Assedio di Capua (211 a.C.): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 69:
Livio critica la scelta di aver trascorso l'inverno a Capua, poiché ritiene che l'esercito cartaginese non ottenne mai più l'antica disciplina. Essi rimasero impigliati in tresche con donne locali. Altri, una volta riprese le marce e le numerose fatiche militari, si sentirono mancare le forze fisiche e psicologiche, quasi fossero tornati ad essere delle semplici reclute. Furono poi molti a disertare per poter far ritorno a Capua, senza aver ottenuto alcuna licenza.<ref>{{cita|Livio|XXIII, 18.12-16}}.</ref> Queste affermazioni vennero però contestate dallo storico italiano, [[Gaetano De Sanctis]], il quale attribuì la riscossa romana, non tanto al fatto che i Cartaginesi si rilassarono con i famosi «ozi capuani», ma alla tenacia, disciplina delle armate romane.<ref>{{cita|De Sanctis 1967|''L'età delle guerre puniche'', vol.III, parte II, pp.212 ss}}.</ref>
 
===Operazioni militari delAnno 215 a.C.: da Cuma a Nola===
{{Vedi anche|Battaglia di Cuma (215 a.C.)|battaglia di Nola (215 a.C.)}}
Il condottiero cartaginese quindi risalì verso l'importante centro di ''[[Casilinum]]'' che riuscì a occupare dopo un lungo assedio prolungatosi per alcuni mesi.<ref>{{cita|Livio|XXIII, 18-19}}; {{cita|Lancel 2002|pp. 177-178}}.</ref> Contemporaneamente il dittatore romano, [[Marco Giunio Pera]], svernava con l'esercito non molto distante da lui, a ''[[Teanum Sidicinum]]''.<ref>{{cita|Livio|XXIII, 24.5}}.</ref> Claudio Marcello tornò in Campania, dopo che era stato eletto [[proconsole]];<ref>{{cita|Livio|XXIII, 30.19}}.</ref> allo stesso vennero affidate le due nuove legioni urbane, che furono prima convocate a ''[[Cales]]'' e poi trasferite nell'accampamento sopra ''[[Suessula]]''.<ref>{{cita|Livio|XXIII, 31.3 e 31.5}}.</ref> Contemporaneamente le due legioni [[battaglia di Canne|superstiti di Canne]] vennero condotte in Sicilia con il pretore [[Appio Claudio Pulcro (console 212 a.C.)|Appio Claudio Pulcro]], mentre quelle siciliane vennero trasferite a Roma.<ref>{{cita|Livio|XXIII, 31.4 e 31.6}}.</ref>