Il generale dei briganti: differenze tra le versioni

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[[Ettore Cinnella]], docente universitario di storia contemporanea e autore di una biografia su Crocco, ha espresso disaccordo su aspetti come l'utilizzo della [[lingua napoletana]] al posto dei [[dialetti lucani]] locali, la minimizzazione di un episodio fondamentale del Risorgimento come l'[[insurrezione lucana]] del [[1860]]<ref>Durante la quale vari centri della Lucania insorsero dichiarando decaduto il dominio dei [[Borbone di Napoli|Borbone]], appoggiarono la [[Spedizione dei Mille|spedizione garibaldina dei Mille]] e proclamarono l'annessione al [[Regno d'Italia]].</ref>, la mancanza di espressività e originalità nella rappresentazione del brigantaggio e l'episodio del disonore ai danni della sorella del brigante, considerato dallo storico un falso.<ref name = "Il Crocco di rai fiction: una bella occasione perduta per imparare la storia">{{cita web|titolo= Il Crocco di rai fiction: una bella occasione perduta per imparare la storia |autore=Ettore Cinnella|editore=corrieredelsud.it|data=14-02-2012|url=http://www.corrieredelsud.it/nsite/home/attualita/8411--il-crocco-di-rai-fiction-una-bella-occasione-perduta-per-imparare-la-storia-.html|accesso=15-02-2012}}</ref> Cinnella sostiene che se gli autori si fossero attenuti di più alle fonti primarie, come le testimonianze e gli atti del processo di [[Potenza (Italia)|Potenza]], avrebbero realizzato un'opera «non solo più veritiera, ma persino più affascinante e toccante».<ref name = "Il Crocco di rai fiction: una bella occasione perduta per imparare la storia"/>
 
IlLo saggistastorico [[Giordano Bruno Guerri]] ha manifestato giudizi molto negativi, definendo l'opera «disastrosa» e «inverosimile».<ref name ="La guerra civile ridotta a una farsa">{{cita web|titolo= La guerra civile ridotta a una farsa |autore=Giordano Bruno Guerri|editore=ilgiornale.it|data=14-02-2012|url=http://www.ilgiornale.it/spettacoli/i_briganti_risorgimento_sulla_rai_sono_fotomodelli/14-02-2012/articolo-id=572044-page=0-comments=1|accesso=15-02-2012}}</ref> Sulla stessa linea di Cinnella, ha criticato l'uso di un dialetto estraneo al luogo, da lui definito «un vago napoletano, con venature di siciliano»,<ref name ="La guerra civile ridotta a una farsa"/> inoltre si è soffermato sull'aspetto «da telenovela o da fotoromanzo anni Cinquanta»<ref name ="La guerra civile ridotta a una farsa"/> degli attori e, soprattutto, sulla mancanza di un vero racconto sul brigantaggio postunitario, una guerra civile giudicata «crudelissima, con più caduti fra i militari che nelle tre [[Guerre di indipendenza italiane|guerre d’indipendenza]] messe insieme, e almeno centomila morti fra i meridionali, un’ecatombe».<ref name ="La guerra civile ridotta a una farsa"/>
 
In maniera positiva si è espressa invece [[Adriana Poli Bortone]], fondatrice del movimento [[Io Sud]], che ha detto: «Tra le tante brutture della Rai ogni tanto assistiamo a qualcosa degno di essere menzionato, è il caso della fiction "Il generale dei briganti". Questo dovrebbe rappresentare però solo un primo momento di approfondimento su una rilettura del Risorgimento che riguarda una larga fetta d'Italia».<ref>{{cita web|titolo= Rai: Poli Bortone (Grande Sud), fiction su brigantaggio degna da menzionare |autore=|editore=bari.repubblica.it|data=13-02-2012|url=http://bari.repubblica.it/dettaglio-news/16:48/4113963|accesso=22-02-2012}}</ref>