Daniel Defoe: differenze tra le versioni

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Nel [[1692]], Defoe finì in [[bancarotta]], pagando il suo disastro economico anche con la [[prigione]]. Riuscì a risollevare le proprie condizioni finanziarie dando inizio a una serie di attività disparate: una fabbrica di [[mattone|mattoni]], un servizio di consulenza per il governo, e qualche pubblicazione come [[saggista]]. I saggi di Defoe, di natura [[politica]] ed [[economia|economica]], contenevano raccomandazioni destinate a rivelarsi all'avanguardia rispetto ai suoi tempi: suggerivano, tra l'altro, la creazione di una [[banca centrale]] (divenuta realtà nel [[1694]]), di un [[Pensione|sistema pensionistico]], di società di [[assicurazione|assicurazioni]]. Defoe propose anche nuove leggi sulla bancarotta.
 
Dopo la morte di [[Guglielmo III d'Inghilterra|Guglielmo III]] ([[1702]]), Defoe fu arrestato con l'accusa di avere diffamato la [[Chiesa d'Inghilterra]] nel suo saggio ''La via più breve per i dissenzienti'' (''The shortest way with the dissenters''). Il libro venne messo al [[rogo]], e Defoe subì prima la [[gogna]] e poi nuovamente la prigione, nel carcere di [[Newgate]]. Dal momento che venne fatto prigioniero la moglie colse l'occasione per divorziare e tenere al contempo i loro figli, data l'impossibilità per Defoe di allevarli al meglio.
 
Fu durante la sua prigionia a Newgate che Defoe iniziò a scrivere il [[romanzo]] ''[[Moll Flanders]]'', considerato la sua prima grande opera letteraria. Nel frattempo aveva perso la fabbrica di mattoni, e per risollevarsi da un nuovo periodo di crisi economica fondò la [[rivista]] trisettimanale ''[[The Review]]'', destinata a durare dieci anni e diventare una [[pietra miliare]] nella [[storia del giornalismo]]. Quasi tutti gli articoli erano dello stesso Defoe, che, pur dichiarandosi indipendente, in realtà aveva un accordo con il primo ministro [[Robert Harley]], che gli aveva promesso l'[[amnistia]]. In ogni caso, l'opera giornalistica di Defoe fu pionieristica; si ritiene che egli abbia in pratica fondato il giornalismo [[tabloid]].
 
Fra il [[1705]] e il [[1707]] si trasferì in [[Scozia]]. Presentandosi come giornalista, in realtà lavorò attivamente con lo scopo di convincere il [[Parlamento scozzese]] ad accettare l'[[Atto di Unione (1707)|Atto di Unione]] con il [[Parlamento inglese]], stipulato nel [[1707]]. E' in questo periodo che egli perde le tracce dei quattro suoi figli sopravvissuti, dei quali non ci è dato sapere altro se non che non cercarono un incontro con il padre poiché consci del suo certo rifiuto, data la sua elevata vanità e indipendenza sociale.
 
Nel [[1714]], sempre lavorando sotto mentite spoglie per il governo, riuscì a entrare nella redazione di un settimanale [[giacobitismo|giacobita]]. Scoperto [[1722|sei anni dopo]], si vide costretto a porre fine alla sua attività di giornalista. Nel frattempo aveva continuato a scrivere romanzi; nel [[1715]] pubblicò ''[[The Family Instructor]]'', e nel [[1718]] quello che sarebbe diventato il suo più celebre romanzo, ''[[Robinson Crusoe]]''. Subito dopo, scrisse due romanzi [[sequel]] di ''[[Robinson Crusoe]]'': ''[[Ulteriori avventure di Robinson Crusoe]]'' e ''[[Riflessioni serie di Robinson Crusoe]]''.