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[[File:Beeld, Themistocles - Unknown - 20408396 - RCE.jpg|thumb|Busto di Temistocle]]
Aristide era un amico intimo di [[Clistene]], lo statista che aveva riorganizzato la [[democrazia ateniese]] dopo l'espulsione di [[Ippia (tiranno)|Ippia]], e un ammiratore di [[Licurgo]], dal momento che propendeva per l'attuazione di un governo di carattere [[aristocrazia|aristocratico]], in opposizione con [[Temistocle]], rappresentante delle forze popolari. La tradizione afferma che essi, fino dalla più tenera età, quando ebbero modo di trovarsi a discutere di questioni serie o meno, non riuscirono mai a trovare un accordo su alcuna cosa.<ref>{{cita|Plutarco|II, 1}}.</ref> Tuttavia, in queste scontri ebbe modo di emergere quale sarebbe stata la natura dei due personaggi: se Temistocle era abile, incauto, senza scrupoli, Aristide era caratterizzato da un carattere forte, da un animo improntato alla giustizia, dal ribrezzo per la falsità e per la volgarità.<ref>{{cita|Plutarco|II, 2}}.</ref> Se l'opposizione tra i due pare avere origini politiche, [[Aristone di Ceo]] afferma che la loro così intensa avversità fosse connessa a una contesa amorosa e [[omossessualità|omosessuale]] per il giovane e bellissimo [[Stesilao]]:
 
e amavano la loro passione così immoderatamente, che non
Gli anni compresi tra la [[prima guerra persiana|prima]] e la [[seconda guerra persiana]] furono segnati tuttavia dall'acuirsi del conflitto politico tra l'ala conservatrice e quella democratica, guidate rispettivamente da Aristide e dal suo storico avversario. Il primo periodo fu segnato dalla prevalenza del primo partito che, rifacendosi alle proposte avanzate e messe in atto da [[Clistene]] e trovando l'appoggio dell'influente famiglia degli [[Alcmeonidi]], voleva operare delle modifiche alla costituzione per evitare definitivamente la formazione di una tirannide e impedire che venisse annientato il potere politico delle classi abbienti.<ref name=CF152>{{cita|Camera, Fabietti|p. 152}}.</ref> Questi due elementi, che potrebbero sembrare il frutto di due orientamenti politici differenti, nel primo caso democratico e nel secondo conservatore, vanno comunque letti come atti a conservare il potere degli oligarchi, dato che la tirannide ha come sua caratterizzazione la riduzione dell'influenza di questi e la ricerca dell'appoggio delle classi popolari.<ref>{{cita|Camera, Fabietti|p. 130}}.</ref>
 
and they cherished their passion so immoderately, that not even after the boy's beauty had faded did they lay aside their rivalry, but, as though they had merely taken preliminary practice and exercise in that, they presently engaged in matters of state also with passionate heat and opposing desires.
 
Gli anni compresi tra la [[prima guerra persiana|prima]] e la [[seconda guerra persiana]] furono segnati tuttavia dall'acuirsi del conflitto politico tra l'ala conservatrice e quella democratica, guidate rispettivamente da Aristide e dal suo storico avversario. Il primo periodo fu segnato dalla prevalenza del primo partito che, rifacendosi alle proposte avanzate e messe in atto da [[Clistene]] e trovando l'appoggio dell'influente famiglia degli [[Alcmeonidi]], voleva operare delle modifiche alla costituzione per evitare definitivamente la formazione di una tirannide e impedire che venisse annientato il potere politico delle classi abbienti.<ref name=CF152>{{cita|Camera, Fabietti|p. 152}}.</ref> Questi due elementi, che potrebbero sembrare il frutto di due orientamenti politici differenti, nel primo caso democratico e nel secondo conservatore, vanno comunque letti come atti a conservare il potere degli oligarchi, dato che la tirannide ha come sua caratterizzazione la riduzione dell'influenza di questi e la ricerca dell'appoggio delle classi popolari.<ref>{{cita|Camera, Fabietti|p. 130}}.</ref>
 
Terzo punto importante del programma dei conservatori era stringere accordi con i Persiani onde evitare in primo luogo i danni al sistema agricolo connessi all'assenza di manodopera durante le campagne, danni pericolosissimi per il ceto medio che era costituito dai possidenti agrari, e in secondo la costruzione di una flotta militare, dal momento che questa sarebbe stata affidata ai ceti popolari, che non militavano né nella fanteria né nella cavalleria e si sarebbero potuti quindi emancipare, richiedendo, in accordo col sistema timocratico, proporzionalità tra oneri e onori. Al contrario, i democratici ritenevano l'ampliamento della flotta un punto centrale del loro programma politico, non solo perché avrebbe consentito l'emancipazione dei [[Teti (sociologia)|teti]] e il potenziamento dei commerci marittimi, ma anche e soprattutto perché stimavano prossimo e inevitabile un secondo scontro con l'[[impero achemenide]], che in loro analisi doveva essere affrontato in alleanza con [[Sparta]].<ref name=CF152/>