Diocleziano: differenze tra le versioni

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===== La questione persiana (286-287) =====
[[File:BahramIICroppedCoinHistoryofIran.jpg|left|thumb|upright=0.8|Moneta del re dei re [[Bahram II|Bahram II]]]]
Diocleziano sveròsvernò a [[Nicomedia]].<ref>Sembra che fosse nella città di Nicomedia il 3 marzo del 286. Cfr. ''Fragmenta Vaticana'' 275; Barnes, ''Constantine and Eusebius'', 6; Potter, 281, 649.</ref> E sembra che in questo periodo ci fosse una rivolta nelle province orientali, poiché egli fu costretto a portare dei coloni dalla [[Asia (provincia romana)|provincia d'Asia]] per popolare i terreni agricoli svuotati della [[Tracia (provincia romana)|Tracia]].<ref>''Panegyrici Latini'' 8(5)21.1; Barnes, ''Constantine and Eusebius'', 6.</ref> Visità quindi la provincia di [[Siria (provincia romana)|Siria Palestina]] la primavera del 286,<ref>Risulta che diocleziano fosse in Siria Palestina il 31 Maggio del 287. Cfr. ''Codex Justinianus'' 4.10.3; 1.51.1; 5.17.3; Barnes, ''Constantine and Eusebius'', 6; Barnes, ''New Empire'', 50–51; Potter, 281, 649.</ref> Il Midrash ebraico suggerisce che lo stesso risiedesse a ''Panias'' (oggi Banias) sulle [[alture del Golan|alture settentrionali del Golan]].<ref>Bereishis Rabbah, Ed. Vilna, Parashas Toledos 63:8.</ref> La sua presenza in Oriente lo vide ottenere alcuni successi diplomatici con l'[[Sasanidi|Impero sasanide]]: nel 287, [[Bahram II]] gli inviò doni preziosi, una dichiarazione di amicizia tra i due Imperi, e lo stesso Diocleziano venne invitato a fargli visita.<ref>Barnes, ''Constantine and Eusebius'', 6; Millar, 177.</ref> Fonti romane insistono sul fatto che ciò fu del tutto volontario.<ref>Southern, 242.</ref>
 
Attorno a questo periodo, forse nel 287,<ref>Barnes, ''New Empire'', 51; Bowman, "Diocletian and the First Tetrarchy" (CAH), 73.</ref> i Sasanidi avevano abbandonato ogni pretesa sulla vicina [[Regno d'Armenia|Armenia]] ed avevano riconosciuto l'autorità di Roma ad ovest e a sud del [[Tigri|fiume Tigri]]. La parte occidentale dell'Armenia era stata trasformata in [[Armenia (provincia romana)|provincia romana]]. [[Tiridate III d'Armenia|Tiridate III]], [[Arsacidi d'Armenia|Arsacide]], che reclamava il trono armeno e il fatto di essere [[regno cliente (storia romana)|cliente di Roma]], era stato costretto a rifugiarsi nella capitale romana dopo la [[Campagne siriano-mesopotamiche di Sapore I|conquista persiana del 252-253]]. Nel 287, tornò a rivendicare la parte orientale dei suoi antichi domini senza incontrare alcuna opposizione.<ref>Barnes, ''Constantine and Eusebius'', 6; Bowman, "Diocletian and the First Tetrarchy" (CAH), 73; Potter, 292, 651; Southern, 143; Williams, 52.</ref> I doni che Bahram II aveva fatto, vennero interpretati come i simboli di una vittoria romana sui Sasanidi, tanto che Diocleziano venne salutato come il "fondatore della pace eterna". Gli eventi potrebbero aver rappresentato la fine formale della [[campagna sasanide di Caro e Numeriano|campagna sasanide di Caro]], che probabilmente era stata conclusa senza un vero e proprio trattato di pace.<ref>Southern, 242, 360–61.</ref> Al termine delle discussioni con i Persiani-Sasanidi, Diocleziano riorganizzò la [[Mesopotamia (provincia romana)|frontiera mesopotamica]] e fortificò la città di ''[[Circesium]]'' (Buseira, Siria) sull'[[Eufrate]].<ref>Bowman, "Diocletian and the First Tetrarchy" (CAH), 73; Millar, 180–81; Southern, 143; Williams, 52.</ref>