Lanfranco Beccari: differenze tra le versioni

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==Biografie==
Fu consacrato vescovo di [[diocesi di Pavia|Pavia]] da [[papa Alessandro III]] nel [[1159]]. È ricordato nella storia della Chiesa cattolica per essere stato uno strenuo difensore dei diritti ecclesiastici nei confronti dei potere civile che, in quel periodo, andava affermandosi nelle città padane. Fu infatti costretto a lasciare la sua diocesi per aspri dissidi con l'autorità comunale. Nel [[1181]] abbandonò [[Pavia]] per [[Roma]], ove trovò rifugio presso il papa. Stanco di lottare, tornò nel suo paese, ma per ritirarsi presso un monastero nelle vicinanze della città. Dalla lettera datata [[8 agosto]] [[1198]], che il Papa inviò a [[Bernardo Balbi]], vescovo di [[diocesi di Faenza-Modigliana|Faenza]], nella quale lo invia come successore di Lanfranco a [[Pavia]], si desume che egli sia morto in precedenza. La Chiesa cattolica e in particolare la sua città lo festeggia il [[23 giugno]], presunto giorno della sua morte, avvenuta nel monastero [[congregazione vallombrosoanavallombrosana|vallombrosano]] del Santo Sepolcro.
 
Grazie all'opera di san Lanfranco venne eretto a fianco della chiesa di Gropello, nel [[1180]], l'Ospedale dei pellegrini detto poi ospedale dei Santi Giorgio e Lanfranco. Non era fatto per ospitare o ricoverare ammalati, bensì per garantire assistenza a pellegrini e viandanti e per elargire elemosine. Gropello si trovava sull'antico tracciato della [[via Francigena]], strada percorsa dai pellegrini che, provenivano dal nord Europa, erano diretti a [[Roma]] o in [[Terra Santa]].