Reframing: differenze tra le versioni

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==Fondamento e origini==
Il primo personaggio che scrisse riguardo all'utilizzo sistematico di ''reframe'' fu Gregory Bateson (1956), il quale propose la teoria secondo cui le persone incappano in problemi paradossali da cui non possono tirarsi fuori<ref>Bateson G. ''The Message "This Is Play"'', Josia Macy Jr. Foundation, Princeton, NJ, 1956</ref>. Nel 1978 Paul Watzlawick citò l'utilizzo del reframing nella terapia per consentire alle persone di riaquistareriacquistare il significato della vita<ref>Paul Watzlawick. ''[http://books.google.it/books?id=1KnpWxTgNIoC&printsec=frontcover&dq=watzlawick+Elementi+di+comunicazione+terapeutica&hl=it&sa=X&ei=0akkUcewIuqp4gTdsoGoDg&ved=0CC8Q6AEwAA Il linguaggio del cambiamento: elementi di comunicazione terapeutica]''. Feltrinelli Editore, 1991. ISBN 8807600595</ref>.
 
Il ''reframing'' permette di visualizzare una prospettiva alternativa della realtà dissociando la persona dalla relazione emotiva allo stato dei problemi, ed accedendo ad un modello di pensiero più elevato.