Attilio Prevost (ingegnere): differenze tra le versioni

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{{Bio
[[File:Attilio-Prevost-Jr.jpg|thumb|Attilio Ptrevost Jr. nel 1958]]
|Nome = Attilio
Attilio Prevost Jr. ([[Torino]], [[25 Dicembre]] [[1918]] – [[Milano]], [[15 Marzo]] [[2010]]) è stato un [[ingegnere]] e [[imprenditore]] [[italiano]].
|Cognome = Prevost Jr.
 
|Sesso = M
E' ricordato per le innovazioni apportate alle [[moviole]] e ai [[proiettori]] delle Officine Prevost Milano ([[1913]]-[[1991]]) e della Prevost SRL, fondata nel 1991.
|LuogoNascita = Torino
 
|GiornoMeseNascita = 25 dicembre
|AnnoNascita = 1918
|LuogoMorte = Milano
|GiornoMeseMorte = 15 marzo
|AnnoMorte = 2010
|Attività = ingegnere
|Attività2 = imprenditore
|Nazionalità = italiano
E'|PostNazionalità ricordato= , famoso per le innovazioni apportate alle [[moviole]] e ai [[proiettori]] delle Officine Prevost Milano ([[1913]]-[[1991]]) e della Prevost SRLS.r.l., fondata nel [[1991.]]
|Immagine = Attilio-Prevost-Jr.jpg
|Didascalia = Attilio Ptrevost Jr. nel 1958
}}
== Biografia ==
 
Attilio Prevost Jr. nasce a Torino da Augusto Prevosto e Maria Maddalena Giraudi (nel [[1956]] cambia il cognome nell’originaria versione francese).
Dopo il liceo scientifico inizia la Facoltà di Ingegneria Meccanica al [[Politecnico di Torino]].
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== Vita professionale ==
 
=== Gli inizi con lo zio Attilio Sn. ===
 
Il padre di Attilio Jr., già socio dell'orologeria “Rocca” di Torino, era stato convinto dal fratello [[Attilio Prevost Sr.]] (Torino 6 settembre 1890 - Milano 3 maggio 1954), a vendere le sue quote e la sua abitazione di Torino e trasferirsi con la famiglia a Milano per acquistare insieme il terreno su cui costruire i nuovi stabilimenti dell’azienda da far poi continuare ad Attilio Jr., dato che Attilio Sr. non aveva figli.
I due fratelli comprano nel 1937 <ref> Società Anonima Immobiliare Anguissola del 14/13/37, iscritta al Registro Ditte n 259.838 del Registro delle Imprese n. 37253</ref> in via Desenzano 2 a Milano, il terreno su cui costruiscono, insieme a Elena Lanzoni (moglie di Attilio Sn. e amministratore unico dell’azienda sino al 1965) la nuova sede della società.
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=== Il fotocoagulatore Raverdino ===
 
Nel 1952 Attilio Sr. incarica Attilio Jr. di realizzare un prodotto lontano dal cinema ma sempre nell'ambito dell'[[ottica di precisione]]. Si tratta di un fotocoagulatore per la retina dell’occhio che trae spunto da quello che era stato inventato dal medico tedesco [[Gerhard Meyer-Schwickerath]]. Con la consulenza del professor Emilio Raverdino e anni di prove e sperimentazioni condotte da Attilio Jr., nell’agosto del 1957 <ref> Annali Medici, anno 1959, fascicoli 4-5</ref> il fotocoagulatore Prevost Mod. Raverdino (inizialmente prodotto con [[lampada ad arco]] e successivamente con [[lampada allo xeno]]) è pronto. Nel 1958 <ref> Articolo apparso su [[Epoca]] del 13 marzo 1958, [[Arnoldo Mondadori Editore]], pp. 52-53</ref> il primo fotocoagulatore di fabbricazione italiana fa il suo ingresso nell’[[Ospedale Maggiore di Milano]]. Si tratta del secondo al mondo dopo quello tedesco, poi venduto in molti ospedali oftalmici del mondo.
 
=== Il successo della moviola e dei proiettori 16/35mm ===
 
La vocazione alla progettazione di modelli sempre più perfezionati, unita all’impostazione più propriamente industriale degli studi d’ingegneria, porta Attilio Jr. ad imprimere una forte diversificazione ed accelerazione della produzione.
Dal 1952 iniziano ad essere progressivamente sostituiti tutti i precedenti modelli denominati “Fulgor“ , “Alfa“, “Impero” e nascono i nuovi modelli della serie “P”, con fusione della testa in un corpo unico e meccanismo interno a bagno d’olio.
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=== Il P.70 “la Ferrari dei proiettori” ===
 
Alla fine degli anni Cinquanta dall’America arriva il nuovo sistema di proiezione [[Todd- AQ]] <ref> In the Splendour of 70 mm, Part 1, Grant Lobban, Journal of the BKSTS, Vol. 68 No.12 del Dicembre 1986</ref> con pellicola da [[70mm]] e suono stereo da 6 piste magnetiche e Attilio Prevost jr progetta nel 1959 il proiettore P.70, il quale, date le sue particolari caratteristiche riguardanti lo scorrimento della pellicola, incontra un grande successo, a tal punto da essere definito come “la Ferrari dei proiettori italiani” <ref> Thomas Hauerslev, 70mm Projectors Today, in Cinema Technology, pubblicazione dell’associazione inglese BKTS, Vol. 5, 4 luglio 1992, p.2</ref>.
 
=== La croce di malta per il proiettore P.16 ===
 
Nel 1960 Attilio Prevost Jr., stimolato dalla conoscenza acquisita con le moviole dei sistemi di laboratorio, prende l’allora non facile decisione di inserire in produzione anche un [[proiettore professionale]] a [[croce di malta]] anche per il formato 16mm. Da questo momento le Officine Prevost saranno l’unica industria italiana, e una delle due uniche a livello mondiale, ad avere in produzione proiettori professionali per tutti formati di pellicola esistenti.
 
=== La collaborazione con la Zeiss ===
 
La [[Zeiss]], negli anni 60, allora la più prestigiosa industria cinematografica tedesca, aveva stipulato un accordo con la Prevost per la produzione personalizzata di un modello di proiettore 16mm a croce di malta, che veniva poi venduto con il marchio Zeiss in alcuni mercati (soprattutto del Nord America e del Nord Europa).
Tra l’ingegner Gruber della Zeiss e l’Ingegner Attilio Jr. si instaurò rapidamente un forte rapporto di reciproca stima professionale e di amicizia. Ne seguirono anni di collaborazione e reciproca soddisfazione che culminarono con la selezione da parte della Zeiss del proiettore Prevost P70, che completava la loro gamma di produzione allora mancante di un proiettore 70mm. Il proiettore Prevost P70, marcato Zeiss Favorit, venne distribuito dalla Zeiss in grande numero in tutto il mondo, compreso, nel 1969, nel rinnovato [[Ziegfield Theatre]] di [[New York]] <ref> Kurt Michel, Herbert Tümmel, Die Wissenschaftliche und Angewandte Photographie - ISBN: 978-3-7091-8312-0 (Print) 978-3-7091-8311-3 (Online)</ref>, con i suoi 1100 posti uno dei cinema più grandi d’America, poi utilizzato per molte prime mondiali fra le quali, nel novembre del 77, quella di [[Incontri ravvicinati del terzo tipo]] di [[Steven Spielberg]].
 
=== La Camera a bolle ===
 
Dal 1960 Attilio jr. progetta e mette in produzione una nuova apparecchiatura nell’ambito della ricerca scientifica. Si tratta di un’evoluzione della [[camera a nebbia]], un complesso di proiezione simultanea di tre e quattro pellicole impressionate da camera a bolle per effettuare lo scanning delle immagini relative agli eventi nucleari verificatesi nella camera stessa. Il dispositivo viene messo in produzione dal 1960 al 1965 e viene venduto ai laboratori di ricerca di fisica di tutto il mondo, dal [[CERN]] di [[Ginevra]] <ref> Archivi Officine Prevost -7B-8B-9B </ref> allo statunitense [[MIT Massachusetts Institute of Technology]].
 
=== Gli anni d'oro del cinema ===
 
Negli [[anni settanta]] Attilio Prevost Jr. progetta modelli sempre più sofisticati delle ormai note moviole combinate 16/35mm, che iniziano ad essere prodotte anche in una versione ad otto piatti e in un’altra, particolarmente destinata al mercato estero, con dieci piatti e [[schermo]] in trasparenza verticale. Sempre negli anni Settanta si arriva alla produzione di una moviola che consente di registrare direttamente le [[piste sonore]]. Di questo periodo l’attività di progettazione di Attilio Prevost Jr. porta anche alla registrazione di alcuni brevetti internazionali <ref> Brevetti Office Européen US3472582 (A) 1969-10-14; DE1522212 (A1) 1969-08-07 DE1522212 (B2) 1975-11-06</ref>.
 
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=== Da Orson Welles ai Beatles ===
 
Le innovazioni tecnologiche introdotte da Attilio Prevost Jr, “degno prosecutore della tradizione di creatività applicata all’industria caratteristica della famiglia” <ref> La materia dei sogni, Vincenzo Buccheri e Luca Malavasi, Carocci Editore, 2005, p.40</ref> portano l’azienda ad espandersi in tutti mercati del mondo.
In quel periodo con i clienti, siano essi proprietari di cinema, montatori, registi o capi di Stato, si instaurano rapporti molto personali, anche grazie al fatto che quasi ogni modello venduto dall’azienda viene fatto su misura per soddisfare le richieste di ciascuno e ciò richiedeva lunghi studi di Attilio Jr. con gli utilizzatori finali degli apparecchi.
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=== I collaboratori della progettazione ===
 
E poi [[Federico Fellini]], [[Luchino Visconti]], [[Ermanno Olmi]], [[Ingmar Bergman]], e tanti altri registi e montatori, come [[Roberto Perpignani]] o [[Nino Baragli]], evocati anche nei ricordi dei più fedeli collaboratori di Attilio Prevost Jr., fra i quali si annoverano i rappresentanti, anche amici e collaboratori nella progettazione: Pesciarelli, Palladino, Tinuper, Rinaldi, Violante, Pasquali, Cerri, Cassiani, Burlando e il tecnico delle grandi installazioni all’estero, Pajola.
 
=== L’ingresso del figlio Paolo Prevost ===
 
Nel 1974 entra in azienda il figlio Paolo Prevost, (Milano, [[1952]]) laureato in [[Ingegneria Meccanica]] al [[Politecnico di Milano]], che dal 1986 diventa alter ego del padre nella direzione dell’officina e nei rapporti con i clienti affiancando anche nelle fiere e nelle esposizioni Franco Mojana (1931 2008, Amministratore Delegato e procuratore delle Officine Prevost, marito di Annamaria Lari Prevost, nipote di Elena Lanzone Prevost adottata nel 1953). Si ripete il binomio zio-nipote con padre-figlio e fino verso la fine degli anni Ottanta la Prevost marcia a gonfie vele.
 
=== La fine delle moviole ===
[[File:Attilio Prevost Jr nel 2010.jpg|left|thumb|Attilio Prevost Jr. nel 2007]]
Alla fine degli anni Ottanta l’introduzione delle nuove apparecchiature digitali porta a un veloce crollo del mercato delle moviole. Attilio Prevost Jr. comprende che si tratta di un’evoluzione inarrestabile e che un’intera officina specializzata in uomini e macchine di meccanica non può essere trasformata in elettronica.
Il cinema italiano, evocato nel 1988 nel film [[Nuovo Cinema Paradiso]] di [[Giuseppe Tornatore]], in cui nella sequenza del proiettore inventato che va a fuoco a lungo viene inquadrato il marchio Prevost fra le fiamme, entra in crisi.
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=== La crisi dopo la Guerra del Golfo ===
 
La situazione, aggravata dalla [[Guerra del Golfo]], con il conseguente blocco del forte mercato medio orientale, porta nel 1991 i soci Anna Maria Lari Prevost, Attilio Prevost Jr. e Franco Mojana alla decisione di porre l’azienda in liquidazione volontaria. La produzione cessa ma l’azienda, grazie alla vendita del terreno e dello stabilimento, riesce a fare fronte a tutti i propri impegni.
 
=== La Prevost SrlS.r.l. ===
 
Il magazzino e parte delle apparecchiature tecniche vengono rilevate da Paolo Prevost che insieme a nuovi soci apre a Settimo Milanese la Prevost Srl, azienda tutt’ora attiva nel settore delle [[apparecchiature cinematografiche digitali]] e dei laboratori di produzione e ricerca.
Sino a due anni prima della sua scomparsa, avvenuta il 15 marzo 2010, all’età di 91 anni, Attilio Prevost Jr. collabora alla Prevost srl, restando non solo memoria storica di un’epoca e della tradizione di una fabbrica di famiglia, ma anche continuo punto di riferimento per il mondo della cinematografia.