Discussione:Teoria copernicana: differenze tra le versioni
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::::<small>Qualcuno mi spiega da dove sia saltata fuori la notizia/leggenda che questo signore [https://web.infinito.it/utenti/c/caglieris_gm/personale/personale.htm sia sardo]? :P</small> restando IT, quoto Bramfab. --[[Utente:Roberto Mura|<span style="color:#32cd32;">'''Roberto'''</span>]] <small>[[Discussioni utente:Roberto Mura|<span style="color:#ffa500; ">'''Segnali all'Indiano'''</span>]]</small> 13:42, 14 nov 2014 (CET)
::::: <small>Che errore grossolano. Vista pertanto la brutale incompetenza dimostrata dall'utente in questione, ogni riferimento al suo commento merita solo di essere raso al suolo. A volte le cose si possono esprimere anche con parole meno fort</small> i --[[Utente:Emanuele676|Emanuele676]] ([[Discussioni utente:Emanuele676|msg]]) 13:49, 14 nov 2014 (CET)
::Credo che sarebbe più produttivo, invece di incentrare la questione sulla posizione della chiesa cattolica, cercare di capire bene quali fossero le obiezioni "scientifiche" alla teoria copernicana, e sviscerare bene quelle con fonti storiche adeguate e non "a tesi". Il fatto è che le obiezioni esistevano e non erano banali (a cominciare dalla questione della parallasse stellare: la cui misura, peraltro, era semplicemente al di là del potere risolutivo degli strumenti pre-galileiani, mentre la distanza stellare era stimata sulla base di un diametro stellare apparente che è una pura illusione ottica), però vanno descritte con cura senza presentarle semplicemente come le "valide motivazioni" per la condanna da parte della Chiesa; la questione dell'effetto Coriolis, poi, dovrebbe essere precisata meglio dato che [[Forza di Coriolis|questo effetto]] fu descritto da Coriolis nel 1835 e non poteva essere certamente noto in quei termini ai tempi di Copernico (né di Galileo). Come è noto, è precisamente l'effetto Coriolis sul pendolo, osservato da [[Pendolo di Foucault|Foucault]] nel 1851, a costituire una prova sperimentale della rotazione terrestre. Quindi bisogna precisare bene in che cosa consisteva l'obiezione di Riccioli (verso il 1660). Dopodiché, quale sia stato il peso di queste obiezioni di natura scientifica sull'atteggiamento della gerarchia ecclesiastica, a fronte di preoccupazioni di tipo teologico o di altra natura, è questione da esaminare separatamente attraverso il lavoro degli storici. Le conclusioni di Giovanni Paolo II sono importanti come fonte per l'attuale
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