Alcmeone a Corinto: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Trama: Errori di battitura corretti
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Riga 30:
Il prologo è recitato dal dio [[Apollo]], il quale predice la nascita di due giovani che saranno colpiti dalla sfortuna e da varie vicissitudini: i figli di [[Alcmeone]].
 
Alcmeone, padre di [[Anfiloco]] e [[Tisifone (Alcmeone)|Tisifone]], {{chiarire|si accorda con [[Creonte]] per diventare re di [[Corinto]]}}. La moglie di quest'ultimo, Merope, scopre che il marito ha una tresca amorosa con Tisifone e la allontana vendendola come schiava. Passati alcuni anni Alcmeone, ormai potente sovrano di Corinto, acquista senza saperlo la figlia come schiava; successivamente si riunisce anche con Anfiloco, perduto quando era piccolo. Infatti il ragazzo era stato preso da Creonte ed allevato ad [[Argo (Grecia)|Argo]].
 
Dai pochi frammenti della parte finale della tragedia si deduce che Alcmeone si ricongiunge con la figlia Tisifone dopo averla riconosciuta, forse per il pentimento di Merope, e che Creonte, oppresso dalla vergogna e dal terrore di poter venire ucciso, fugge via da Corinto.