Pieve di Uggiate: differenze tra le versioni
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== Storia ==
La prima attestazione della pieve di Uggiate risale al [[1167]] in un documento dell'archivio di [[Chiesa di San Fedele (Como)|San Fedele]] in [[Como]], in cui compare come testimone il prevosto di Uggiate insieme all'arciprete di Monza e al prevosto di Cuvio. Tuttavia le trascrizioni di quel documento non permettono di stabilire il nome del prevosto, anche se qualcuno lo identifica con quello di Cuvio Gualderico Sescalco<ref>M.Mascetti,
In quell'epoca medievale il capitolo della collegiata di Uggiate risulta consorziato con quelli di [[Balerna]] e di [[Riva San Vitale]].
In un documento datato [[1190]], sempre conservato nell'archivio di San Fedele in Como, si ritrovano nove canonici di Uggiate, ma non vi è citato il prevosto. Di questi nove tre vengono citati nel testo: ''Presbitero Montenario, et Ugezono, et Marchisio Clericis Ecclesie et Plebis Sancti Petri de Oglate'', mentre firmano il documento sette: ''Presbiter Petrus, Presbiter Marchesius, Clericus Lanfrancus, Clericus Albertus, Clericus Albertonus, Clericus Martinus, Clericus Muxus''. Poiché Montenario e Marchisio sono certamente preti è da ritenere che anche Ugezono lo sia, essendo accomunato a loro con il termine clericis, a meno che vi siano due Marchisio uno prete e uno no, ma allora i canonici sarebbero dieci. Risultano così quattro chierici (cioè tonsurati) preti e gli altri solo chierici.<ref> Dello stesso parere è M.Mascetti in APLANUM MCMLXXXII, P.182, al contrario in M.Mascetti: Uggiate Trevano, una comunità e la sua pieve -
Il capitolo annoverava tra i suoi membri personaggi autorevoli, come il maestro Pietro. Infatti il papa Innocenzo III lo conferma, insieme al maestro Gallo, primicerio di Bergamo, arbitro in una contesa protrattasi per più di dieci anni tra l'abate di S. Abbondio e i canonici della cattedrale. Il papa scrive il 15 giugno 1205 ai due ecclesiastici, delegando ad essi la decisione finale sulla questione relativa a chi dovesse stare alla destra del vescovo nelle processioni.<ref>P.Tatti, Annali sacri della città di Como, II, Registro di Scritture, Milano, 1683, pp.891-892</ref>.
Il primo documento che ci rivela il nome del prevosto è del 1252, si tratta di Bregondio Della Torre di Mendrisio, cumulava anche il beneficio di un canonicato della cattedrale e fungeva da vicario del vescovo Uberto.<ref>M.Mascetti: Uggiate Trevano, una comunità
Negli anni 1295-1298 un documento dell'Archivio Segreto Vaticano relativo alla riscossione della decima imposta da papa Bonifacio VIII per finanziare la guerra dei Vespri siciliani ci descrive la situazione del capitolo di San Pietro.
Vengono preceduti dal titolo ''Dominus'' sia ''Iohannes de Casanova prepositus'' sia Dalfinus Grecus canonicus, il terzo è detto ''"Presbiter" Iacobus Buxia canonicus'', poi seguono senza alcun titolo ''Guido de la Turre canonicus'', ''Francinus Picinellus canonicus'', ''Zanolo de Ronago canonicus'', ''Iohannes de Castelino, canonicus''. Alla fine risulta vacante un canonicato per la recente nomina del nuovo prevosto, qui chiamato arciprete, e infatti viene annotato: ''Prebenda que vacavit per promocionem domini Iohannis de Casanova archipresbiteri dicte ecclesie''... (la prebenda vacante per la promozione ad arciprete del Signor Giovanni da Casanova...).
La pieve, in quel documento, mostra già una certa autonomia per alcuni paesi, ai quali viene assegnato un cappellano. Il primo è ''Presbiter Lafrancus de Casanova cappellanus de '''Casanova''''', poi ''Presbiter Petrus de Macio capellanus ecclesie de '''Zeronico''''' (Gironico), ''Presbiter Rugerius de Sancto Salvatore capellanus de '''Cagnio''''', ''Presbiter Bevulchus capellanus ecclesie Sancti Georgii de '''Olzate''''' (Olgiate). Il cappellano di Olgiate è detto della chiesa di S. Giorgio, perché quella di S. Cassiano non era più nella giurisdizione del vescovo di Como, dato che era stata donata nel 1093 al monastero di S. Pietro di Cluny.<ref>Studi di storia medievale e di diplomatica (pubbl. a cura dell'Istituto di Storia medievale e moderna e dell'Istituto di Paleografia e Diplomatica), I, Milano (Università degli Studi di Milano) 1976, pp. 91-286</ref>
Ritroviamo un consorzio di preti nel XVI sec. per iniziativa del curato di Olgiate ''Lombardono'', Bartolomeo Lucini, costituito il 14 marzo [[1534]], col tempo venne conosciuto come «Consorzio della Pieve di Uggiate». Ebbe una vita molto lunga, infatti era ancora attivo all'inizio del ministero del prevosto Rumi (1912). Tra i suoi membri si annoveravano preti anche di altre pievi e addirittura laici.<ref>APLANUM MCMLXXXIII, P.Livio: Il primo regolamento del «Consorzio» dei sacerdoti della Pieve di Uggiate, p.138-140</ref>.
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