Vincenzo Agnetti: differenze tra le versioni

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Vincenzo Agnetti si diploma all'[[Accademia di Brera]] e segue la scuola del [[Piccolo Teatro di Milano]]. Esordisce alla fine degli anni Cinquanta in ambito della pittura informale e della poesia. Collabora col gruppo Azimut e alla rivista [[Azimuth (rivista)|Azimuth]] con la pubblicazione di ''Non commettere atti impuri''.
Nel [[1962]] si trasferisce in [[Argentina]] per lavorare nel campo dell’automazione elettronica. In quel periodo, chiamato dall'artista ''liquidazionismo'' o ''arte no'' (rifiuto di dipingere) spariscono le sue produzioni “pre-artistiche“.
Nel [[1967]] tiene la prima personale (''Principia'') al Palazzo dei Diamanti a [[Ferrara]]. All'attività artistica affianca una intensa attività di saggista, scrittore e teorico.<ref>{{Cita|Pirovano 1993|p. 605.}}</ref> Vincenzo Agnetti muore improvvisamente per emorragia cerebrale nel [[1981]], colto ancora nel pieno della sua attività. <ref>{{cita news |url=http://www.vincenzoagnetti.com/biografia/|titolo= Vincenzo Agnetti biografia}}</ref> Tra i critici che hanno scritto di lui ricordiamo Renato Barilli, Achille Bonito Oliva, Bruno Corà, Maurizio Fagiolo, Paolo Fossati, Marco Meneguzzo, Daniela Palazzoli, Italo Tomassoni, Tommaso Trini e Giorgio Verzotti.
Vincenzo Agnetti muore improvvisamente per emorragia cerebrale nel [[1981]], colto ancora nel pieno della sua attività. <ref>{{cita news
|url=http://www.vincenzoagnetti.com/biografia/|titolo= Vincenzo Agnetti biografia}}</ref>
 
==Poetica==