Arancino: differenze tra le versioni

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Etimologia: trovato il testo integrale dell'articolo 403 forbidden, anche se non mi convince, visto che è una pagina di facebook; sistemo il passo del Biundi
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|regione= Sicilia
}}
L<nowiki>'</nowiki>'''arancinoarancina'''<ref>Nessun dizionario italiano riporta la versione al femminile: cfr., tra i tanti, il [http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/A/arancino.shtml Sabatini-Coletti] e il [http://www.grandidizionari.it/Dizionario_Italiano/parola/A/arancino_1.aspx?query=arancino+(1) Gabrielli].</ref> (in [[Lingua siciliana|siciliano]] '''''arancinu''''' o '''''arancina'''''<ref>''Arancìna'' prevalentemente nell'area palermitana. Viene anche detto ''arancìnu'' nel trapanese, nel messinese e nel catanese; cfr. ad esempio Franco Zanet, Massimo Salani, Ilario Manfredini, Roberta Cafuri, Elisa Castorina, Fabio Malvaso e William Bonapa, ''[http://books.google.it/books?id=7CwOGt6VPsoC&pg=PA85&dq=arancine&hl=it&ei=mvJcTvHNL-TR4QSOwowP&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CC4Q6AEwADgK#v=onepage&q=arancine&f=false Quaderni del Bobbio]'', n. 2 anno 2010, p. 85. Tuttavia nel 1868 ''arancìna'' appare come la traduzione in [[lingua italiana]] del siciliano ''arancitèddu'': «''s. m. dim.'' di Arànciu: ''arancino''.|| Frutto dello stesso: ''arancina''.|»; vedi Antonino Traina, ''[http://books.google.it/books?id=GL5EAQAAIAAJ&printsec=frontcover#v=onepage&q&f=false Nuovo vocabolario siciliano-italiano]'', Giuseppe Pedone Lauriel editore, Palermo 1868, p. 69.</ref><ref name="Biundi">Giuseppe Biundi, ''[http://books.google.it/books?id=ogpdAAAAMAAJ&pg=PA32&dq=arancinu&hl=it&ei=0e9lTobBJMP04QS3hqHCCg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=2&ved=0CDAQ6AEwAQ#v=onepage&q=arancinu&f=false Dizionario siliciano-italiano]'', Fratelli Pedone Lauriel, 1857, p. 32.</ref><ref>Girolamo Caracausi, ''[http://books.google.it/books?id=mw5dAAAAMAAJ&q=arancinu&dq=arancinu&hl=it&ei=nvJlTr3ECO304QSlopmzCg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=5&ved=0CDkQ6AEwBDgK Arabismi medievali di Sicilia]'', dal ''Bollettino'' del Centro di studi filologici e linguistici siciliani, vol. 5, p. 108.</ref>) è una [[Prodotti agroalimentari tradizionali siciliani|specialità]] della [[cucina siciliana]]. Come tale, è stata ufficialmente riconosciuta e inserita nella lista dei [[prodotti agroalimentari tradizionali italiani]] (PAT) del [[Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali]] (MiPAAF)<ref>Vedi [http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3276 elenco prodotti agroalimentari tradizionali sul sito del Mipaaf]</ref> con il nome di "'''arancini di riso'''".
 
Si tratta di una palla o di un cono di [[Riso (alimento)|riso]] impanato e fritto, del diametro di 8-10 cm, farcito generalmente con [[ragù]], piselli e [[caciocavallo]], oppure dadini di [[prosciutto cotto]] e [[mozzarella]]. Il nome deriva dalla forma originale e dal colore dorato tipico, che ricordano un'[[arancia]], ma va detto che nella [[Sicilia orientale]] gli arancini hanno più spesso una forma conica.
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== Storia ==
[[File:Arancini messinesi.JPG|thumb|Arancini dalla zona di [[Messina]] a forma [[cono|conica]].]]
Le origini dell'arancinoarancina sono molto discusse. Essendo un prodotto popolare risulta difficile trovare un riferimento di qualche tipo su fonti storiche che possano chiarire con esattezza quali le origini e quali i processi che hanno portato al prodotto odierno con tutte le sue varianti.
 
In assenza di fonti specifiche, quindi, alcuni autori si sono cimentati nell'immaginarne le origini a partire dall'analisi degli ingredienti che costituiscono la pietanza. Così, per via della presenza costante dello [[zafferano]], se ne è supposta una origine [[Alto Medioevo|alto-medioevale]], in particolare legato al periodo della [[Storia della Sicilia islamica|dominazione musulmana]], epoca in cui sarebbe stato introdotto nell'isola l'usanza di consumare [[Riso (alimento)|riso]] e zafferano condito con erbe e carne<ref>"Certo è che l’introduzione al consumo del riso speziato ed aromatizzato con lo zafferano lo si deve agli arabi (quale debito di riconoscenza "gastronomica" ha la terra sicula verso questi dominatori…), pare che fu l’emiro [[Ibn al-Thumna|Ibn at Timnah]] ad inventare il timballo di riso, da qui il passo verso le monoporzioni di riso condito fu breve, poi giunse il ripieno di pezzetti di carne, il pomodoro, che doveva ancora arrivare dall’America si aggiunse solo in epoca successiva, la panatura invece pare risalga al periodo di Federico II, il ragù (o ragout) ha radici francesi". ''[http://www.cookaround.com/cucina-regionale/cms/sicilia/monografie/arancini Arancini]'' su Cookaround.com.</ref><ref>"Si tratta di un piatto della cucina araba, fatto di riso profumato di zafferano arricchito di verdure, odori e di pezzetti di carne. Normalmente veniva servito al centro della tavola in un unico vassoio e, come era consuetudine anche dei nostri contadini, ognuno per mangiarne allungava le mani. Un giorno per renderlo da asporto gli arabi ne fecero una palla simile ad una arancia, che impanata e fritta acquistò consistenza, tanto da resistere al trasporto. Inoltre parliamo di una vivanda che non va a male rapidamente e si mangia a temperatura ambiente". Valerio Droga e Giusto Lo Bue, ''[http://livesicilia.it/2009/12/13/lo-storico-gaetano-basile-una-palla-di-riso-che-resiste-ai-secoli_33648/ Lo storico Gaetano Basile: "Una palla di riso che resiste ai secoli"]'' su LiveSicilia.it (originariamente su Ateneonline.it).</ref><ref name=Cercaturismo>"Per dire, innanzitutto, che l'origine degli arancini di riso risale alla dominazione saracena in Sicilia. Per la dieta degli arabi, il riso era un alimento fondante. Durante i banchetti, al centro della tavola, veniva collocato un ampio vassoio carico di riso aromatizzato con zafferano e arricchito da verdure, carne e altri aromi. I convitati potevano servirsi allungando una mano. Era, questa, l'originale composizione degli arancini, in mancanza dei pomodori che dovevano ancora essere importati dalle Americhe. La panatura fu un'invenzione geniale, utile a rendere "trasportabile" il pasticcio di riso. Muniti di una croccante corazza dorata, ottenuta mediante la frittura, gli arancini divennero cibo da viaggio, in grado di resistere abbastanza bene al tempo senza deteriorarsi. Qualcuno attribuisce la bella pensata a Federico II, il quale era particolarmente ghiotto di riso e non voleva privarsene durante le lunghe battute di caccia. Ma lo stupor mundi, che secondo i suoi estimatori sarebbe stato artefice di mille e mille invenzioni, aveva probabilmente altro a cui pensare. Di fatto il ripieno conobbe una lenta evoluzione (proprio come quella linguistica) fino ad accogliere il pomodoro nell'Ottocento, quando questo ortaggio fece la sua comparsa sulle tavole dei nobili". ''[http://www.cercaturismo.it/bed-and-breakfast/36/bb_palermo/bb_Palermo/bb_SICILIA/Articolo.aspx/275/Gli_arancini__oro_di_Sicilia.html Gli arancini: oro di Sicilia]'' su Cercaturismo.it.</ref>. L'invenzione della panatura nella tradizione a sua volta viene spesso fatta risalire alla corte di [[Federico II di Svevia]], quando si cercava un modo per recare con sé la pietanza in viaggi e battute di caccia. La panatura croccante, infatti, assicurava un'ottima conservazione del riso e del condimento, oltre ad una migliore trasportabilità. Può darsi quindi che, inizialmente, l'arancino si sia caratterizzato come cibo da asporto, possibilmente anche per il lavoro in campagna<ref>"Furono poi i cuochi della corte di Federico II a introdurre la panatura, che conservava meglio sia riso che ripieno. Grazie alla ricetta "definitiva", infatti, fù conciliata la bontà col risparmio. Riso, pan grattato, e poco altro". ''[http://rockspolitik.blogspot.it/2008/01/larancino-catanese-o-palermitano.html L'Arancino. Catanese o Palermitano? Arancino o Arancina? Scopriamolo.]'' su Rock(S)Politik.Blogspot.it, 14 gennaio 2008.</ref><ref>"Ciò che è certo è che l’origine di questo piatto così conteso è sicuramente saracena: è infatti una tradizione araba quella di mangiare il riso con lo zafferano condito con carne e piselli; mentre l’impanatura e la frittura sono risalenti alla corte di Federico II, l’esterno croccante, infatti, assicurava una buona conservazione del riso e del condimento all’interno, e permetteva così il trasporto durante le battute di caccia ed i viaggi". Chef Fregoli, ''[http://www.esplorasicilia.com/blog-sicilia/ricette-di-cucina-siciliane/arancine-siciliane.php Arancine Siciliane]'' su Esplorascilia.com.</ref><ref name=Cercaturismo/>.
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== Tipologie ==
GliLe aranciniarancine più diffusidiffuse in Sicilia sono quello al [[ragù]] di carne, quello al [[burro]] (con [[mozzarella]], [[prosciutto]] e, a volte, [[besciamella]]) e quello agli [[spinacio|spinaci]] (condito anch'esso con mozzarella). Inoltre, nel catanese sono diffusi anche l'arancino "alla norma" (con [[melanzane]], detto anche "alla catanese") e quello al [[pistacchio di Bronte]]. La versatilità dell'arancino è stata sfruttata per diverse sperimentazioni. Esistono infatti ricette dell'arancino che prevedono, oltre ovviamente al riso<ref>Sebbene non manchino anche originali varianti realizzati con la pasta, prevalentemente [[spaghetti]].</ref>, l'utilizzo di [[funghi]], [[salsiccia]], [[gorgonzola (formaggio)|gorgonzola]], [[Salmo salar|salmone]], [[Gallus gallus domesticus|pollo]], [[pesce spada]], [[frutti di mare]], [[Pesto alla genovese|pesto]], gamberetti nonché del ''nero di [[seppia]]'' (l'inchiostro). Ne esistono varianti dolci: gli arancini vengono preparate con il cacao e coperti di zucchero (vengono preparate solitamente per la festa di santa Lucia); ce n'è alla [[crema gianduia]] (soprattutto nella zona di [[Palermo]]) e al cioccolato, nonché all'[[amarena]]<ref>Prodotto tipico di [[Villalba]] in [[provincia di Caltanissetta]] e realizzato con la confettura del frutto.</ref>. Per facilitare la distinzione tra i vari gusti, la forma dell'arancino può variare.
 
== Note ==