Attilio Prevost (ingegnere): differenze tra le versioni

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I [[Beatles]] a [[Londra]] nel [[1964]], aiutarono personalmente i tecnici della Prevost a togliere dall’imballaggio la moviola Mod SC72 che poi [[John Lennon]] si mise subito ad utilizzare ”come se si trattasse di un giocattolo” <ref> La materia dei sogni, Vincenzo Buccheri e Luca Malavasi, Carocci Editore, 2005, p.46</ref>.
 
[[Herbert Von Karajan]] era un altro cliente molto esigente. “Apportare i tagli – diceva il Maestro Von Karajan riferendosi alla fase di montaggio del film- è importante, come dirigere un’orchestra” <ref> Roger Vaughan, Herbert Von Karajan, Longanesi & C., 1986, p.264</ref>. Nel [[1983]] gli venne montata a [[Salisburgo]], in due grandi stanze che erano state allestite a laboratorio, una Prevost otto piatti Modello 72/3 con tre schermi, così da poter avere la visione simultanea relativa agli strumenti dell’orchestra, alle sue mani e al suo volto. “Von Karajan sedeva su un seggiolino alto da disegnatore al centro del tavolo Prevost , alla sua sinistra il suo montatore [[Gela Marina Runne]]. Si trattava della [[Sinfonia n. 6]] di(Beethoven)|Sinfonia n.6 [[(Beethoven)]]” <ref> Roger Vaughan, Herbert Von Karajan, Longanesi & C., 1986, p.264</ref>. Andò tutto bene sino a quando il Maestro sentì la musica letta al contrario durante il riavvolgimento della pellicola. Il suono emesso gli procurò una reazione di disgusto e disse “Le mie orecchie non possono sentire questo obbrobrio” <ref> Roger Vaughan, Herbert Von Karajan, Longanesi & C., 1986, p.264</ref>e se ne andò dalla sala. Per lui, venne inventato un micro switch (che poi vollero tutti) che scattava quando la moviola tornava indietro disattivando il suono.
 
=== I collaboratori della progettazione ===