Dolomiti: differenze tra le versioni

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== Antropizzazione ==
Le prime frequentazioni dell'uomo nelle Dolomiti risalgono all'11.500 a. C. L'insediamento stanziale nelle valli dolomitiche è ben documentato dall'[[età del Bronzo]]. Nel corso del I millennio avanti Cristo le Dolomiti furono popolate dai [[Reti]] e colonizzate pure dai [[Celti]], popoli che ebbero rapporti commerciali anche con gli [[Etruschi]]. Successivamente il territorio fu occupato dai [[Civiltà romana|Romani]] che, in età imperiale, divisero l'area tra le province di ''Raethia'' e ''Noricum'' a nord e la ''X Regio Venetia et Histria'' a sud. Il contatto tra le popolazioni retiche indigene e quelle latine diede origine ad una nuova cultura e lingua: il [[ladino]]. Nel [[Medio Evo]] vi giunsero i [[Longobardi]]. Dall'XI secolo si formarono nell'area dolomitica forme di autogoverno delle comunità locali (''Magnifiche Comunità'' o ''Regole''), esercitate per mezzo di statuti votati democraticamente (le ''Carte di Regola'' o ''Statuti''). Durante il periodo fra i secoli XIV e XVIII il territorio dolomitico fu diviso in due grandi aree d'influenza austroungarica e veneta. I ''principati vescovili'' di [[Trento]] e [[Bressanone]] facevano parte del [[Sacro Romano Impero]], mentre il Bellunese e la [[Carnia]] appartenevano alla [[Repubblica di Venezia]]. Il Bellunese, come tutto il [[Veneto]], entrerà a far parte del [[Regno d'Italia]] nel [[1866]] dopo la [[terza guerra d'indipendenza]]. Il [[Trentino Alto Adige]] entrerà a far parte del [[Regno d'Italia]] nel [[1918]] al termine della [[prima guerra mondiale]].
 
Quanto poi agli insediamenti umani, nell'area sudtirolese tedescofona prevale il cosiddetto [[maso chiuso]], mentre nella zona ladina (Badìa e Gardena, Trentino, Bellunese) prevalgono le cosiddette ''viles'', nuclei compatti di case addossate le une all'altre. Sono dominanti due diversi modelli culturali: sull'area germanofona prevale il modello germanico, basato su un'organizzazione per nuclei monofamiliari con prevalenza dell'allevamento sull'agricoltura e quindi caratterizzato da ampie superfici a pascolo generalmente indivise; nell'area di cultura romanza è invece diffuso il modello romano, con un'organizzazione sociale in piccole comunità regolate dal [[diritto romano]] e dedite prevalentemente all'agricoltura e alla silvicoltura.