]. Nella già citata relazione finale si allude inoltre ai due anni di studi compiuti precedentemente lungo il fiume Recca per l’acquedotto di Trieste. Nel 1887 esce a Gorizia sul giornale “Pro Patria” l’articolo La lingua, la donna, e il “Pro Patria”. All’inizio dell’anno successivo è a Napoli dove gli viene indirizzata una lettera da Serramelli e sempre lo stesso, nel febbraio 1888, spedirà altre due missive a Gradisca .
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