Federico de Comelli von Stuckenfeld: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 9:
Nel 1857 esce l’opuscolo stampato dalla tipografia Trombetti-Murero Delle tre linee di ferrovia studiate nel Friuli orientale che riunisce due interventi pubblicati sull’“Annotatore friulano”.
Probabilmente sino alla fine del 1861 è ancora a Gradisca: in calce ai suoi interventi sulla “Rivista Friulana” troviamo ancora la formula «Dalla riva destra dell’Isonzo».
La professione di ingegnere e in particolar modo i problemi con le autorità austriache lo portano a girare l’Italia. Difficile stabilire con esattezza gli spostamenti e la durata dei vari soggiorni. Nel 1862 esce a Torino sulla “Rivista Contemporanea” Il Friuli e il suo popolo, Pietro Zorutti e la contessa Caterina Percoto. Sempre nello stesso anno appare sul “Politecnico”[[“Politecnico]]” L’arte monumentale ed il popolo. Certa è la sua presenza nel 1866 a Firenze, presenza confermata da una lettera inviatagli in quella città dall’amico Carlo Favetti. Missiva che verrà intercettata dalle autorità austriache addosso ad un certo Giuseppe Foraboschi e i cui toni irredentistici causeranno l’arresto di Favetti. Il soggiorno fiorentino dovette essere legato alla costruzione della ferrovia umbro-aretina, della linea Perugia-Terontola-Arezzo che da Foligno univa [[Roma]] a [[Firenze]] . Di questo impegno abbiamo un preciso riferimento nella Relazione sul provvedimento d’acqua per la città di Gorizia. Tutto lascia pensare che la permanenza fiorentina fu piuttosto lunga, coincidendo almeno con la durata dei lavori, che terminarono 12 dicembre 1866 con l’inaugurazione. Nel 1867 è probabilmente a Venezia, una lettera inviatagli da Domenico Turazza? affronta il progetto realizzato da Comelli di un acquedotto per la città lagunare.
Tra il 1867 e il 1874 si collocano un soggiorno napoletano e un viaggio in Belgio , di cui purtroppo non è possibile stabilire con precisione né gli anni né la durata. Con maggiore esattezza possiamo invece delimitare il periodo trascorso in Sicilia e più precisamente a Termini Imerese per la edificazione del porto. Le lettere da qui inviate ai figli abbracciano un arco di tempo che va dal 1874 al 1881 anno in cui muore la moglie Anna Galvani.
Le ultime notizie vedono Comelli dedicarsi dal 1885 al 1887 al progetto dell’acquedotto di [[Gorizia]]. Nella già citata relazione finale si allude inoltre ai due anni di studi compiuti precedentemente lungo il fiume Recca per l’acquedotto di Trieste. Nel 1887 esce a Gorizia sul giornale “Pro Patria” l’articolo La lingua, la donna, e il “Pro Patria”. All’inizio dell’anno successivo è a Napoli dove gli viene indirizzata una lettera da Serramelli e sempre lo stesso, nel febbraio 1888, spedirà altre due missive a Gradisca .