Tioridazina: differenze tra le versioni
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In età pediatrica, ed in particolare nei bambini da 1 a 5 anni d'età, in soggetti affetti da disordini comportamentali gravi viene consigliato di ricorrere ad un trattamento farmacologico con dosaggio pari a 1 mg di farmaco al giorno per kg di peso corporeo. Nei bambini di età supeiore a 5 anni può essere raggiunto un dosaggio di 75-150 mg al giorno. Si deve comunque tener conto che, talvolta, possono essere necessari fino a 300 mg. In questi casi l'incremento delle dosi deve avvenire con gradualità.
== Effetti collaterali e indesiderati
Il farmaco ha effetti collaterali simili a quelli della clorpromazina cloridrato e delle fenotiazine in genere. Può provocare stipsi, xerostomia, congestione nasale, ritenzione urinaria, tremore, tachicardia, ipotensione posturale. La tioridazina è associata a una maggiore incidenza di effetti antimuscarinici, ma ad una minore incidenza di sintomi extrapiramidali rispetto alla clorpromazina. Gli effetti a carico delle funzioni sessuali (es. priapismo ed eiaculazione retrograda) sembrano molto frequenti nel trattamento con tioridazina; l'effetto epilettogeno è invece modesto. Particolarmente in caso di dosi elevate si possono manifestare retinopatia pigmentata caratterizzata da diminuzione dell'acutezza visiva e alterazione della visione notturna, aritmie e modificazioni dell'ECG (es. allungamento del Q-T, anomalie dell'onda T). Può comparire un paradossale stato di eccitamento e di agitazione con insonnia. In casi isolati la tioridazina ha provocato la sindrome maligna da neurolettici (rigidità muscolare, ipertermia, alterazione dello stato mentale, instabilità autonomica), che prevede l'immediata sospensione del trattamento. Il farmaco è dotato di capacità porfirinogena.▼
La tioridazina ha effetti collaterali simili a quelli della clorpromazina cloridrato e delle fenotiazine in genere. In particolare può provocare [[stipsi]], sensazione di bocca asciutta ([[xerostomia]]), congestione nasale, [[ritenzione urinaria]], [[tremore]], sensazione di [[cardiopalmo]] e [[ipotensione ortostatica]] (bassa pressione all'assunzione della posizione eretta).
La tioridazina è associata a una maggiore incidenza di effetti antimuscarinici, ma ad una minore incidenza di sintomi extrapiramidali rispetto alla clorpromazina.
Tra gli effetti indesiderati che la rendono poco gradita ad alcuni pazienti si segnalano i disturbi a carico delle funzioni sessuali (in particolare il [[priapismo]], altri disturbi dell'[[erezione]] e dell'eiaculazione, compresa l'[[eiaculazione retrograda]]), purtroppo decisamente frequenti durante il trattamento con tioridazina.
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Il farmaco è controindicato in caso di stato comatoso, depressione grave del SNC, gravi malattie cardiovascolari ed episodi di discrasie ematiche o di depressione del midollo all'anamnesi. Nell'anziano si consiglia di diminuire i dosaggi del farmaco.
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