Totò: differenze tra le versioni
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Tra il '49 e il '50, oltre a ''Napoli milionaria'', interpretò ben altri nove film, tra i quali alcune parodie: ''[[Totò le Mokò]]'', ''[[Totò cerca moglie]]'', ''[[Figaro qua, Figaro là]]'', ''[[Le sei mogli di Barbablù]]'', ''[[47 morto che parla]]'', tutti diretti da [[Carlo Ludovico Bragaglia]], poi ''[[L'imperatore di Capri]]'' di [[Luigi Comencini]], ''[[Tototarzan]]'' e ''[[Totò sceicco]]'' (dove s'invaghì dell'attrice [[Tamara Lees]]<ref name="Trionfo e solitudine tre" >{{cita|Bispuri, 2000|pp. 192-193}}.</ref>) di [[Mario Mattòli]], ''[[Yvonne la nuit]]'' di [[Giuseppe Amato]], ''[[Totò cerca casa]]'' di [[Steno]] e [[Mario Monicelli]], un'efficace parodia del neorealismo<ref name="Maltin" /><ref>{{Cita web|url=http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=25382|titolo=Totò cerca casa|editore=[[MYmovies]]|accesso=18 ottobre 2013}}</ref> sulla crisi degli alloggi, che suscitò un po' d'indignazione da parte della [[Censura cinematografica|censura]].<ref>{{cita|Monicelli, 1986|p. 31}}.</ref> Questi film (chi più chi meno) ebbero un buon successo di pubblico,<ref name="Divo dei poveri" /> ma non di [[Critica cinematografica|critica]], che fin dall’inizio non gradì lo stile surreale di Totò.<ref name="Totò enciclopedia cinema" />
La morte dei genitori
A parte le oscurità e le delusioni, il ’51 fu un anno importante per la carriera cinematografica dell’attore. Dopo il successo di ''Totò cerca casa'', venne richiamato da [[Steno]] e [[Mario Monicelli]] per interpretare il ruolo del ladro Ferdinando Esposito in ''[[Guardie e ladri]]'', al fianco di quell'attore che fu uno dei suoi amici più affezionati e una delle sue migliori "spalle", capace di rispondere colpo su colpo alle improvvise e "aggressive" battute di Totò, [[Aldo Fabrizi]].<ref name="Totò un altro pianeta" /> Per ''Guardie e ladri'' Totò era all’inizio riluttante, il ruolo offertogli era finalmente reale, diverso dai suoi precedenti personaggi e inserito in un contesto decisamente più drammatico.<ref name="Steno e Totò" >{{Cita web|url=http://www.antoniodecurtis.com/ricordi/steno.htm|titolo=Steno e Totò|editore=antoniodecurtis.com|accesso=21 aprile 2013}}</ref><ref>{{cita|Caldiron, 2001|p. 90}}.</ref> Il film ebbe inizialmente problemi con la censura, ma appena uscito nelle sale fu un successo unanime: alti incassi, grande apprezzamento di pubblico e plauso inatteso da parte della critica, che aveva fino a quel momento snobbato e contrastato l'arte di Totò.<ref>{{cita|Anile, 1998|pp. 119-122}}.</ref><ref>{{cita|Giacovelli, 1994|pp. 55-56}}.</ref> Nello stesso anno l’attore interpretò, sempre per la regia di Monicelli e Steno, ''[[Totò e i re di Roma]]'', l’unico film che vide il comico recitare con [[Alberto Sordi]]. L’anno seguente fu premiato con un [[Nastro d'argento al migliore attore protagonista|nastro d’argento]] per la sua interpretazione in ''Guardie e ladri'',<ref name="Totò Nastro D'Argento" >{{YouTube|hkIxpiRgsK4|Consegna dei Nastri d'argento - Istituto Luce Cinecittà|accesso=18 ottobre 2013}}</ref> e l'opera venne presentata al [[Festival di Cannes 1952]], dove si aggiudicò il premio per la migliore sceneggiatura,<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.festival-cannes.fr/en/archives/1952/awardCompetition.html|titolo=Awards 1952|editore=[[Festival di Cannes]]|accesso=8 ottobre 2013}}</ref> l’anno in cui l’attore collaborò a ''Siamo uomini o caporali?'', la sua biografia (che si ferma nel 1930 - dopo il suicidio di Liliana Castagnola) curata da Alessandro Ferraù ed Eduardo Passarelli.<ref name="Nastro d'argento" /><ref>{{cita|Bispuri, 2000|p. 207}}.</ref>
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