Enrico Accatino: differenze tra le versioni
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===Il Periodo Figurativo===
A 14 anni inizia a disegnare, sperimentando la difficile situazione dell'autodidatta. Alla ricerca di stimoli e consensi si reca prima da [[Carlo Carrà]], con il quale non entra in sintonia, e quindi da [[Felice Casorati (pittore)|Felice Casorati]], che lo accoglie, appena diciottenne, nel suo studio privato di [[Torino]]. Frequenta i corsi della [[Accademia Albertina]], ma trova l'insegnamento troppo lontano dalla sua visione. Durante la [[seconda guerra mondiale]], fante nel sud Italia presso il 42º Battaglione, stringe amicizia con altri giovani intellettuali come [[Michele Prisco]], [[Mario Pomilio]] e [[Gino Montesanto]]. Terminato il conflitto si trasferisce a [[Roma]] e si diploma presso l’Accademia di Belle Arti, dopo aver dato vita, insieme a Achille Perilli e Rosanna Lancia alla prima contestazione studentesca del dopoguerra, contro le istituzioni e la vita accademica.
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Da allora il motivo conduttore della sua produzione grafica, pittorica e tridimensionale sarà la "circolarità": cerchi, dischi, mandala, declinati attraverso incisioni, sovrapposizioni, ''collage'' (le ormai celebri "Carte Costruite"). Una ricerca che proseguirà, ininterrotta, sino agli ultimi mesi di vita.
Attento studioso e teorico dell’arte, Accatino motivò sempre le sue scelte su categorie estetiche, sperimentando le più diverse tecniche espressive (pittura, disegno, scultura, mosaico. Acquistato negli anni '70 il torchio di [[Ottone Rosai]] realizzò numerose opere grafiche, spesso prodotte come [[Monotipo|monotipi]].▼
▲Attento studioso e teorico dell’arte, Accatino motivò sempre le sue scelte su categorie estetiche, sperimentando le più diverse tecniche espressive (pittura, disegno, scultura, mosaico. Acquistato negli anni '70 il torchio di [[Ottone Rosai]] realizzò numerose opere grafiche, spesso prodotte come monotipi.
Fu inoltre tra i primi a diffondere la cultura della [[tessilità]] e dal [[1966]] si dedicò al rilancio dell’[[arazzo]] come linguaggio per soluzioni bi-tridimensionali (diaframma), promuovendo la [[Fiber Art]], in tutta Italia, rappresentando la nazione alla prima Biennale de la Tapisserie di Losanna, arrivando a realizzare una "proposta agli architetti", vero e proprio manifesto dell'arte tessile ripreso da molte testate di architettura e design, elogiato da [[Bruno Munari]].
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Sposatosi con la poetessa e scrittrice [[Ornella Angeloni Accatino|Ornella Angeloni]], co-autrice di molte sue pubblicazioni, ha avuto tre figli.
A partire dagli anni '50 ha sempre vissuto a Roma, aprendo prima lo studio presso Via Chiana, e infine a Via Agri, un punto di incontro di artisti e appassionati d'arte ancora oggi visitabile facendone domanda all'Archivio che ne tutela l'opera.
==Collocazione delle Opere==
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==Bibliografia==
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*Giorgio di Genova, ''Enrico Accatino - La circolarità dello Spirito''
*Francesca Franco, ''Enrico Accatino - Dal realimo all'astrazione alla sintesi delle arti'', Introduzione di Giuseppe Appella
==Filmografia==
*''Accatino un maestro dell'arazzo'' (15') di Giovanni Esposito (Premio Qualità Ministero dello Spettacolo),
*''L'arte di Enrico Accatino'' (25') di Duilio Miloro,
▲*Accatino un maestro dell'arazzo (15') di Giovanni Esposito (Premio Qualità Ministero dello Spettacolo) - [[1976]]
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