Campagna italiana di Suvorov: differenze tra le versioni
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Suvorov rimase ad un certo punto padrone della situazione in Italia settentrionale e sembrava imminente una sconfitta definitiva dei francesi con il russo deciso addirittura a marciare verso la [[Francia]]<ref name="Presnukhin"/>, ma le divisioni e le rivalità delle potenze coalizzate avrebbero ben presto favorito la ripresa delle armate rivoluzionarie: per timore che l'influenza della Russia diventasse troppo grande gli alleati, facendo anche leva sulle ambizioni di Paolo I di presentarsi come liberatore della Svizzera<ref name="Mathiez/Lefebvre583">{{Cita|Mathiez e Lefebvre 1992|p. 583, Vol. II.}}</ref>, riuscirono a ottenere che le truppe russe interrompessero le loro operazioni in Italia e venissero rischierate nella Confederazione, lasciando l'iniziativa nella penisola agli austriaci<ref name="Rettificazioni1857">{{Cita|Rettificazioni 1857|p. 42.}}</ref>. A Suvorov fu ordinato di portarsi con il suo esercito verso nord per marciare, attraverso il [[Passo del San Gottardo|San Gottardo]], incontro all'altro corpo di truppe russe appena condotto sulla [[Limmat]] dal generale [[Aleksandr Michajlovič Rimskij-Korsakov|Aleksandr Korsakov]]<ref name="Mathiez/Lefebvre491">{{Cita|Mathiez e Lefebvre 1992|p. 491, Vol. II.}}</ref>, e quindi affrontare l'armata del generale [[Andrea Massena|Masséna]]<ref name="Giulio Rossi 1908">{{cita testo |autore=Giulio Rossi |titolo=Suwaroff in Svizzera |rivista=Corriere del Ticino |data=9-16 gennaio 1908|accesso=11 ottobre 2014}} Vedi testo in [http://www.museodelmalcantone.ch/cms/index.php?option=com_content&view=article&id=49:suwaroff-in-svizzera&catid=51:archivio-delle-notizie Museo del Malcantone, Curio]</ref>.
== Le
=== Le forze iniziali in campo ===
All'inizio della campagna nel 1799, l'Austria schierava nel nord-est dell'Italia, tra l'Adige, Verona e Venezia, circa 69.000 fanti, 12.000 cavalieri e 3.000 artiglieri per un totale di 84.000 uomini al comando del generale [[Paul Kray von Krajowa|Paul Kray]]<ref>{{cita|Clausewitz 1833|p. 167}}</ref>, contro cui il generale francese Barthélemy Schérer poteva opporre sei divisioni per un massimo di circa 46.400 uomini<ref>{{cita|Clausewitz 1833|p. 170}}</ref>. Il generale Schérer patì diversi rovesci: dopo aver raggiunto il fiume [[Adige]] il 26 marzo, fu respinto e sconfitto dagli austriaci a [[Pastrengo]] (26 marzo), [[Verona]] (30 marzo) e il 5 aprile a [[Buttapietra|Magnano]]<ref>{{cita|Clausewitz 1833|pp. 172-204}}</ref>; per difendere le vie di collegamento per [[Milano]], il 15 aprile dovette quindi ritirarsi sulla riva sinistra del fiume [[Adda]]<ref>{{cita|Clausewitz 1833|p. 205}}</ref>, dove venne cautamente inseguito dal generale Kray. L'esercito francese lasciò guarnigioni nelle [[fortezze del Quadrilatero]] di [[Peschiera del Garda]], [[Mantova]], [[Legnago]] e [[Sistema difensivo di Verona|Verona]], comprese fra il [[Mincio]], il [[Po]] e l'[[Adige]]<ref name="Mikaberidze19"/>. Pur rimanendo ancora formalmente a Schérer il comando francese, l'iniziativa strategica passò quindi al generale Jean Victor Moreau che organizzò una "difesa a cordone" della linea dell'Adda<ref name="Tucker Chronology"/><ref>{{cita web |autore= Nicola Zotti |url=http://www.warfare.it/campi/cassano.html |titolo=Cassano d'Adda 27 aprile 1799 |sito=warfare.it |accesso=23 novembre 2014}}</ref>.
=== L'arrivo del generale Suvorov e l'inizio dell'offensiva ===
[[File:Geller Suvorov.jpg|left|miniatura|Suvorov, in esilio a Kontšanskoje presso [[Velikij Novgorod]], riceve l'ordine imperiale di comando delle truppe nella lotta contro [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]].]]
Solo a seguito delle pressanti richieste dell'imperatore [[Monarchia asburgica|asburgico]] [[Francesco II d'Asburgo-Lorena|Francesco II]] ed agli intrighi dell'ambasciatore moscovita a [[Vienna]] [[Andrey Razumovsky]], lo zar Paolo I acconsentì a affidare l'incarico di comandare le truppe alleate in Italia al generale Suvorov che gli era particolarmente inviso<ref>{{Cita|Gachot 1903|p. 93.}}</ref>.
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