Franz Hofer (Gauleiter): differenze tra le versioni

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Il 15 settembre 1931 si iscrive al ''[[Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei]]'' (NSDAP, il "Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori") austriaco. Nel 1932 ne divenne il capo per la sede di Innsbruck, e a causa delle sue idee e attività filo-naziste, nel giugno del 1933 fu messo in prigione per due anni. Il 30 agosto grazie all'aiuto di alcuni militanti del partito, Hofer riesce a fuggire dal carcere e a rifugiarsi a [[Bolzano]]. Da qui, il pilota ufficiale di [[Adolf Hitler]] lo portò a [[Norimberga]], dove si tenne in settembre il [[raduno di Norimberga|raduno generale del partito]], dove anch'egli prese la parola.
 
Nel 1937 fu nominato a [[Berlino]] guida politica dell'"Opera di aiuto per i profughi austriaci in Germania" (''Politische Leiter- und Mitgliedersammelstelle für Österreicher in Deutschland''). Dopo l<nowiki>'</nowiki>''Anschluss'' del 1938, Hofer fu nominato ''[[Gauleiter]]'' del [[Reichsgau Tirol-Vorarlberg|Tirolo-Vorarlberg]] e quindi membro del ''[[Reichstag (istituzione)|Reichstag]]''. Durante la sua dimora come ''Gauleiter'' della [[Zona d'operazioni delle Prealpi]] (in [[lingua tedesca]] ''Operationszone Alpenvorland'', OZAV), Hofer visse presso il Palazzo Ducale di Bolzano, un palazzo eretto durante il [[Ventennio]], in onore del duca di Pistoia. Il governo dell'''Alpenvorland'' fu un'espansione di quello del Tirolo, in cui il nuovo territorio fu politicamente e ideologicamente incorporato. Verso la fine della guerra il suo sogno di trasformare il [[Tirolo]] e l'[[Alto Adige]] in una sorta di ''"ridotto alpino''" fu vanificato dalla velocità dello svolgersi degli eventi.<ref>{{en}} {{cite book|last=Persico|first=Joseph E.|authorlink=Joseph E. Persico|title=Piercing the Reich : the penetration of Nazi Germany by American secret agents during World War II|year=1979|publisher=[[Viking Press]]|___location=New York|isbn=0670554901}}</ref> Nell'immediato dopoguerra rientrò ad [[Innsbruck]] e, dopo essere stato arrestato dagli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]],<ref name=Moon>{{en}} {{cite book|title=This Grim and Savage Game: OSS and the Beginning of U.S. Covert Operations|author=Tom Moon|url = http://books.google.com/books?id=kVhGlzrgqHYC&pg=PA270&lpg=PA270&dq=%22Frederick+Mayer%22+operation+innsbruck+mayer&source=bl&ots=QdAuQIcebY&sig=-_Gc0bBxTdMnFWjUJOqNPqdGasE&hl=en&ei=6gskTNCtIsiKnQe9st2SDQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=10&ved=0CEkQ6AEwCQ#v=onepage&q=mayer&f=false|publisher = [[Da Capo Press]]|pages = 270–277|date=June 20, 2000, 2010|ISBN =978-0-306-80956-9 }}</ref> riuscì a fuggire e a vivere molti anni sotto falso nome. Nel [[1949]] un tribunale della [[Ruhr]] lo condannò in contumacia a 10 anni per concorso in [[sterminio]]. Nel [[1964]] uscì dalla clandestinità e si trasferì nella [[Germania Ovest]], dove morì nel [[1975]].<ref name="Klee264">{{de}} [[Ernst Klee]]: ''Das Personenlexikon zum Dritten Reich. Wer war was vor und nach 1945''. Fischer Taschenbuch Verlag, Zweite aktualisierte Auflage, Frankfurt am Main 2005, ISBN 978-3-596-16048-8, S. 264.</ref>
 
== Bibliografia ==